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Serie A

Spezia: con Gotti e Maldini alla caccia della terza salvezza di fila

Imponente, umile, serio, preparato, calmo, colto. Queste sono le impressioni emerse dall’ascolto e dall’osservazione di mister Luca Gotti, presentatosi a Spezia come nuovo mister degli aquilotti dopo i successi dei predecessori Italiano e Motta.

L’ex tecnico dell’Udinese ha due lauree e un aplomb da vecchio saggio che già conosce le difficoltà di un ambiente, gasato per il terzo anno di A da affrontare, ma da sempre molto esigente con i propri beniamini. Tanto amore per la maglia ma anche tanto mugugno se i risultati cominciano a scarseggiare: Spezia, e la Liguria in genere, sono fatte così.

Dopo la caduta agli inferi dei grifoni genoani gli aquilotti contenderanno alla sola Samp il primato regionale. Lo faranno con una rosa – ad oggi – non molto cambiata rispetto alla stagione appena conclusa. La 2022/23 sarà un’annata strana e complicata per tutti, vista l’inedita edizione dei mondiali a cavallo tra novembre e dicembre che ha già rivoltato il calendario come un calzino.

Il massacrante tour de force che inizierà il 14 di agosto (15 partite in tre mesi più la Coppa Italia) metterà a dura prova le riserve fisiche e mentali di una squadra abituata sì a tutto, ma non a particolari strapazzi atletici.

Per il momento la coperta di Gotti non è troppo lunga: in difesa è arrivato Mattia Caldara dal Venezia, ex promessa nazionale con un grande futuro dietro le spalle. Il centrale avrà il compito di sostituire Martin Erlic, in pratica il miglior elemento spezzino dell’anno scorso, tornato all’ovile sassuolese per fine prestito.

Non sarà facile per l’ex Atalanta, Milan e Juventus non far rimpiangere il croato. Caldara aveva cominciato la carriera come potenziale erede di Bonucci in maglia azzurra, ma si è perso quasi subito, recuperando solo in parte i fasti di un tempo proprio sulle rive della laguna veneta. Purtroppo non si può dire abbia soddisfatto in pieno nell’annata veneziana, conclusasi con un’amara retrocessione in B.

Di Caldara, infatti, il “Picco” ricorda l’incredibile errore che ha consegnato agli spezzini la palla del match point al 94′ abbondante dello scontro salvezza dello scorso marzo, condannando in pratica i suoi all’addio alla massima serie. Insomma, il biglietto da visita non è stato dei migliori.

A centrocampo è arrivato il navigato svedese Albin Ekdal, una lunga carriera in Italia tra Juventus, Siena, Bologna, Cagliari e Sampdoria. Un calciatore forse un po’ in declino ma la cui esperienza nella mediana sarà fondamentale, specie se dovesse partire il gioiello di casa Luca Maggiore, corteggiatissimo dal Torino di Juric.

Inoltre il reparto di mezzo ha dovuto perdere definitivamente lo sfortunato brasiliano Leo Sena, la cui idoneità sportiva non è stata rinnovata. Nel contempo ha visto arrivare (in prestito) il giovane figlio e nipote d’arte Daniel Maldini, trequartista non ancora ventunenne ma già campione d’Italia come lo furono nonno Cesare e papà Paolo nel glorioso passato.

Essere nipote e figlio di due leggende del calcio mondiale, nonché autentici simboli milanisti, è una roba da far tremare le vene e i polsi. Daniel ha fatto vedere ottimi colpi, ma nel Milan neo-scudettato ha giocato troppo poco per avere un giudizio completo.

Pure per lui è stata decisiva la traccia lasciata al “Picco”, nel caso suo contraria a quella di Caldara. Infatti l’unico gol di Daniel in serie A è stato siglato proprio in riva al Golfo lo scorso 25 settembre con una zuccata perentoria che bucò le mani di un incerto Zoet nell’1-2 finale per i rossoneri di Pioli, poi vendicati dai bianchi al ritorno con speculare punteggio.

Gotti si aspetta da Maldini quel pizzico di fantasia e vitalità che è mancata al centrocampo spezzino dell’anno scorso. Col recupero di un elemento importante, ma scarsamente utilizzato come Mehdi Bourabia, il reparto sembra attrezzato ad affrontare l’annata.

Anche perché la rosa era stata formata la scorsa estate dal Ds Pecini in previsione dello stop al mercato per due stagioni causa nota squalifica Uefa.

A giugno è arrivata da Losanna l’agognata sospensiva e ciò ha dato un pizzico di tranquillità a una società che ora guarda al mercato con discreto ottimismo, senza però la fretta di stravolgere tutto.

In attacco, ad esempio, è rimasto tutto fermo o quasi. Perso Manaj, non riscattato dal Barcellona, Gotti ha dichiarato di puntare sul rilancio di M’bala N’Zola, vero oggetto misterioso (e irritante) della passata stagione.

Occorrerebbe un rinforzo affidabile in zona gol perché salvarsi senza bomber non può essere una costante, a meno che il franco-angolano non torni quello di due anni fa.

Il mister è anche un fine psicologo, quindi chissà…

Infine non con ci vorrà psicologia, ma solo tanta bravura, per rimpiazzare tra i pali il partente Ivan Provedel, uno dei migliori portieri del 2021/22.

Il ventottenne biondo estremo difensore è corteggiatissimo dalla Lazio e non è esclusa una sua partenza per la città eterna. Lo Spezia si starebbe cautelando con Dragowski della Fiorentina, oramai chiuso dal neo-acquisto Gollini. Ma per ora sono tutte ipotesi.

Per salvarsi, oltre a fare gol, occorre tenere bene chiusa la porta.

E anche questo mister Gotti ben lo sa.

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