Connect with us

Serie A

Da”Andemo!” a “Restemo!” Per lo Spezia di Thiago Motta è ancora serie A

“Questo è un covo di pirati, questa è Spezia, che ne dici?” recita l’inno ufficiale del cantautore spezzino Riccardo Borghetti.

E la società di patron Platek ha portato di nuovo a casa il suo bottino salvezza, la seconda consecutiva in serie A, dopo un percorso da ottovolante terminato con una grande vittoria ad una giornata dalla fine, proprio come lo scorso anno. Corsi e ricorsi storici. Ma le coincidenze non esistono, per usare un celebre motto della serie tv N.C.I.S.

Il 15 maggio 2021 gli uomini di Italiano superavano 4-1 il Torino in un “Picco” ancora deserto e toccavano quota 37 punti alla penultima giornata, bastanti per superare la concorrenza di Cagliari, Benevento e lo stesso Toro.

Sabato 14 maggio 2022 è stato il “Dacia Arena” di Udine a consegnare ai ragazzi di Thiago Motta un meritatissimo traguardo, ancora più difficile e sofferto di quello precedente. Perché Salernitana, Cagliari e Genoa ruggivano poco distanti e il loro fiato sul collo si sentiva, eccome.

Ma lo stadio friulano si è confermato un bel portafortuna, avendo già ospitato il primo leggendario successo in seria A degli aquilotti, quello 0-2 firmato da una doppietta di Andrej Galabinov nel settembre 2020.

Il fresco 3-2 siglato da Verde, Gyasi e Maggiore non rende invece l’idea della gara quasi perfetta che gli spezzini hanno disputato contro un avversario mentalmente già in vacanza, ma nettamente superiore come qualità e quantità.

Del resto il cuore di mister Cioffi parla ancora spezzino. Nessuno dimentica i tempi polverosi della C 2, quando l’attuale allenatore dell’Udinese indossava la maglia bianca verso la fine del secolo scorso. Annate non certo gloriose, lontane nel tempo e nello spazio, ma sempre vive nei ricordi di un Golfo che non dimentica mai i suoi i periodi più bui.

E ora, nel momento più luminoso, è giusto che siano stati i tre grandi protagonisti della stagione ad aver segnato nella partita decisiva di questo splendido 2022.

Daniele Verde è il calciatore più completo, il funamboletto autore di gol bellissimi e impossibili, quello che ha messo pepe e fantasia ad un attacco spesso asfittico, nonché orfano dell’incommentabile N’Zola, protagonista dell’anno passato ma rimosso da Motta dopo le sue innumerevoli e imperdonabili intemperanze di spogliatoio.

Emanuel Gyasi è stato l’eroe della promozione e della prima salvezza, oltre che l’autore della rete fondamentale al 94′ contro il Venezia a sette giornate dalla fine, il vero turning point del campionato. L’attaccante ghanese aveva sofferto molto il clamoroso errore sotto porta nella giornata precedente davanti al portiere dell’Atalanta Musso. Sarebbe stato un gol decisivo per salvarsi con un’ulteriore gara di anticipo, ma Gyasi aveva calciato incredibilmente a lato a pochi metri dalla porta, vanificando tutto e rimandando l’appuntamento col sogno.

Sei giorni dopo il destino ha saputo offrirgli la stessa chance nella medesima situazione offensiva, cogliendo un assist al bacio di un eccellente Salva Ferrer: il controllo e la giravolta sono stati da manuale e il pallone si è insaccato imparabilmente alla sinistra di Silvestri. Quel gol del 2-1, giunto nel recupero del primo tempo dopo che l’udinese Molina aveva portato in vantaggio i suoi prima del pari di Verde, ha dato a tutti la tranquillità necessaria per condurre il veliero spezzino nel porto sicuro della salvezza.

La ripresa si è aperta con il tris di Giulio Maggiore, il figlio di questa terra che gli ha concesso la palma del più giovane capitano di Serie A della stagione. Tutto perfetto. Come nelle favole, canterebbe Vasco Rossi.

L’errore dal dischetto di Manaj e il gol della bandiera di Pablo Mari sono solo note di colore di una “splendida giornata”, tanto per tornare a Vasco, acclamata dai quasi cinquecento seguaci in trasferta ad Udine.

La festa è iniziata subito per le vie del centro spezzino, da Corso Cavour a via Garibaldi, da piazza Europa alla passeggiata Morin. Tifosi impazziti che hanno atteso per ore i giocatori al campo di allenamento “Ferdeghini” per un commovente bagno di folla notturno. Erlic, Provedel e Nikolaou si sono issati sopra le inferriate del campo come veri e propri ultras innamorati di questa maglia, a dettare i cori a un popolo sprugolino ebbro di gioia.

Per Martin Erlic, colonna portante della difesa, si è trattato di un addio. Il suo cartellino è del Sassuolo e tornerà in Emilia, a dispetto dei tifosi che lo invocavano a restare. Lo stesso dubbio che attanaglia il giovane allenatore italo brasiliano, che si è rivelato un osso duro e vincente, dopo un inizio stentato e un quasi esonero patito lo scorso dicembre. Sembra passata un’eternità, invece sono solo cinque mesi.

Il calcio fa presto a far cambiare l’opinione alla gente. Motta compierà 40 anni ad agosto, è alla sua prima vera annata in A e predica un calcio ambizioso, con giocatori di altissimo livello che una società come lo Spezia non gli può di certo garantire.

Il suo desiderio (poco) nascosto è quello di tornare a Parigi dopo aver giocato lì per anni prima di allenare la squadra primavera.

Passare da Verde e Gyasi a Messi e Neymar non sarà facilissimo. Thiago deve ancora crescere e farà tesoro dell’esperienza di quest’anno. Per restare chiederà voce in capitolo sugli acquisti (sempre se si potranno fare) e sull’organizzazione della società.

Ma ora è tempo della sbornia finale con l’ultima gara al “Picco” in programma domenica alle 12.30 contro il Napoli dell’altro grande ex aquilotto Luciano Spalletti.

Alle preoccupazioni sul futuro ci penserà il patron Platek, in un’estate che si preannuncia a dir poco bollente. E, ancora una volta, tutta bianconera.

Paolo Magliani

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *