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Calcio Argentino

Boca Juniors – River Plate. Meno soldi, meno stelle ma è sempre “el Superclasico”.

E’ sempre forte l’attesa per el superclasico che domenica 11 settembre vedrà sfidarsi alla “Bombonera” di Buenos Aires  il Boca Juniors ed il River Plate.



Le due squadre più titolate d’ Argentina si sfidano nella diciottesima giornata della Liga professional.

Una partita che porta sul calcio argentino l’attenzione internazionale. Non a caso questa sfida viene  ormai  soprannominata: “el Superclasico”.

La partita si giocherà in casa del Boca che, anche  secondo recenti sondaggi, risulta la squadra più tifata in Argentina.

Nel Boca Juniors son passati giocatori pazzeschi: Walter Samuel, Gabriel Omar Batistuta, Juan Roman Riquelme, Rodrigo “el trenza” Palacio e Carlitos Tevez detto” l’apache”.

Un club legato in assoluto al più grande giocatore della storia del calcio ossia Diego Armando Maradona.

Calciatori e sostenitori del Boca Juniors sono conosciuti con il nome di Xeneizes. Un termine che deriva da una  traslitterazione castellano-argentina che trova la sua origine nel  termine genovese “zeneize”, ovvero  genovese.

Una espressione dovuta alla alla colonia genovese presente nel quartiere La Boca.

Questo nome è riportato sulle maglie e sullo stemma del club.

I tifosi del Boca sono noti per il loro calore e sono espressione dei ceti più popolari.

Una tifoseria che non fa mai mancare il proprio apporto alla squadra.

Che giochi bene o meno la curva che esprime il tifo più caldo si chiama “la doce “, ossia il dodicesimo uomo in campo, ed è spesso decisiva nello spingere gli xeneizes verso il risultato.

Il Boca di oggi non è il Boca delle migliori annate.

Il club si è affidato all’ esperienza e alle capacità del vice-presidente Juan Roman Riquelme, figura mitica della storia del Boca Juniors ed oggi la squadra gialloblu e’ allenata da “el negro” Hugo Ibarra.

Non esiste un progetto vero e proprio ed i problemi economici fanno sentire il loro peso.

Il tecnico è un ex giocatore del Boca che a luglio 2022 è stato nominato allenatore ad Interim fino al termine della stagione, subentrando all’esonerato Sebastián Battaglia, anch’esso ex giocatore gialloblu.

Il modulo attualmente adottato da Ibarra e’ il 4 4 2 ed il giocatore più amato dal pubblico xenezies e’ ,senza dubbio, il centravanti “el pipa” Dario Benedetto.

Il bomber argentino aveva già giocato nel Boca Juniors dal 2016 al 2019 ed è tornato dopo un’esperienza in Francia nel’Olimpique Marsiglia.

Come capita spesso a tanti argentini che provano il salto in Europa, le cose, non hanno girato proprio nel verso giusto, non sono andate benissimo.

Nel caso di Dario Benedetto, dopo un passaggio in Spagna con l’Elche, ha fatto ritorno a casa, ritrovando l’abbraccio dei suoi tifosi.

il River Plate invece rappresenta la parte ricca e benestante del tifo di Buenos Aires, non a caso la stampa e i tifosi chiamano la squadra con il termine “los Millonarios” (i milionari).

Sono tanti i giocatori della storia del River che il pubblico italiano ha visto  giocare nei suoi campi:  Omar Sivori, “el caudillo” Daniel Passarella, Ramon Diaz, Hernan Crespo, Ariel Ortega, Esteban “el cuchu” Cambiasso, Matias Almeyda,  Gonzalo Higuain, Claudio Caniggia, Enzo Francescoli.

I tifosi del River Plate sono noti per aver il cosiddetto palato fine.
La squadra deve vincere e convincere giocando bene, altrimenti partono i fischi al” Monumental ” il nome del suo stadio nel quartiere Nunez a Buenos Aires.

Anche il River Plate sta vivendo  un momento economico non dei migliori e punta molto sulla “cantera”, ovvero sul suo settore giovanile, sempre fucina di giocatori fantastici.
Ogni anno dalle giovanili del River emerge almeno una promessa che trova spazio in qualche club europeo. E’ successo recentemente con la punta “l’arana” Julian Alvarez passata al Manchester City di Pep Guardiola con un operazione di mercato che ha portato nelle casse del club circa 25 milioni di euro.

Julian Alvarez è nato il 31 gennaio del 2000 ed è un giovane esplosivo, dotato di una rapidità spaventosa che in poco tempo ha portato “l’arana”,ossia il ragno, in pianta stabile nella “scaloneta”, come viene chiamata la nazionale argentina dell’allenatore Lionel Scaloni.

L’altra grande dote del River è l’allenatore, icona del club, Marcelo Gallardo detto “el muneco”.

L’ allenatore è una vera e propria bandiera del River Plate, molto amato dai tifosi Millonarios e la sua sagacia tecnico tattica fa la differenza nella Liga professional Argentina.
Il muneco vive di un appoggio perenne tra i tifosi del River per essere stato colui che ha portato il 9 dicembre 2018 la Copa Libertadores nella storica finale di Madrid contro gli acerrimi rivali del Boca Juniors.

Il muneco Gallardo attualmente adotta il modulo 4 1 3 2 e la stella della sua squadra è  Pablo Cesar Solari. un talento puro che però, pare, non partecipi al match di domenica per un affaticamento agli adduttori.


Il giovane Solari è un attaccante nato il 22 marzo del 2001 e si propone come il prossimo talento del River che farà la storia di qualche ricco club europeo.
La partita tra Boca e River sarà molto interessante anche per capire quale delle due squadre rientrerà nella corsa al titolo.
I due club sono appaiati attualmente al quinto posto della liga e la squadra capolista, il sorprendente l Atletico Tucuman, ha rallentato ed è a soli quattro punti di distanza.


Infine un cenno sul momento del calcio albiceleste.
Il calcio argentino sta vivendo  un momento difficile, economicamente parlando. La conferma si è avuta proprio ieri sera nella semifinale di Copa Libertadores.
Il Velez Sarsfield, che era l’ultima squadra argentina rimasta in lizza per la finale, e’ stata letteralmente subissata dal Flamengo di Rio de Janeiro. Questo  sia nel gioco che nel risultato complessivo (quattro a zero nell’ andata a Rio e due ad uno nel ritorno a Baires, sempre per il Flamengo).


Per il terzo anno consecutivo dunque la finale della Copa Libertadores 2022 sarà giocata tra squadre brasiliane e quest anno vedrà di scena la sfida tra Flamengo e Athletico Paranaense.

 

Attualmente il calcio brasiliano, al contrario di quello argentino, vive invece un momento economicamente florido con la ovvia conseguenza che i giocatori più forti non fuggono in Europa, firmando contratti redditizi nel campionato brasiliano.

Vivo a Firenze. Sono appassionato di calcio e di tutto ciò che ruota intorno al pallone,ben oltre la mera cronaca sportiva . Sono papà di due bambini. Gioco da sempre a calcio e ho un innata ammirazione per chi non si arrende al conformismo.

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