Connect with us

Il fatto del mese, a cura del direttore

La cura Blessin fa bene.

Orgoglio, schemi, determinazione, ma per il rush finale occorre buttarla dentro.

di Moreno D’Angelo

  Ce la possiamo ancora giocare fino in fondo. Il pareggio contro l’Inter è stato per la gente di mare rossoblù come una vittoria che ha mostrato quanto la cura Blessin si stia dimostrando efficace.

 Il quadro classifica resta allarmante, tuttavia   la tenacia, l’applicazione degli schemi di gioco, la tenuta atletica e il modo con cui si sono inseriti i nuovi calciatori lasciano ancora spazio alla sospirata salvezza in cui tutto il popolo rossoblù crede fermamente e intende giocarsela fino in fondo.

Il mister ha più volte sottolineato quanto sia importante l’emozionante, appassionato e coinvolgente il sostegno dei tifosi e di quella Nord rimasta sugli spalti dopo la partita con l’Inter, intonando “Gente di mare” come un autentico mantra.

E’ da sottolineare come le parole pronunciate da Alexander Blessin verso il popolo del Grifone non abbiano nulla a che fare con quelle frasi di circostanza che abbondano nelle rituali dichiarazioni del mondo del calcio. Sono parole autentiche, avvalorate da gesti di vicinanza, di emozione che hanno dato forza e cuore a tutto l’ambiente genoano.  Un mister che, in un solo mese, è riuscito a ridare gioco, fiducia, apportando una forte e salutare scossa a tutto l’ambiente. Questo partendo da una squadra che sembrava ormai allo sbando.

Un dato che ha dovuto fare i conti con un contorno mediatico inizialmente quanto mai scettico e perplesso verso la scelta di uno sconosciuto tecnico nato a Stoccarda, allenatore del  K.V. Oostende in Belgio.

 Un allenatore dipinto come una sorta oggetto misterioso   piovuto nella serie A. Quasi che questa decisione non fosse stata frutto di un’oculata valutazione dello staff direttivo  genoano, ma conseguenza della strana combinazione di un algoritmo partorito da un  marchingegno tedesco americano che pretendeva di saperne di calcio più dei nostri espertoni locali.

La serenità di Blessin.

Sul modo con cui i grifoni hanno fronteggiato l’Inter è da evidenziare come abbia certamente influito anche l’atteggiamento sereno di Blessin. Il suo saper infondere calma e determinazione ai suoi giocatori senza mai agitarsi, senza urla.

Questo nonostante le difficoltà e il pathos di una partita  tirata in cui i nerazzurri hanno cercato, specie nel finale, di chiudere i conti.  Un arrembaggio che, in ogni caso, non è mai parso così efficace e intenso. Su questo sono eloquenti le diverse critiche emerse verso una squadra che sembrava predestinata allo scudetto e che da qualche giornata pare inceppata.

In Genoa Inter si può dire che la tensione abbia pesato sicuramente più sui nerazzurri.  Una macchina da guerra che pare essersi bloccata anche per le tensioni  che stanno  incidendo  negativamente l’ambiente. Questo per gli attacchi che hanno preso di mira calciatori come il ventiquattrenne Lautaro Martinez. Un attaccante che, da tempo, più che apparire sul taccuino dei marcatori, risulta al centro delle vorticose news del calciomercato internazionale.

Una nota positiva riguarda il neoacquisto Nadiem Amiri che, messo forse in campo troppo tardi, ha immediatamente animato la fascia sinistra del gioco.

Nel Genoa si è notata la quadratura della difesa e un valido  contrasto a centrocampo che ha messo in difficoltà lo sviluppo del gioco dei tanti talenti di casa Inter, tra i quali è apparso alquanto in ombra Nicolò Barella, uno dei giocatori  tra i più brillanti di questo campionato.  Ovviamente anche per loro coppe e impegni continui hanno il loro peso.

Tornando ai grifoni i gol continuano ad essere con il contagocce e forse si sente l’assenza di un centravanti di supporto. Uno anche grezzo e part time, in grado di buttarla maledettamente dentro.

Un discorso riemerso in particolare dopo quelle due occasioni clamorose che hanno graziato Handanovic, mancate proprio per assenza di freddezza sotto rete. Un fattore che ha alimentato la trepidazione di tanti tifosi che conoscono bene quella strana regola che spesso colpisce  chi si mangia troppi gol.

In ogni caso questo pareggio non è stato una sorpresa proprio sulla base di quanto fino ad ora emerso e consolidato nel Genoa targato Blessin. Un allenatore che, pur non parlando ancora italiano, in appena un mese è riuscito a dare alla squadra determinazione, autostima e schemi che sono l’unica strada per potersela giocare fino in fondo. Un fatto che ha consentito ai suoi giocatori di affrontare senza alcun timore anche l’Inter di Simone Inzaghi rimasta forse sorpresa dall’aggressività del Grifone.

Ora molto si attende dagli ulteriori sviluppi tecnici e dall’inserimento a tempo pieno di giocatori di esperienza e dinamicità come il citato nazionale, tedesco di origini afgane Amiri (in prestito dal Bayer Leverkusen). Giocatori da cui si attende quell’ulteriore contributo fondamentale   per dar corso a quella serie di vittorie essenziali per la permanenza in Serie A.

In conclusione è da evidenziare come la squadra stia dimostrato orgoglio e tenuta atletica, nonostante l’alto dispendio di energie imposto dal pressing voluto dal nuovo tecnico. Un fatto chiave per sostenere il rush finale.   Il Genoa anche con l’Inter non ha mai smesso di tentare il contropiede e se l’è sempre giocata a viso aperto evitando quelle ormai diffuse antipatiche pratiche di “non gioco” ricorrendo a tutti quegli espedienti che fanno sì che ormai diversi finali di partita siano caratterizzati da continue interruzioni per giocatori che, ad ogni contrasto, si gettano a terra affranti per guadagnare tempo.

Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *