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Rubrica -Three Lions

Finisce la favola di Bielsa al Leeds dell’italiano Radrizzani

Poco prima del ponte sul fiume Wharfe a Tadcaster, piccolo villaggio dello Yorkshire nel nord dell’Inghilterra, dove già duemila anni fa gli antichi romani fondarono una colonia, chiamata Calcaria, per la vicinanza di cave di pietra, una tenda verde dice: Devine Meats. E’ la macelleria “Carni Divine”. Nel piccolo bancone ci sono decine di varietà di salsicce, la specialità della zona. Appena però si nomina il Leeds United, il macellaio esibisce fiero una vaschetta con scritto Bielsa Sausages: è una ricetta che il macellaio Nick ha inventato apposta in onore di Marcelo Bielsa, l’allenatore del Leeds. E’ rossiccia e piccante perché ispirata al chorizo, la tipica salsiccia argentina, il paese d’origine della gloria calcistica locale.

L’allenatore sudamericano ha riportato il Leeds in Premier League, ai fasti di un tempo. E il merito è anche di un italiano: il presidente Andrea Radrizzani. Da anni, il 47enne imprenditore milanese e l’allenatore sono la coppia d’oro della Premier League, i fautori della nuova favola del Leeds italo-argentino. Il grande merito della proprietà italiana è di aver trovato un tecnico che ha motivato il club. Il macellaio Nick è il più accanito tifoso del Leeds nell’incantevole villaggio di Tadcaster, quintessenza della campagna britannica, a metà strada tra York e Leeds. Nick è andato di persona allo stadio del Leeds, per omaggiare l’adorato allenatore della sua creazione gastronomica. Ma la salsiccia speziata è andata di traverso: la domenica 27 febbraio del 2022. Mentre il mondo era con gli occhi fissi su Kiev, la capitale dell’Ucraina assediata dalla Russia, a Leeds si consumava un altro tipo di dramma: la leggenda Bielsa dice addio alla squadra di calcio. La goleada subìta in casa contro il Tottenham di Antonio Conte, alla disperata ricerca di vittorie, è stata fatale. Galeotto fu un gol del reietto Kulusevski, la ex giovane promessa che la Juventus ha cacciato a gennaio. Con quella rete, il giocatore svedese, arrivato tra mille dubbi a Londra, ha messo la pietra tombale su Bielsa.

Per capire la portata del terremoto, bisogna camminare lungo Elland Road, una strada alla periferia sud-ovest di Leeds, ex città industriale inglese, un murale che occupa l’intera parete di una villetta a schiera in direzione dello stadio, raffigura lo stemma giallo e blu della squadra di calcio della città. E’ una zona di operai, case popolari nei tipici mattoncini rossi inglesi. Calcio&Manifattura: Leeds è sorta attorno alle fabbriche tessile nel ‘700 e poco più avanti si erge la sagoma dello stadio del Leeds United, il club locale nato nel 1919. Negli ultimi anni da questa parti traboccava felicità. La statua davanti all’ingresso è circondata da fiori freschi, corone, magliette, candele. E’ l’omaggio dei tifosi a Peter Lorimer, il più grande goleador di tutti i tempi del Leeds, cosa che gli è valsa imperitura memoria: di recente si festeggiava il ritorno del Leeds in Premier dopo anni di crisi. Grazie all’italiano Radrizzani e all’argentino Bielsa.

La storia calcistica del Leeds United ha molti legami con l’Italia: il più importante è la “Notte Magica” dell’8 Novembre del Duemila. Quella sera dell’anno del Giubileo, il Leeds United incontra il Milan a San Siro. E’ il Milan stellare della leggenda vivente Paolo Maldini Zvonimir Boban (oggi manager del club), del campione Andrij Shevchenko e di Oliver Bierhoff. Ma la storia la farà uno sconosciuto giocatore scozzese nato nella sperduta Dumfries: tale Dominic Matteo che segna un gol e fa vincere gli inglesi. Ancora oggi la gente di Leeds ne parla. Nel negozio per i fan dentro lo stadio, si può anche comprare la maglia di un’altra partita storica: la finale del 1971, quando il Leeds sfidò la Juventus nella defunta Coppa delle Fiere. Gli inglesi avevano un conto in sospeso, che risaliva a molti anni prima: nel 1957 i bianconeri avevano strappato al Leeds l’attaccante John Charles, destinato a diventare una leggenda.

