Davanti a certe decisioni ti viene meno la voglia di assistere ad una partita di calcio.
Da sempre gli arbitri, soprattutto in Italia, sono stati contrari all’ introduzione della VAR a causa del loro minor potere decisionale.
Si sono create delle strutture (Sala Var ), all’interno del gioco, per correggere gli errori, ma ieri, in Genoa – Milan, sembra che il sistema non abbia proprio funzionato
Sempre ieri, coincidenze, al Mondiale di rugby è stata annullata una meta nella partita Inghilterra – Samoa per un presunto “in avanti” di un giocatore polinesiano, non dimostrato dalle immagini.
Il TMO, così si chiama la Var, non è riuscito ad ottenere un’immagine decisiva. Nel dubbio la meta non è assegnata. Revisione oltretutto avvenuta dopo la trasformazione. Il tutto con l’arbitro che, a microfono aperto, ha spiegato il perché della decisione ai presenti sugli spalti. Il tutto in pochissimo tempo rispetto a quanto accaduto ieri nell’infinito e convulso recupero del Marassi.
La partita è stata vinta dall’Inghilterra per 18 – 17 e i samoani sono stati eliminati dal mondiale. La decisione ha inciso in modo significativo.
Invece nel calcio nel dubbio la rete viene assegnata, anche se nel dopo partita l’errore si palesa in modo evidente. Cioè quando non si può più far nulla!
Ieri a Marassi si è notato subito che poteva esserci un tocco di mano. Chi meglio degli addetti alla Var, avrebbe potuto fare chiarezza ?
Giustamente, nel dopo partita, il presidente del Genoa Zangrillo ha fatto notare come le decisioni vadano sempre in un’ unica direzione: “dopotutto si fanno due campionati diversi !” è stata l’eloquente chiosa del presidente rossoblù.