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Allenatori

L’interpretazione del ruolo oltre i dettami societari.

In tutte le aziende vi sono una serie di direttive che arrivano dal management. Anche nello sport e nel calcio funziona così e la scelta della persona su cui investire è spesso fondamentale.

Esiste però anche l’interpretazione del ruolo con tutte le ricadute del caso.

Emblematica in tal senso fu l’unione dell’allenatore Maurizio Sarri con la Juventus nella stagione 2019 2020.

Si sposarono due teorie differenti e, appena iniziata la stagione, mister Sarri si accorse che avrebbe dovuto mediare e snaturarsi non poco per rimanere in sella alla squadra bianconera, cosa che non aveva mai fatto prima nella sua carriera.

Tutto ciò per un personaggio idealista e carismatico come lui era difficilissimo da attuare. Lo ammise lo stesso Sarri in una recente intervista.  Decise lo stesso di rimanere mediando e, malgrado tutto, vinse il campionato 2020  facendo luccicare la stella di Paulo Dybala.  “La Joja” fu premiata come miglior giocatore di quella stagione in Italia. Uno scudetto che non fu festeggiato…“Mentre festeggiano per un quarto posto“ ironizzo’a suo tempo il tecnico toscano.

L’ interpretazione del ruolo fa sempre la differenza. La storia è piena di personaggi nello sport italiano che son diventati miti o hanno fallito proprio per la loro interpretazione personale del mestiere.

In Italia abbiamo avuto Pietro Mennea “la freccia di Barletta” del quale son famose ancora oggi le litigate i dissapori per le linee guida imposte dalla federazione atletica.

Anche nel calcio abbiamo avuto grandi giocatori come Gigi Meroni “la farfalla granata” e talenti innati come il friulano Ezio Vendrame, “il George Best italiano”,entrambi non sempre allineati con le loro società.

In questo quadro rientrano allenatori come Corrado Orrico, “l’uomo di Volpara”.

l’Inter lo prese nella stagione 1991/1992 ma assolutamente non supportò a dovere il suo credo in quello che fu il suo breve percorso a Milano. Era poco concorde con le direttive della società.

La caratteristica che unisce tutti questi personaggi, che vivono entrando nel merito delle questioni, è di interpretare il proprio ruolo al di là dei dettami societari. Si tratta di soggetti caratterizzati da forte personalità,cultura,voglia di entrare nel merito delle questioni scegliendo,decidendo e anche sbagliando in base al proprio credo.

Personalmente sono quelli che preferisco.

Li ritengo personaggi liberi,autodeterminati che sul momento possono sembrare fastidiosi ma poi sono quelli che portano innovazione e che scrivono la storia.

Vivo a Firenze. Sono appassionato di calcio e di tutto ciò che ruota intorno al pallone,ben oltre la mera cronaca sportiva . Sono papà di due bambini. Gioco da sempre a calcio e ho un innata ammirazione per chi non si arrende al conformismo.

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