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Serie B

Torna Coda e segna. Un tenace Genoa s’impone sulla Reggina. Prodigioso Martinez nel concitato finale.

Una partita nervosa vinta e dominata dal Genoa grazie ad un gol del rientrante Coda. Il Grifone arriva così a quota 59, a tre punti dalla capolista Frosinone, mentre lo stadio canta “Ce ne andiamo in serie A”.

Partita tesa, fallosa con una pioggia di cartellini gialli su un campo reso scivoloso dalla pioggia.

Il Ferraris è stato un autentico spettacolo con il record di 30.755 spettatori, con una folta presenza di tifosi reggini (circa un migliaio).

Genoa e Reggina non si sono mai risparmiate, ma il Grifone sprecone, che non aveva mai avuto seri pericoli, proprio all’ultimo respiro di un interminabile recupero, ha rischiato di subire il pareggio, evitato da una straordinaria parata di Martinez su un tiro di Canotto (il primo vero tiro in porta dei calabresi). Parata che è valsa un gol e che ha consentito alla squadra di mantenere l’imbattibilità casalinga (non ha mai subito un gol al Ferraris con il nuovo allenatore). Questo dopo una traversa colpita da Badelj e un capannello di proteste che ha sfiorato la rissa nel finale, con l’espulsione di Sturaro.

Fino al gol, con il primo tiro nella porta Reggina, la partita è stata equilibrata, con un Coda che aveva anche sbagliato alcuni passaggi, ma al 36’ il bomber è tornato, concretizzando un passaggio di Sturaro, con  un tiro non facile che passa tra le gambe di Gagliolo e sorprende il portiere Colombi. 

Nella fase iniziale era stata la Reggina a rendersi più pericolosa con due palloni sfiorati da Strelec a due passi da Martinez, su passaggi di Hernani e Bouah.

Il vero Genoa intenso e determinato si è visto dopo il gol che ha rotto l’equilibrio, con un finale di tempo in cui si sono susseguite, anche nel lungo recupero, una serie di occasioni clamorose che avrebbero potuto chiudere la partita, grazie alle consuete illuminazioni e percussioni di un Albert a volte davvero incontenibile.

Le azioni dei calabresi, apparsi quanto mai propositivi , non hanno mai trovato una autentica sponda in area.

Insomma fino al gol di Coda partita decisamente brutta, spigolosa con lo spavento per il contrasto aereo tra Bani e Strelec all 8’, che ha procurato al difensore genoano un profondo taglio all’arcata sopraccigliare. Bani è stato costretto a uscire, sostituito da Ilsanker, ed  è stato portato per accertamenti al Ps San Martino.

Animi molto tesi in campo e sulle panchine per i molti falli e le inevitabili proteste da entrambi le parti.

 

Ad inizio del secondo tempo arrivaano le sostituzioni di Coda per Ekuban e Sturaro per Frendrup.

Al 59’ è Albert ad accendere il Ferraris conquistando un pallone a centrocampo e arrivando in area per calciare quasi a botta sicura con la respinta di Colombi, che Ekuban non riesce a concludere per un intervento di Cionek in scivolata.

Al 64’ Dragusin s’invola dalla difesa e devono ricorrere al fallo per fermalo con immancabile cartellino giallo.

Nella pioggia di ammonizioni arriva anche il giallo a Badelj per un pestone a Di Chiara.

Al 75’ altra occasione Genoa, Ekuban viene recuperato proprio davanti Colombi, con Albert libero a pochi metri.

Al 77’, accompagnato dai fischi, esce l’ex Hernani per Gori e Strelec per Canotto.

Al 79’ giallo anche per Vogliacco, a seguito di  un contrasto con Gori, e anche Albert finisce nel novero dei diffidati.

Nel concitato finale, dopo il rosso per Sturaro, esce Alberto per Salcedo.

In questa partita si è distinto oltre al solito Albert, il dinamismo di Ekuban,  vera spina nel fianco della difesa calabrese.

Dopo oltre sette minuti si chiude l’incontro da cardiopalma per una partita difficile da dimenticare per i 31mila del Ferraris. Il Genoa vola verso la A mentre per la Reggina brillante del girone d’andata ora si fa davvero dura, anche se con questa determinazione se la potrà ancora giocare.

Nel delirio della festa rossoblù c’è anche spazio per gli applausi dei tifosi calabresi ai loro giocatori. Davvero un gran Genoa tutto cuore che vede la A ora davvero a un passo.


Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

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