Dal Pescara son passati giocatori fantastici, alcuni hanno avuto la giusta consacrazione nella nostra nazione, altri invece si sono espressi meglio in altri lidi.
Giocatori come Immobile, Insigne, che l’ allenatore boemo Zdenek Zeman aveva voluto fortemente con sè nella squadra abruzzese nella stagione 2011 2012, che sono letteralmente diventati dei fuoriclasse poi con le maglie di Lazio e Napoli.
Marco Verratti, sempre a Pescara nel 2011 con Zeman, è diventato un grandissimo centrocampista del Paris Saint-Germain in Francia e della Nazionale.
Nel 2012 a Pescara, dal Nacional di Medellin ,arrivò un calciatore colombiano citato in quegli anni tra i giovani giocatori più ambiti dal Times di Londra. Si tratta di Juan Ferdinando Quintero Paniagua. Un trequartista imprevedibile, nato a Medellín il 18 gennaio 1993, ora idolo indiscusso del River Plate di Buenos Aires allenato dal ” muneco” Gallardo.
Juanfer (così’ lo chiamano tutti al River) è un talento puro, un classico trequartista dal baricentro basso sempre pronto a saltare l’uomo.
Un “diez” alla Messi per la sua qualità nei calci di punizione, negli stop e nel dribbling.
A Pescara l’allenatore Giovanni Stroppa lo utilizzò poco perchè il colombiano non riusciva ad adattarsi ai suoi schemi di gioco.
In realtà era giovane e le squadre avversarie già avevano capito la sua pericolosità, se gli fosse arrivata una palla giocabile, quindi era oggetto di marcature feroci ad uomo.
Quintero, a fine stagione ,chiese di essere ceduto e approdò al Porto.
in Portogallo sostituisce il suo connazionale James Rodriguez per 5 milioni di euro e conclude l’ esperienza europea andando nel 2015 in prestito per una stagione al Rennes in Francia.
Nel 2017 Juanfer torna in Colombia all’ Indipendente di Medellin, ma è in Argentina, con la maglia del River Plate ,che vi è la sua definitiva consacrazione.
Quintero è il giocatore perfetto per il pubblico del River, l’alchimia e’ quella giusta.
Una squadra in cui si sente a casa e può esprimere tutto il suo talento. I fattori ambientali e psicologici sono fondamentali nella resa di ogni giocatore. Questo in una realtà come quella del River che notoriamente ha il palato fine. Il pubblico lo adora, d’altronde, ha sempre affermato che, quando era bambino, la sua principale fonte d’ ispirazione era la leggenda brasiliana Rivaldo .
Il River Plate lo acquistò e nella stagione 2018, Juanfer si consacra al mondo intero vincendo la Copa Libertadores in finale a Madrid contro gli acerrimi rivali del Boca Juniors.
Oggi Juanfer è assolutamente un idolo del River , la Copa Libertadores 2018 ha consegnato l’immunità alla rosa intera di quella squadra nella quale lui primeggiava.
Il suo goal in finale di Copa Libertadores il 9 dicembre 2018 è una perla assoluta.
Non a caso il River gli ha consegnato la maglia numero 10,dopo la partenza di un altro idolo, approdato in MLS negli Stati Uniti: Pity Martinez .
La carriera di Juanfer Quintero in ambito tecnico ricorda molto quella di un giocatore magico come Andrea Pirlo.
Fossi in una società italiana che vuol primeggiare giocando con un play basso ci farei un pensiero…