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Analisi e opinioni.

Pioggia di critiche sulla nazionale di Mancini

La sconfitta della nazionale, in un incontro certo non facile contro l’Inghilterra al Maradona, ha riacceso le polemiche su quel cantiere aperto di lavori in corso che è la nostra nazionale.Non poteva essere diversamente in un paese di opinionisti e con milioni di commissari tecnici. Nazionale che sarebbe vittima dell’eccessiva presenza di giocatori stranieri nei nostri club.

Ma è proprio cosi?

Per i più cattivi, Roberto Mancini (contratto fino al giugno 2026), promotore di giovani talenti e persona di equilibrio dall’indubbia  esperienza , si sarebbe dovuto far da parte dopo il Qatar per lasciar spazio a qualcun altro.

Ha alquanto stupito la scelta del centravanti, sconosciuto in Italia, Mateo Retegui. Un giocatore argentino che, è noto, tiene molto a venire in Italia, visto che il Boca non pare punti molto su di lui (in prestito al Tigre) .  Un attaccante valido ma che non è parso di caratura superiore a diversi punteros presenti nei nostri campionati di A e B. Gente come Matteo Brunori, goleador del Palermo, Andrea Pinamonti del Sasssuolo, e il “tedesco” del Friburgo Vincenzo Grifo che ha segnato diversi gol in Bundesliga.  In tal senso è apparso quanto mai eloquente un commento post partita di Matteo Politano proprio su Retegui: “Ha fatto un  bella partita ma  penso ci siano attaccanti del suo livello, in Italia ci sono giocatori forti”.

La verità è che senza la verve di Chiesa e la vivacità di Raspadori non si canta messa. Due assenze che hanno pesato nel contrastare una formazione quadrata e in forma come quella inglese che, dopo un bel primo tempo, si è accontentata di controllare la partita senza pungere.

Mentre tutti puntano il dito sulle pecche di un attacco, in cui non basta più Ciro Immobile e con un Belotti in fase calante, in realtà molti problemi partono da un centrocampo che non brilla.  Una mediana in cui Verratti e Jorginho non sembrano più fornire quell’equilibrio e quella spinta assicurata nel passato. In questo ruolo chiave si potrebbero certo inserire trequartisti tecnici come Nicolò Fagioli, ormai consolidato elemento della Juventus, e l’ex Genoa, in forza al tonico Monza di Palladino, Nicolò Rovella.

Vero, di nomi se ne possono fare diversi. La realtà è che l’undici azzurro non ha ancora un vero assetto base. Un cantiere in cui non basta la buona volontà mostrata nel secondo tempo, senza un vero centravanti e un carismatico uomo di centrocampo. In questo quadro critico merita un cenno positivo il dinamismo del diciannovenne Wilfred Gnonto (nato a Verbania nel 2003) che gioca nel Leeds.

In conclusione evidenziamo come dai risultati delle altre nazionali si registri una crescita generale del livello tecnico, anche in squadre considerate materasso come il Lussemburgo. Quindi massima attenzione. Ora la sfida con Malta.

 

 

Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

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