In attesa del pezzo del nostro Raimundo Navarro, alcune “preview” sulla partita.
Il primo tempo inizia con un Milan “scontatamente” arrembante, che denota una miglior condizione fisica ed un passo decisamente superiore a quello del Grifone. Ballardini, obbligato ad alcune rivisitazioni rispetto al solito schieramento, porta Masiello a sinistra, suo ruolo naturale e opta per Goldaniga a destra.
Primi minuti decisamente mal calibrati, poco pressing, poca intraprendenza e così i padroni di casa passano in vantaggio sugli sviluppi di un calcio piazzato, al 13′. Segna Rebic con un bel tiro incrociato su cui nulla può Perin che comunque intuisce e fa il massimo. Poco dopo, come capita troppo spesso soprattutto con “le grandi”, il Genoa inizia la propria partita che porterà al goal di Destro su calcio d’angolo: da notare il corner sia stato frutto di una bella copertura di Scamacca. Il cross di Zajc è perfetto, il movimento di Destro all’altezza. Con abile “raggiro” il nostro capocannoniere anticipa il difensore che prova ad ostacolarlo cercando il pallone con gamba alta… ma è tardi, la testa di Mattia ha già firmato l’11a rete.
Note positive. Badelj sempre importante, alla fine della gara qualche imprecisione, ma visto l’enorme lavoro fatto anche in fase di copertura, ci sta ogni tanto (poco) perda in precisione nella fase d’attacco. Bene Cassata, in un ruolo propriamente non suo (ma Czyborra?) che inizialmente può aver fatto storcere il naso a qualcuno, ma che invece si è rivelato prezioso anche sulla linea di difesa. Plauso alle uscite di Perin che dimostra che, seppur non sempre ed in determinate condizioni, oltre a fare grandi imprese tra i pali, sappia ancora uscire ed aiutare il reparto
Note negative. Masiello spesso in difficoltà, da un po’ di tempo meno sicuro. Non un’insufficienza, assolutamente, ma qualche timore nel primo tempo lo ha procurato. In generale, troppa reverenza e chiusura.
Dovendo esser brevi, passiamo al secondo. Al 57′ fuori uno spento Ghiglione, dentro un Biraschi che da tempo meriterebbe il ruolo in modo costante. Il “Biro” prende posizione accanto a Radovanovic, mentre Goldaniga si sposta sulla metà campo dove avrà modo di spingere; in campo Pjaca per Destro. Più avanti vedremo un altro doppio cambio: al 74′ Cassata e Scamacca per Pandev ed Shomurodov. Infine, all’83’ Behhmrami su Strootman. 433/4312. Qualche rischio di troppo ed il raddoppio preso in modo rocambolesco: perché Scamacca si gira? Perché non tiene gli occhi sulla palla? In tal caso avrebbe potuto, forse, evitare perfino il goal. Esce poco dopo: il cambio era già pronto da prima della battuta dal corner, il Mister gli lascia però un po’ di tempo forse proprio per fargli assorbire la responsabilità di quella rete che poi siglerà la sconfitta. Il ragazzo però non reagisce ed anzi, si perde. Entra quindi Eldor che dovrebbe aiutare sulla sinistra. Il Genoa pressa e soprattutto nell’ultimo quarto d’ora ha grandi occasioni, tra cui un doppio salvataggio sulla linea su tiro di Masiello prima e Behrami poi.
Certo il Milan ha avuto due enormi occasioni, specialmente quella di Rebic che calcia alto a porta vuota, ma è un Genoa che non ci sta a perdere, anche se dovrà prima o poi (il tempo stringe) giocare da subito, senza aspettare di subire reti. Troppi tratti senza pressing, troppi momenti da moviola. Resta l’amarezza di un pareggio che ci sarebbe stato e sarebbe stato meritato e quella di un autogoal che ancora (mi) risulta “inspiegabile”.
Note positive. Biraschi, che per me dovrebbe ormai essersi guadagnato il ruolo senza se e ma o tipologia di partita. Goldaniga, come sempre umile e prezioso. Pjiaca più reattivo e più propenso a far notare la propria classe. Certo, nonostante lo abbia in parte fatto, non è giocatore cui si possa chiedere un enorme sacrificio in copertura, la classe la si vede in fase d’attacco. Peccato per il suo tiro a giro, di poco fuori. Behrami, un Juric dai piedi buoni se vogliamo giocare alla ricerca delle somiglianze: fondamentale, indispensaile in certe partite e situazioni, quasi sempre direi, accanto a Badelj.
Note negative. Guardando la formazione e la tipologia di partita e pensando alle caratteristiche di Scamacca, ho subito pensato sarebbe stato meglio un Eldor: più propenso alla copertura, più d’aiuto nel far salire la squadra, ma poi l’ho trovato spento, l’ombra del giocatore iniziale. Credo sia solo un discorso di fiducia, non di qualità, di grinta. Probabilmente ha sofferto il ritrovarsi in panchina, semidimenticato (e non entro nel merito delle scelte).
Non aggiungo altro, lasciando a Raimundo il commento finale. Spiace, ma non c’è tempo per pensare a quanto perso, solo ai punti da fare. Oggi comunque si è visto come la rosa, anche senza senatori e punti fermi, sia superiore a tutte quelle in zona e sotto classifica… escludendo il Cagliari, che sarebbe un discorso a sé che peraltro userei in favore della nostra società.