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Rubrica -Three Lions

Su Manchester aleggia lo spettro della Juve

E’ quasi un peccato che Enrico Chiesa abbia segnato un eurogol mercoledì sera 29 settembre, regalando alla Juventus un’insperata vittoria contro i campioni d’Europa, la londinese Chelsea. Perché così nessuno si è accorto di un altro “miracolo”, quello di San Cristiano Ronaldo da Madeira. Mentre la Juve veniva incoronata ”Regina d’Europa”, titolo della Gazzetta dello Sport che si  è presa un bel rischio perché entusiasmarsi troppo potrebbe rivelarsi un autogol nei mesi a venire, il nuovo-vecchio giocatore segnava un bellissimo gol al volo, ben oltre la Zona Cesarini. In casa contro la bestia nera Villareal (che aveva già battuto lo United lo scorso maggio nella finale di Europa League), il Manchester era inchiodato al 90esimo su un 1-1, che già era una rimonta dopo essere andato sotto in casa. Dopo l’esordio in Champions con gli svizzeri dello Young Boys sconfitta, la squadra allenata da Solskjaer rischiava di rimanere inchiodata a un deludente pareggio. Sarebbe stato un disastro per il glorioso club inglese che però da anni però langue in Premier League, che da anni non ha un posto d’onore in Champions (anche se ha vinto una Europa League in tempi recenti) e che ha accolto il “portoghese fuggiasco” come il Figliol Prodigo.

A evitare la catastrofe ci ha pensato Ronaldo, segnando un gol pesantissimo e prendendosi la squadra sulle spalle (come aveva fatto nella notte di Juventus-Atletico nel 2019, prima e unica vera partita memorabile della fallimentare avventura di CR7 in Italia). Anche Sir Alex Ferguson, dalla tribuna, si è alzato per applaudire. Il portoghese ha esultato alla sua maniera esibizionista: via la maglietta e posa plastica alla Hulk per mostrare il fisico scolpito da Michelangelo, al giro di boa dei 35 anni. Aveva fatto così pure contro Udinese, sua ultima partita in Italia con la maglia della Juve, ma il gol fu annullato, quasi a presagire l’addio. Il primo mese del ritorno di Sua Maestà il re del Calcio a Manchester, a un costo proibitivo (ma pur sempre più basso di quanto costava alla Juve) è di gloria: tra le polemiche e il gossip per il trasloco dalla sontuosa casa di campagna, per colpa di rumorose pecore;  gli sfottò del modesto Aston Villa, i cui tifosi hanno mimato il famoso “Sssiuuu”, l’amato-odiato, in egual modo, Ronaldo è unico che toglie le castagne dal fuoco a Manchester, come a Torino.

Come la Juve, anche lo United è fortissima sulla carta. Ma fatica sul campo. Con un curioso ribaltamento: la Juve arranca in campionato e domina in Champions, con due vittorie, 6 punti e la qualificazione già in tasca. Il Manchester United, invece, va forte in Premier, dov’è seconda a 13 punti con i cugini-rivali del City, Chelsea, Everton e la sorpresa Brighton, a un punto dal Liverpool capolista. Vede le streghe, però, in coppa (dov’è tornata dopo due anni di Europa League e la finale persa lo scorso maggio). Su Manchester aleggia il fantasma bianconero. Il talento marziano di un campione senza tempo rischia, all’Allianz Stadium come dentro all’Old Trafford, di nascondere la sporcizia sotto al tappeto, di nascondere i problemi. E che tutto il resto della squadra si adagi sugli allori chè tanto c’è CR7 che la risolve sempre. Che il milionario-atleta insegua anche e soprattutto record personali ormai è chiaro a tutti. E infatti con il gol al 94esimo, Ronaldo ha anche celebrato le 178 presenze in Champions League, battendo lo storico record del longevissimo Iker Casillas, l’immortale portiere del Real Madrid e della Spagna imbattibile; ed è pure stato consacrato come il più prolifico attaccante della Coppa dalle grandi orecchie.

Lo scozzese Adam Smith, il padre del libero mercato e dell’economia moderna, diceva che l’avidità del capitalista che insegue il suo profitto personale, porta benefici a tutta la comunità. Chissà se funziona anche nel calcio.

“Simone Filippetti, giornalista del Sole 24 Ore basato a Londra, è autore e commentatore tv. Ha vissuto a Milano e New York. E’ autore di numerosi libri: Serenissimi Affari (Marsilio, 2014); I Signori del Lusso (Sperling&Kupfer 2019); e il recentissimo Un Pianeta Piccolo Piccolo (Il Sole 24 Ore 2021)”

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