“O Capitano! mio Capitano! il nostro viaggio tremendo è terminato;
la nave ha superato ogni ostacolo, l’ambìto premio è conquistato;
vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta,
mentre gli occhi seguono l’invitto scafo, la nave arcigna e intrepida; […]
Senza intendere il Capitano debba morire nell’impresa, speriamo tutti la nave sia portata in porto con un Grifone arcigno per polena e vele gonfie di fiato e sudore di giocatori che tutto hanno dato affinché la salvezza si compiesse. Speriamo questo noi a riva, mentre vediamo la nave tra onde che sembrerebbero insuperabili ed un’apparente calma dopo la prossima, “alta” come la Roma…
Ma abbandoniamo metafore e prospettive puntando al presente concreto, alla realtà del momento.
La nuova proprietà, nonostante la situazione disperata, mostra tutta la propria voglia di costruire un futuro roseo, tra giovani promesse, selezioni (per lo più straniere) accurate e mirate con un occhio anche all’asset più quotato al momento dell’acquisto, quello dei ragazzi che oggi hanno visto l’accordo per Michele Ambrosini, classe 2003, ruolo naturale seconda punta che può adattarsi da ala destra ed ala sinistra.
Si respira aria nuova in Villa Rostan, soffi di vento che coinvolgono tutte le parti della società. E l’impressione, per quanto riguarda la prima squadra, è quella di voler dare un giro di vite che “spazzi via” il passato quello più fortemente legato al Vecchio Balordo targato Preziosi. E così inevitabili nascono le voci sul futuro di Mimmo. Capitano amato, che quest’anno ha iniziato mostrando il miglior Criscito degli ultimi tempi e stoppato da un infortunio ed un contagio particolarmente debilitante, periodicamente il difensore finisce tra i capri espiatori di alcuni tifosi che scrivono senza pensare, sull’onda del momento, attaccandolo, senza memoria di ciò che sia stato. Capita anche a Sturaro, cui tutto si può dire, ma non che non dia l’anima. Capita a Pandev, cui “noi” si è chiesto un altro anno quando il macedone pensava, anzi era certo, del ritiro… capita a coloro che più siano legati a questi colori. Di Sturaro si sa, insistette per venire contro il volere del suo procuratore, ma pure di Mimmo. Che ha resistito anche quando proprio la società che ama, che lo ha lanciato, ripreso dopo il capitolo non felice juventino, aiutato a riprendere il volo, l’anno scorso infine ha provato a cederlo. Lui ha atteso, sperando di non dover andare (alla Viola) e dando sempre il massimo. Pareva così nuovamente riprendere la sua storia infinita: avrebbe terminato la carriera qui, divenendo poi dirigente. Ma non accadrà. La società è cambiata e, come detto, l’impressione è che voglia spogliarsi del passato, rivendicare il proprio potere decisionale a discapito di vecchi accordi, voltando velocemente pagina.
Non si sa come andrà a finire. Questo Genoa ha bisogno del suo Capitano, oltre le doti e l’apporto in campo. La difesa è certo il reparto meno in sofferenza, il problema è a centrocampo, ma un solo elemento che ami questi colori, che abbia voglia di portarne la bandiera non sarebbe forse utile? Non per dare continuità, quella in molti non la vorrebbero indipendentemente da nomi e classifica, ma per mantenere un simbolo: tra mercenari, procuratori calcolatori, giocatori disinteressati alle squadre ma legati ai contratti indipendentemente dal brand sopra riportato (perché la riga che conta è quella con la cifra), il Capitano ricorderebbe esserci qualcosa di più in questo calcio moderno…
L’impressione è che Spors&C. non siano teneri di cuore e non badino a certe “finezze” care ai tifosi. Che guardino al progetto, quello tanto atteso da tutti, ovunque questo porti anche si dovesse passare dall’inferno della B. E da un lato siamo tutti felici, mai si è visto un mercato così attivo e palesemente impostato per creare, ricco di acquisti… Sì ci crediamo e, nonostante i continui inspiegabili attacchi mediatici c’è chi invece riporti quanto sta accadendo nella giusta prospettiva, come Enrico Zerbo nel suo articolo di oggi.
Ma la “vecchia guardia” pare destinata all’estinzione. Mimmo non ha mai parlato di/con il Napoli, nessun contatto. Una vecchia storia di gioventù quella in cui diceva di voler chiudere la propria carriera nella città natale. Toronto invece chiama, insiste, ma per ora nessuna risposta ricevuta. Dipenderà, immaginiamo dal Genoa, da cosa gli diranno, da cosa vorranno fare con il nostro Capitano, ultimo baluardo di genoanità ed allora, magari, scopriremmo i retroscena, ma speriamo ancora questo addio non ci sarà e che continueremo a sentire ipotesi, ascoltare fonti e non aver certezze.