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Inter

Spezia e Inter: quasi amici come prima

Dal nostro inviato a La Spezia Paolo Magliani.
 
Vuoi più bene alla mamma o al papà? La classica domanda imbarazzante per ogni bambino è risuonata la sera del venerdì santo a tutti i tifosi aquilotti con metà del cuore appartenente al mondo interista (chi scrive compreso, n.d.r).

Infatti, per la prima volta nella storia in serie A, i supporter liguri hanno riempito il “Picco” in ogni ordine di posto proprio in occasione di Spezia-Inter, anticipo del 33° turno del campionato 2021/22.

E’ stata una nottata speciale, di vera festa sportiva. Lo stadio pieno, i bimbi con maglie di entrambe le squadre seduti nelle curve Ferrovia e Piscina. Gli alberi della nave-scuola “Vespucci” erti alle spalle del settore Distinti e una gigantesca luna piena a illuminare la città come un quinto faro semovente nel terso cielo di aprile. Tutto molto bello, per dirla alla Bruno Pizzul.

Le due compagini hanno un passato e un presente in comune, a cominciare da una comproprietà societaria dell’era Moratti-Inter e Zanoli-Spezia nei primi anni 2000, per ad arrivare all’attuale mister spezzino, Thiago Motta, uno degli eroi del leggendario Triplete nerazzurro targato 2010. In mezzo, molti giocatori che hanno vestito entrambe le maglie, dal grande Goran Pandev al secondo portiere nerazzurro Cordaz.

Insomma, l’atmosfera era perfetta per una partita da sogno, malgrado molti tifosi di casa cercassero di camuffare le proprie fedi calcistiche nel solo unico credo per lo Spezia. Cosa impossibile da realizzare nei fatti, perché il tifo per le tre grandi squadre “nazionali”, cioè Inter, Milan e Juventus, è ovviamente intrinseco dentro una tifoseria di una piccola città, abituata da sempre ai campionati di serie C e solo da pochi anni in pianta stabile nelle categorie superiori.

Questo doppio sentimento si è molto percepito tra gli spalti, dove si sono registrate diverse scaramucce per la malcelata esultanza di qualcuno ai gol nerazzurri o, viceversa, per l’eccesso di “bastiancontrarismo” (che manifestava una parte di tipo avversa, rossonera o juventina che fosse) rivolto agli uomini di Simone Inzaghi.

La gara ha registrato un buon inizio aquilotto, con Gyasi lanciato a tu per tu verso Handanovic ma stoppato da un’uscita tempestiva dello stesso portiere sloveno. A metà primo tempo gli ospiti hanno sbloccato il punteggio con uno splendido mancino al volo di Marcelo Brozovic, alla prima rete stagionale in A, sfruttando una bella torre di D’Ambrosio a centro area.

Qualche urlo strozzato in gola tra i fischi e tensione che si è sciolta solo all’intervallo, quando le tifoserie si sono applaudite a vicenda per lo striscione di cordoglio nerazzurro rivolto ai colleghi spezzini, in lutto per la recente scomparsa di un proprio componente. Così la tipica fratellanza dettata dal codice cavalleresco/ultras ha fatto bene alla correttezza del match, non bellissimo sul piano del gioco, ma ricco di gustosi spunti di cronaca.

Come quello che nella ripresa ha visto la sgroppata di Perisic sulla sinistra e l’aggancio alla Bruce Lee di Lautaro Martinez per il 2-0 in buca d’angolo, gol che in tribuna d’onore fatto scattare un autentico parapiglia, davvero poco onorevole, dovuto ai motivi spiegati in precedenza. Poi Erlic e compagni sfioravano in qualche occasione la rete della bandiera, giunta all’86’ con una magnifica staffilata all’incrocio dei pali ad opera di Giulio Maggiore, uno dei prodotti della “cantera” bianconera assieme a Simone Bastoni.

Poco prima dell’1-2 si è pure assistito alla tragicomica sostituzione dalla panchina (un vero primato mondiale) del bomber M’Bala N’Zola, appena subentrato a Manaj ma fermato dall’arbitro Maresca per una vistosa fasciatura al lobo sinistro a coprire un grosso orecchino, proibito da sfoggiare in campo.

I quasi dieci minuti per cercare di rimuoverlo hanno fatto spazientire mister Motta che non ha esitato a togliere il francese, rimasto a bordo campo e non più rientrato in pista. Un fatto mai accaduto prima, ma a Spezia l’incredibile diventa spesso possibile. La partita si è poi chiusa sul 3-1 dopo uno scambio Lautaro-Sanchez, perfezionato dal cileno con un diagonale chirurgico alla destra di Provedel.

Tutto come previsto. All’Inter occorreva vincere per continuare ad inseguire la seconda stella sul petto, quella da cucire dopo l’eventuale 20° tricolore, il secondo consecutivo. Corsa scudetto ancora aperta, vista la partita in più da disputare rispetto alla capolista Milan. Lo Spezia, sazio e salvo, voleva solo fare bella figura davanti al suo pubblico in questa prima serata di gala tra le mura amiche. Obiettivo raggiunto da entrambe.

Esattamente un anno fa questo incontro si giocava a porte chiuse, davanti alle sole telecamere a pagamento. I ruoli erano invertiti, con l’Inter ormai quasi campione d’Italia affrontata da uno Spezia alla ricerca disperata di almeno un punticino per salvarsi.

Finì 1-1, con reciproca soddisfazione, proprio come oggi.

Allora è vero che quando c’è l’amicizia….c’è tutto.
 
Paolo Magliani
 

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