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Radio Skylab story.

Radio Skylab story. “Sono passati 45 anni da quel My Baker dei Boney M ma facciamo ancora volare Varazze on air”.

 

Angelo Arecco: “Il nostro segreto? Passione, umanità e professionalità. Musica per tutti e informazione di qualità”.

Il ricordo: “Quando ospitammo The Platters, Pino Daniele e un Vasco agli esordi”.

“Ora con il Covid è davvero dura per ascolti e pubblicità, ma non molliamo”.

di Moreno D’Angelo

Intervista a Angelo Arecco fondatore, voce e anima di Radio Skylab

“La più grande soddisfazione è aver fatto qualcosa per questa comunità e per tanti giovani che da questa emittente sono partiti per grandi viaggi professionali o che semplicemente porteranno sempre nel cuore questa esperienza radiofonica e umana. L’altra è mia figlia Giuditta che, da questa consolle, ha spiccato il volo a Roma come consolidata conduttrice di Rds”. A parlare è Angelo Arecco, anima di Radio Skylab. Fisico asciutto, occhi celesti, 65 anni ottimamente portati e una sigaretta sempre tra le dita. Angelo ci racconta la storia di una delle prime radio libere, come si chiamavano un tempo, partita dal cuore di Varazze nel 1976.

“Per me, da sempre appassionato di musica, è un sogno vedere che questa radio continui a trasmettere da 45 anni. Un sogno dietro al quale vi è una grande passione condivisa con molte persone”.

In consolle, sullo schermo del pc, The Cure, Hot chocolate e Cheap Trick, mentre va in onda la bellissima “Complicated”, ballata rock della post punk girl Avril Lavigne. Le scelte musicali sono la cartina di tornasole dello spirito e della storia di questa emittente, con tanto pop e rock di qualità per un ascolto per tutti.

 

 

Ma com’è nata Radio Skylab?

“L’apertura di Radio Skylab fu accompagnata da un successo pazzesco. Era il novembre 1976. Siamo partiti trasmettendo 24 ore su 24 come Genova Sound” e aggiunge con orgoglio: “neanche la Rai all’epoca arrivava a tanto”.

Ricorda come il nome Skylab fu il frutto di un sorteggio, visto il disaccordo tra le varie proposte e, avviando il fiume in piena dei ricordi, precisa: “Nasciamo come dissidenti di una radio che esisteva già a Varazze: Radio Monte Beigua”. Un’emittente con un taglio molto serio e politico.

Arecco ricorda bene quel giorno in cui giovanissimo, camminando per il centro di Varazze, venne fermato da persone molto note in paese che cercavano uno speaker per una radio. “Ne fui lusingato. A quell’epoca non pensavo né a fare lo speaker, né a fondare una radio, tuttavia avevo già un gruppo musicale di cui ero il frontman. Così iniziai con Radio Monte Beigua, da cui in breve ci staccammo per formare questa emittente. Fare radio mi piaceva e mi piace ancora”.

Ma qual è stato il primo disco che hai trasmesso? 

“Sicuramente un 45 giri dei Boney M, probabilmente “My baker” Un grande successo di quei tempi.

E ti sei sentito soddisfatto?

“Fu una vera magia. Sentivo la grande passione per la musica e mi accorgevo di piacere artisticamente e che i complimenti che ricevevo erano sinceri. Le cose poi girarono al meglio e anche di più”.

Brillano gli occhi di Angelo mentre, con il consueto mix di orgoglio e modestia, parla di una radio che è poi anche la storia della sua vita, non dimenticando con affetto alcuni amici che oggi non si sono più come il povero Carlo.

Per stare dietro a questo vortice di successi fu fondamentale l’affiatamento dello staff e una valida organizzazione. “Avevano due Revox, ottimi registratori a bobine che consentivano di trasmettere per due ore. Per seguire le cose, in modo da garantire la continuità 24 ore su 24 dei programmi, vi era chi di notte si fermava in radio e dormiva su un divano fino alle sei quando arrivava un conduttore”.

Vi fu un ulteriore fattore a contribuire a diffondere la notorietà della radio: le telefonate del pubblico in diretta. Questo telefonando ad un numero fisso ancora attivo dopo tanti anni. Col tempo molte cose sono cambiate ma non lo spirito umano e professionale dei suoi conduttori.

