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Il fatto del mese, a cura del direttore

Crisi Genoa. “Non buttare via il bambino con l’acqua sporca”

La crisi del Genoa sta scatenando un fiume di interventi, polemiche e aspettative, fino alle inevitabili voci su possibili sostituti pronti a prendere il posto di Mister Blessin. Vedi l’ex Empoli Andreazzoli.

Il quadro è comunque tutt’altro che tetro, alla luce di punti e posizione in classifica alla 13° giornata di un campionato quanto mai equilibrato. Un torneo in cui è facile passare dalle stelle alle stalle tra un mare di pareggi.

Certo il Genoa dipinto da tutti come se si trattasse della Armada Invencible di Filippo II, non è nemmeno la corazzata Potemkin citata da Fantozzi.

Tuttavia la squadra ha mostrato in queste ultime giornate un evidente involuzione che, oltre al piano tecnico, ha riguardato in modo preoccupante anche sul piano fisico e mentale.

A volte la squadra sembra come frenata, anche se non manca passione e volontà, come si è visto nel combulso finale della partita con la Reggina.

Purtroppo l’attacco non punge. Pochi tiri e pochi gol, nonostante le potenzialità di un bomber come Coda che riceve pochi palloni. A questo si è aggiunta una certa fragilità in difesa e, come detto, un calo nel controllo del gioco a metà campo.

Pochi anche i tiri dalla distanza, con un tradizionale dominio nel gioco che, in queste ultime giornate, si è andato sminuendo.

Si ha la netta sensazione che i tecnici delle squadre avversarie (in questa serie cadetta ve ne sono molti validissimi, come i quattro campioni del mondo eroi di Berlino 2006), di alta o bassa classifica, abbiano preso le misure per fronteggiare la superiorità tecnica del grifone.

Questo accentuando il contrasto e la copertura in una metà campo che viene spesso saltata da lanci lunghi diretti verso la punta che mette la quarta per arrivare in area e concludere.

Infatti Brescia, Como e Reggina hanno fatto risultato con il Genoa, non attuando mai un feroce forcing, ma a seguito di ripartenze.

Certamente la nota positiva di queste non brillanti giornate, è stata la scoperta di un portiere come Adrian Semper. Il ventiquattrenne croato si è dimostrato determinante in molte occasioni, rigori compresi.

Colonne della squadra come Albert Gudmundsson hanno perso smalto, per non parlare di Aramu che non è ancora riuscito ad esprimersi secondo le attese legate al suo background.

In ogni caso non sono pochi i giocatori del genoa che potrebbero essere oggetto delle sirene del calciomercato.

Il problema quindi non sono i punti in classifica ma capire cosa stia succedendo e quali siano le cause. Domande legittime dopo che una fila di partite non brillanti (Brescia), sono state seguite dalle pessime prove del Granillo (con il gol dell’ex Hernani che pare rinato sullo stretto) e con il Como al Ferraris.

Certo la concorrenza (Bari, Parma, Ternana, per non parlare di Cagliari e Palermo) non corre mentre Frosinone e Reggina si muovono con decisione verso l’obiettivo.

Un quadro quantomai fluido e aperto a sorprese e recuperi sul discorso promozione che non può rappresentare un alibi per le ambizioni del grifone.

Come ha ricordato su questa testata Adriano Caorsi dalla sua Spagna “la società dopo la retrocessione non può più sbagliare”.

Intanto 777 Partners studia le mosse e tace. La società che ha tanto creduto nel progetto Genoa e nella città della Lanterna, sembra, non voler turbare l’opera e il progetto portato e voluto scegliendo la guida tecnica di Alexander Blessin anche se qualcuno parla di possibili imminenti novità.

C’è invece chi ritiene che Blessin possa rapidamente invertire la rotta, dopo un necessario bagno di umiltà, perché nel calcio alla fine i valori emergono, indipendentemente dai singoli episodi, e nessuno ha la bacchetta magica.

In ogni caso pare evidente che ci siano da rivedere alcune cose e serviranno nuovi innesti a partire da un attaccante con il fiuto del gol. Il Genoa ha un parco giocatori quantomai ampio che lascia spazio a molte scelte anche se il gioco non brilla.

Intento non emergono come sarebbe auspicabile le individualità, a parte l’Albert delle giornate migliori.

C’è il modo e tempo per recuperare. Certo i fischi della partita con il Como pesano perché ora la squadra non ha più alibi nonostante alcuni giocatori infortunati.

La sensazione è che quel richiamo di Blessin all’unità tra squadra, società e tifosi (e staff tecnico) dovrà trovare presto conferme, e come sempre, la migliore risposta è tornare a vincere.

Fino ad ora è prevalsa una sorta di pax alimentata da una fiducia cieca nel gioco e negli schemi di Alexander Blessin. Ora permane, ma servono delle chiare risposte, a partire dalle prossime sfide sulla carta assolutamente alla portata del grifone.

Non è un caso che l’ermetico tedesco abbia lanciato segnali per avere ulteriori validi supporti.

Intanto sembra ampliarsi il campo di coloro che puntano su una nuova guida tecnica, mentre la gestione americana, pare ferma su questo progetto, tuttavia nuove eventuali decisioni, rimetterebbero in discussione orientamenti e progetti consolidati.

C’è anche chi, nel gruppo degli oppositori a Blessin, arriva a sostenere che i veri destabilizzatori siano coloro che insistono nel sostenere il tecnico tedesco di fronte ad un quadro che viene da loro dipinto in modo irreversibilmente critico.

Anche se non è stato ufficializzato slcun ultimatum, un ulteriore passo falso contro il fanalino di coda Perugia e nei due incontri casalinghi in programma a inizio dicembre con Cittadella e Sud Tirol, potrebbe riorientare il pensiero della società.

Al momento non  si ravvisano cambi di sorta a breve termine.

Questo mentre pìù che Andreazzoli permane sempre l’ombra del ritorno del Gasp.

Un eterno amore per molti tifosi genoani.


Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

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