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Genoa

L’ultimo giorno di Mercato di Diego Pistacchi

Ennesimo passo falso solo 0-0 con il Venezia. Ballardini in confusione, fa entrare Ekuban al posto di Destro infortunato al 56°, lo fa uscire all’ 87°.


Eh vabbé. Ma i giocatori (tre) sono arrivati all’ultimo giorno di mercato!
E’ per questo che, contro una squadra come il Venezia, tecnicamente scarsa e tatticamente votata a occupare esclusivamente ogni spazio nella propria metà campo, il Genoa non ha fatto un tiro in porta. Anzi no, uno lo ha fatto, ma è capitato sui piedi di Ekuban, che è stato messo in campo ovviamente perché i giocatori (sempre tre) sono arrivati all’ultimo giorno di mercato e anche fuori forma.


Chissà quanti saranno riusciti a vedere oggi un Genoa sfortunato, che avrebbe meritato di vincere. No, il Genoa ha fatto solo ciò che il Venezia gli ha chiesto di fare: stare nella sua metà campo. E per fortuna, perché nelle uniche sortite offensive sono stati semmai gli ospiti a rendersi pericolosi e a sporcare i guantoni a Sirigu.


Una partita in cui l’avversario lascia campo a una squadra che non riesce a creare un’occasione da gol in 94 minuti è, giocoforza, la peggiore partita dall’inizio dell’anno. Certo peggiore di quelle in cui almeno ogni tiro fatto aveva la buona sorte – dote di cui il Grifo storicamente non aveva mai beneficiato – di finire in porta e raddrizzare qualche risultato.


Tatticamente, nel primo tempo, sono arrivati palloni sulle fasce, visto che il Venezia ha invitato Criscito e Cambiaso a giocare sulla linea dei centrocampisti, a supporto di Rovella e Sturaro, per non passare un pomeriggio da nullafacenti là dove erano stati messi in avvio. Ma una squadra costruita con Galdames trequartista e Pandev seconda punta, non può poi stupirsi se trova difficoltà a trasformare i cross.

Logica vorrebbe provare triangoli stretti, palla a terra in verticale e verso il centro. Ancora una volta, nell’intervallo, il problema è stato corretto. A prescindere dagli uomini scelti, Destro e Caicedo vicini erano la soluzione più logica per i palloni che arrivavano dai laterali. Peccato che a quel punto palloni dai laterali non ne siano più arrivati. E a buon peso è arrivato invece l’infortunio a Destro.
Addio, a quel punto è ripartita la sagra delle solite rivoluzioni tattiche, con annessa umiliazione a 5 minuti dalla fine di Ekuban, che ancora una volta non si è certo coperto di gloria, ma che è uscito con l’autostima direttamente proporzionale alla qualità e alle idee di gioco di questo Genoa.

Genoa che, avendo comprato tre giocatori all’ultimo giorno di mercato, non può pretendere dopo due mesi di allenamenti costanti e due soste della Nazionale, di avere un’identità. Infatti anche Milito con Gasperini in panchina aveva fin da subito dimostrato come non sia possibile far giocare bene un calciatore e una squadra il cui contratto era stato addirittura lanciato come un aeroplanino a mercato chiuso.


E poi sono scarsi, ovviamente. E poi non ne hanno voglia. E poi sono dei viziati. E poi non hanno personalità. Anzi, non hanno dignità, parola che piace tanto. Per l’ennesima volta persino un allenatore che è un grande Uomo, ha scaricato tutto sui loro errori.
E poi soprattutto la colpa è di Preziosi. Sì, fuor di ironia, adesso la colpa è proprio di Preziosi e dei tre americani. A essere sinceri la colpa è la loro già da qualche domenica. Si stanno assumendo tutta quella che fino ad ora era variamente divisa tra i santificatori di professione del tecnico, il tecnico stesso, e il suo staff. A proposito, in questo caso la dignità non viene mai invocata per chiedere – a chi si è sempre detto convinto a tornare, solo per amore del Genoa – di fare il bene del Genoa ammettendo di non essere all’altezza del milione e due percepito (ovviamente solo i calciatori sono indegni dello stipendio). Ma la colpa a questo punto non è più sua.

E’ di chi continua a prendere e perdere tempo. Preziosi o i 777? Quale proprietà, la vecchia o la nuova, è tenuta a pagare l’errore di aver confermato un tecnico inadeguato? Facciano a metà, o facciano un sacrificio in più, l’uno o gli altri. O facciano metà per uno. Ne vale la pena. La serie B costa molto di più.

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