Il Genoa sfiora la vittoria al Maradona con un gioco ordinato e sempre pungente contro un Napoli, nervoso e spesso in confusione. Azzurri che avevano l’assoluto obiettivo della vittoria per le sue residue ambizioni di classifica e per la traballante panchina di Mazzarri.
Un pareggio frutto del cuore più che del gioco messo nel forcing finale dagli azzurri, che esalta la maestria avuta da Gilardino nel gestire la squadra in una partita tosta, all’inglese.
A parte due conclusioni di Kwaraskelia, che è sembrato a volte quasi solo a smuovere l’attacco , il portiere genoano non ha dovuto fare miracoli, mentre non sono stati pochi i pericoli portati a Meret dai colpi di testa di Retegui per un Genoa preciso nella gestione del gioco a metà campo e sempre pronto alle ripartenze , fino al bel gol di Morten Frendrup
Vediamo la cronaca.
Nel Napoli assente Osimhen, vi è l’esordio di Traorè, appena arrivato dal Fulham, mentre sul fronte rossoblù la sorpresa è la rinuncia di Gilardino a Malinovkyi. L’ucraino va in panchina sostituito da Messias a metà campo. La partita inizia dopo un minuto di silenzio per l’ennesima tragedia sul lavoro avvenuta a Firenze.
Al 3’ Kwaratshelia si accende che salta Sabelli ma il suo consueto tiro a giro è parato da Martinez senza difficoltà.
Il Napoli è aggressivo ma il Genoa è pronto alle rispondere e al 7’ è Retegui impegnare di testa il rientrante Meret, dopo aver vinto un duello con Ostigard
Al 14 ‘ pericolosa conclusione al volo di Anguissa dal limite che Martinez è bravo a respingere.
E’ un Genoa determinato che tiene a metà campo con trame che mettono in affanno la difesa del Napoli. Al 26’ il portiere azzurro viene impegnato in una non facile respinta su un colpo di testa di Retegui su cross di Martin.
Il Napoli preme ma non crea veri pericoli per Martinez. Al 40’ il gioco resta sospeso dopo un contrasto di testa tra Retegui e Ostigard che resta a terra.
Kwaratshelia, quanto mai attivo nel proporre gli attacchi sterili degli azzurri, cerca la soluzione individuale con i suoi insistenti dribbling. Il georgiano dopo l’ennesima protesta viene ammonito al 42’
La calma e l’ordine con cui il Genoa tiene il campo e si ripropone in attacco viene premiata al 47’ dal gol di Frendrup che gela il Maradona con un secco tiro dal limite. Un gol che manda in estasi i tanti tifosi rossoblù sugli spalti.
Il grifone controlla il gioco mentre il Napoli è visibilmente nervoso e confuso e solo le folate solitarie del georgiano sembrano poter dare qualche chances ai napoletani.
Al 73’ il Napoli va vicino al gol con Anguissa che di testa in area sorvola di poco la traversa.
AL 75 Gila fa entrare Malinovsky al posto di Messias , mentre Ekuban sostituisce Retegui e nel finale fa entrare Vitinha per Albert. Mazzarri risponde sostituendo in attacco Simeone con Giacomo Raspadoni. Non ci sono particolari pericoli per Martinez a parte un intervento non difficile su una punizione dal limite di Ngonge.
Al 86′ Vitinha prende il posto di Albert.
87 è sempre Kwara dalla distanza e impegnare Martinez in una difficile parata.
E’ il prologo al gol del Napoli che arriva al 90′ dopo un insistita azione che vede un preciso passaggio di Di Lorenzo messo in rete da Ngonge.
Un pareggio che esalta il Grifone mentre il Napoli, alla vigilia della sfida con il Barcellona in Champions, resta nel tunnel di un campionato all’insegna della modestia aspettando Osimhen. Un ritorno del nigeriano che, a questo punto, potrebbe non bastare per le residue ambizioni partenopee.
“Abbiamo dato tutto facendo un’ottima gara e creando occasioni importanti contro degli interpreti fortissimi, togliendo linee di passaggio al Napoli” è il commento a fine partita di un soddisfatto Gilardino.