Il “Gigante Buono”, come sarà soprannominato in Italia per il suo “fair play” (mai un’ammonizione), che assieme a Giampiero Boniperti e Omar Sivori scriverà la storia della Juve negli Anni ’60, era gallese ma al Leeds era approdato giovanissimo. Dopo Charles, il Leeds si è privato anche di un’altra sua stella nella sua storia. Prima di approdare al Manchester United, dove ha giocato per dodici anni, diventando uno dei miti dell’Old Trafford, il difensore Rio Ferdinand era uno dei gioielli del Leeds. Fu venduto per fare cassa: il club lo aveva preso dal West Ham, altra squadra di Londra, nel Duemila, non a caso l’anno dell’impresa di San Siro, per 18 milioni di sterline, record del mondo per un difensore allora. Il Top Player rimase solo due anni perché il club era finito in dissesto: fu venduto ai Red Devils per 30 milioni, segnando ancora un altro record. Erano gli anni bui per il Leeds United: lo stesso anno fu costretto a vendere anche lo stadio. E la stagione dopo arrivò pure l’onta della retrocessione. L’Epoca d’Oro di Don Revie, l’allenatore che fece grande il Leeds, era ormai solo un lontano ricordo. I tifosi da decenni vivevano solo di nostalgia. C’è voluto Radrizzani per ridare smalto a un club decaduto: l’imprenditore ha rilevato il club inglese nel 2017, comprandolo da un altro italiano, Massimo Cellino. All’epoca, lo scetticismo e il pregiudizio che ogni italiano si porta dietro nel Regno Unito serpeggiavano tra i tifosi. In meno di quattro anni ha già raggiunto un record: è stato il primo presidente italiano di un club inglese a scalare la arcigna Premier League (poi eguagliato dalla famiglia Pozzo con il Watford).

La stagione 2001-2022, però, è un disastro: nelle ultime 5 partite, il Leeds ha subìto 4 sconfitte e pareggio, con 20 gol incassati e 60 in tutta la stagione, la peggiore del campionato inglese. Al di là di una difesa colabrodo, piange la classifica. Nel fantasmagorico pomeriggio in cui il Liverpool vince la Carabao Cup del 2022 contro il Chelsea all’ultimo dei rigori (11-10), gli Whites sono pericolosamente vicini alla zona retrocessione: è ferma a 23 punti (contro i 66 della capolista Manchester City), a soli 2 punti dal terzultimo Burnley. L’anno scorso il Leeds si piazzò così bene dopo la promozione che quasi lottava per un posto in Europa League, quest’anno deve lottare per la salvezza (che significa anche milioni di sterline di diritti tv da incassare). Salvataggio che ora sarà compito di un altro allenatore. Bielsa e Radrizzani hanno consumato un divorzio consensuale: “La decisione più dura della mia vita” ha commentato l’italiano. Si chiude un ciclo irripetibile: ieri sui social i tifosi più che rattristati, erano grati a Bielsa per i gloriosi anni di successi. Il povero macellaio Nick, nella sperduta Tadcaster, dovrà togliere dal suo bancone la Bielsa Sausage.

 

“Simone Filippetti, giornalista del Sole 24 Ore basato a Londra, è autore e commentatore tv. Ha vissuto a Milano e New York. E’ autore di numerosi libri: Serenissimi Affari (Marsilio, 2014); I Signori del Lusso (Sperling&Kupfer 2019); e il recentissimo Un Pianeta Piccolo Piccolo (Il Sole 24 Ore 2021)”

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