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Genoa

La volata playoff e playout è già partita e nessuno vuole mollare. La crisi della Reggina e i sassolini di Serse Cosmi.

Anche in questo 30° turno  del campionato cadetto non sono mancate le sorprese, per le inattese sconfitte di Bari, Reggina e della capolista Frosinone. Tutti risultati favorevoli al Genoa. Rossoblù che, senza proclami e con sano pragmatismo, continuano nella loro marcia promozione liquidando anche la pratica Brescia. Una sconfitta che ha riacceso la dura protesta dei tifosi delle rondinelle, contro il presidente Massimo Cellino. Una squadra, in cui giocarono Baggio e Luca Toni, finita fanalino di coda, che vede il concreto rischio di scivolare in serie C.

Continua incredibilmente il momento nero della Reggina (ferma a 42 punti e raggiunta dal Palermo), che crolla di nuovo incassando ben quattro gol al Granillo dal lanciato Cagliari di Ranieri. “Questa non è la mia squadra e non è più tempo per le chiacchere” è stato l’eloquente commento di un arrabbiato Pippo Inzaghi (forte di un contratto triennale fino al 2025).

Gli amaranto, che saranno di scena al Ferraris venerdì 31 marzo alle 21, dopo la sosta, stanno vivendo un periodo davvero da incubo: oltre alle otto sconfitte nelle ultime dieci partite del 2023, vi è la patata bollente del rischio penalizzazione, (si parla di quattro punti), per mancato pagamento scadenza Irpef. Una diatriba che vede il relativo concordato oggetto di un balletto tra giustizia sportiva (Procura Federale) e giustizia ordinaria che deve fare i conti con debiti pregressi e nuove scadenze contributive. Un’occasione per il Genoa per “vendicare” la sconfitta (2-1) subita al Granillo il 7.11.22.

Per la Calabria calcistica, alle note negative dallo Stretto, fanno da contraltare il rilancio di un Cosenza (32 punti) del sergente di ferro Serse Cosmi, capace di vincere in casa della capolista Frosinone, e la promozione in B con largo anticipo di un team come il Catanzaro. Quel Catanzaro, rimasto nell’immaginario collettivo di più generazioni, per quella storica vittoria sulla Juve, grazie ad un gol di Angelo Mammì, del gennaio 1972.  Una curva dello stadio giallorosso è dedicata a questo giocatore simbolo di una città, scomparso nel 2000.

Per il grifone, consolidato al secondo posto con 56 punti, l’ammonimento prima di ogni turno è sempre lo stesso: “occhio agli avversari, indipendentemente dalla loro classifica”, ma poi il verdetto del campo vede premiato il Genoa, grazie ad una confortante continuità che porta morale e determinazione a tutta la rosa. Rosa che Mr. Gilardino gestisce con estrema flessibilità, decisione e umiltà, in un contesto privo di polemiche e nel silenzio soddisfatto della società.  In tal senso s’inserisce un possibile pronto rientro dei discussi Coda e Aramu, (in un attacco in cui si è rivisto il ghanese Ekuban in gran forma), perché, in questo finale di torneo, ci sarà bisogno di tutte le energie e le esperienze a disposizione del quarantenne tecnico biellese.

Più che l’inattesa sconfitta interna del Frosinone, contro un Cosenza, che conferma i progressi di queste ultime giornate, non era certo prevedibile che una Ternana, per quanto in ripresa , riuscisse  non solo a fermare ma a battere il Bari (quarto a 50 punti, a -6 dal Genoa) di Cheddira (15 gol), ora raggiunto da Lapadula del Cagliari come capocannoniere.

Oltre a Inzaghi ad essere arrabbiato è anche l’allenatore del Parma Fabio Pecchia (48 anni, nato a Formia), per la scialba prova offerta dei gialloblu con il Como che, al Senigallia, si sono imposti con un netto 2 – 0.

L‘ allenatore, dopo continui alti e bassi, è finito nel mirino delle critiche. “A Como un Parma impresentabile. Non c’è traccia di mentalità vincente e mancare i playoff sarebbe un disastro impensabile” è il duro commento di Gedeone Carmignani. Una vecchia conoscenza per gli amanti del calcio, ex portiere Juve e Napoli degli anni 70, da tempo legato ai parmensi come allenatore, secondo il quale la società crociata sarebbe  già alla ricerca di un nuovo tecnico ed ha già perso troppo tempo.

“Il campionato resta aperto e si può ripartire con la verve necessaria.  Ci sono le capacita ma è importante ma per avere continuità serve maturità e mentalità” è la replica dell’allenatore parmense a cui difficilmente saranno perdonati ulteriori passi falsi.

Tra le squadre in ripresa si conferma il Perugia (2- 0 in trasferta con il Cittadella), mentre si risveglia con il botto anche il Palermo grazie al 5-2 con cui, al Barbera, ha battuto i canarini del Modena. Insomma non c’è pace per nessuno nel campionato cadetto e occhio a chiamare qualcuno pericolante.

Inaspettatamente come detto sono Brescia, Spal, Benevento e Venezia ora a rischiare sul serio. Formazioni non abituate a lottare per la salvezza, anche se i lagunari, da qualche settimana,  sono parsi decisamente più concreti, esprimendo anche un bel gioco, allontanandosi dal fondo della classifica, in una bagarre play out che vede coinvolte molte squadre. Tra queste potrebbero anche essere risucchiate formazioni che non hanno ancora abbandonato un pensierino play off.

Chi veleggia in tutta tranquillità è il Sudtirol, (ora terzo a quota 51), che continua a far punti grazie ad una serenità che gli consente di giocarsela senza l’obbligo di fare risultato. Cosa che altre formazioni non possono certo permettersi.  Come qualità gioco è da segnalare anche il Pisa, affiancato al Cagliari a quota 45, in piena corsa nella bagarre per i play off.

In conclusione un cenno alla rivincita in corso di un navigato sergente di ferro come Serse Cosmi, alle prese con l’ennesima sfida salvezza: “Solo il Cosenza sembrava candidato alla Serie C, ma sappiamo esaltarci nei finali di stagione, quindi occhio”, ricordando come chi non aveva l’obiettivo salvezza fatichi poi a trovare motivazioni, per cui salvarsi diventa un’impresa.  Il riferimento è per quelle squadre partite con grandi ambizioni e finite in fondo alla classifica. Ora un turno di sosta necessario per tutti.

Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

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