A salvezza raggiunta si parla già del futuro mercato. Oltre ai nomi lanciati un po’ a caso per quanto concerne i giocatori, qualcuno anche fondato come quello di Lammers dell’Atalanta già accostato al Grifone nell’anno passato, ve ne sono due che gravitano per la panchina. Perché, ovviamente, la campagna acquisti per il mercato estivo dovrà basarsi sulla mentalità ed il modulo dell’allenatore che quest’anno sarà chiamato a migliorare il risultato consolidato e decisamente deludente a fronte dei nomi presenti nell’ancora attuale rosa. Se Ballardini ha fatto un vero e proprio miracolo, infatti, è pur vero che l’organico avrebbe meritato, sulla carta, miglior sorte. L’inserimento di Strootman è stato importante, ma è andato ad arricchire una formazione di buon livello.
Quindi cosa accadrà in casa Genoa? Chi sarà il futuro Comandante?
Mentre la maggior parte dei tifosi vorrebbe la riconferma di Ballardini, meritata sul campo vista la posizione di classifica iniziale, alcuni, pur amandolo, temono i dubbi del presidente sulle qualità dell’allenatore potrebbero inficiarne il tempo di permanenza effettivo, come già avvenuto. Allo stato attuale, la riconferma è “dovuta”: i patti chiarivano che, a salvezza raggiunta, ci sarebbe stata la riconferma automatica per un altro anno con un incremento di ingaggio di circa 400mila euro. A questo punto agli 800mila di Maran, si andrebbe a sommare il milione e duecento del mister ravennate.
Tuttavia, da entrambe le parti non vi è profonda convinzione nel proseguire il cammino insieme. L’ideale sarebbe quello che Ballardini e Preziosi fossero sulla stessa linea d’onda, in sintonia totale per poter provare chi, alla fine dei conti, abbia ragione: un’intero campionato per valutare se le capacità dell’amato salvatore siano tali da poter spingere a traguardi più ambiti o, viceversa, limitate alla sola salvezza anticipata di qualche giornata. Obiettivo posto, dunque, se non l’Europa League, un 2021/2022 decisamente improntato alla parte sinistra della classifica, con qualche speranza di exploit. Per fare un esempio concreto, un anno “alla Sassuolo” dove un po’ di speranza c’è per puntare al piazzamento nella fase preliminare di quella un tempo definita Coppa Uefa, ma in cui soprattutto non si debba mai guardare indietro, tranquillamente collocati tra i “fuori dai giochi” della zona retrocessione.
Certo, su questo peseranno anche le scelte di mercato: un’ossatura già buona, che va rinforzata a fronte di alcune inevitabili perdite. All’arrivo certo di Sabelli (già confermato a Gennaio e noto per un temperamento piuttosto scoppiettante) ed alla riconferma di Shomurodov, per ora, fanno da coro la partenza di Scamacca per un non certo pensabile né auspicabile acquisto che si aggiri ad una cifra intorno ai 20milioni; Zappacosta, che inizialmente dava l’impressione di poter rimanere, ma che nel finale di campionato, lasciatosi alle spalle gli infortuni, ha attirato l’attenzione di molti grandi club; Strootman con un ingaggio decisamente fuori portata (4,5milioni), spalmabile, ma che per il Marsilia potrebbe ora essere d’interesse cedere ad altri acquirenti; Perin, che oltre allo stipendio, non può più godere della formula del prestito, ma andrebbe acquisito con un’uscita di almeno una decina di milioni.
Poste tale basi, la squadra va rinforzata nel reparto difensivo in primis e con pedine utili al gioco più idoneo all’allenatore.
In questi giorni si è fatta forte la voce di un ritorno di Juric. Che confermo. E se prima si è parlato di favore della tifoseria, qui in molti storceranno il naso. Eppure…
… Eppure Ivan è cresciuto, nelle sue esperienze di 3 esoneri, molte colpe non gli sono imputabili. A Verona ha fatto bene, in un clima decisamente diverso e pronto ad accoglierlo senza troppo disagio o preconcetti. Vi giunge offrendosi per 200mila euro. Il primo campionato è ottimo, il secondo “straordinario” viste le risorse e le cessioni. Ma quello che non è cambiato, nella maturità di gioco, è il lato caratteriale: dopo 3 esoneri e 2 buone stagioni, alzare la voce e pretendere di più stona decisamente. Detto ciò, quello che il croato può offrire è un costo “ridotto”, molto utile essendoci altri 2 allenatori da pagare, e buon gioco.
Ad oggi, i due contendenti parrebbero affrontarsi in un testa a testa con Ballardini leggermente staccato.
In conclusione, Juric o Ballardini, quello che servirebbe veramente sarebbe una panchina salda figlia di una scelta ponderata e convinta, sostenuta anche a fronte di eventuali risultati altalenanti. In un’analisi obiettiva, visto quanto accaduto negli ultimi anni, si è vistoinfatti la rosa non poter sempre compensare il lavoro dell’allenatore.
Sarebbe quindi forse il caso di puntare su una certezza? Su di un allenatore più quotato e completo? Il valzer delle panchine è in atto, ma a questi due nomi per ora non se ne affiancano altri…