Angelo entra nei dettagli della giornata radiofonica di un tempo: “Al mattino dalle sei fino alle otto c’ero io. Poi arrivava Alex, un ragazzo di Cairo che ha avuto anche un successo televisivo nei quiz grazie alla sua passione per la canzone degli anni 60 e specie per le grandi interpreti femminili come Mina, Aretha Franklin”.

Si blocca e mi chiede: – “Ma non ti annoio?”.

“Figurati. Parliamo di radio” rispondo, e lui riprende subito con il fiume dei ricordi:

“A mezzogiorno facevano i giochi con gli ascoltatori, con i premi offerti da commercianti che facevano a gara per essere presenti con i loro prodotti. Il pomeriggio spazio alla musica da discoteca per i più giovani e poi vi erano le attese dediche che all’epoca andavano fortissimo”.

Il successo fu avvalorato da quanto emerse da un concorso per chi telefonava dalla località più lontana. Il ragguardevole premio (una settimana in uno dei migliori hotel di Varazze) se lo aggiudicò un ascoltatore di Cervinia.

Quindi da Varazze le trasmissioni arrivavano tranquillamente all’hinterland di Torino e Cuneo”.

Ma il destino della radio aveva in serbo altre opportunità che Angelo seppe cogliere al volo.

“Siamo nel cuore degli anni 80 e al Margherita (importante e raffinata location di Varazze) avevano bisogno di qualcuno che presentasse feste o eventi come si dice oggi. Me lo disse un fotografo e così in breve tempo mi ritrovai nel ruolo di direttore di artistico di questa sorta di night estremamente raffinato”.

“Una volta – ricorda Angelo– chiesi al titolare del locale: e se venissimo lunedì a fare una festa con lo staff della radio? Fu un successo incredibile. Anche perché, grazie alla radio, potevamo pubblicizzare le nostre serate. Il risultato fu un locale strapieno anche di lunedì, una serata in genere morta per la disco” – e precisa -: “Avevamo anche ideato un balletto per coinvolgere il pubblico. L’idea era sempre quella di far divertire tutti. E così cominciarono a chiamarci da diversi locali. In ogni caso questo mix di disco-radio-spettacolo-balletto-animazione ci consentì di lavorare nei più bei locali della Liguria. Iniziò così un tour di serate anche in luoghi diversi in cui ero una sorta di animatore: presentavo e facevo anche ballare. Poi aggiunge: “non esageriamo però, non è mai successo che mi tirassero i reggiseni sul palco”.

Il racconto appassionato di Angelo, sempre con uno sguardo alla consolle, continua con una punta di orgoglio: “Questa idea divenne una formula (ora potremmo dire un format) che presto si diffuse ovunque e la cosa strabiliante fu che con i guadagni ottenuti potemmo fare un ulteriore passo: quello di chiamare degli ospiti. Attrazioni fino a poco tempo prima impensabili con l’organizzazione di Radio Skylab” – e ammette – “abbiamo davvero fatto davvero il passo più lungo della gamba. Ci abbiamo creduto basandoci su quanto fatto fino a quel momento. il successo fu pazzesco e chiaramente coinvolse tutta la città e dintorni. Eravamo conosciuti non solo a Genova ma anche nel Cuneese”.

Quando ospitammo The Platters e Vasco Rossi.

A Varazze grazie a radio Skylab si esibirono i Passengers. Poi, in uno storico 16 agosto, furono di scena i mitici Platters con oltre mille paganti. Venne anche ad esibirsi un giovanissimo Vasco Rossi, fresco dell’ultimo posto dal suo primo Sanremo. Il cantante dormì dopo il concerto in una stanzetta del campo sportivo. “Ma fu un flop – ammette Angelo – e ci rimettemmo parecchio, (lo pagammo un milione e 450 mila lire e andammo sotto per 450mila lire) ma il cantante, dopo pochi mesi, tenne un concerto in piazza a Genova davanti 20mila persone. Il fenomeno Vasco era esploso”.

Altro live di grandissimo successo promosso da Skylab in quel periodo fu quello di Pino Daniele, poi fu il turno di Ron e Ivan Cattaneo.

Concerti che fecero arrivare a Varazze davvero un mare di gente che spesso prolungavano la loro permanenza scoprendo e apprezzando la variegata ricchezza e bellezza del territorio e quella sua tranquillità che radio Skylab aveva in qualche modo smosso… Insomma si trattò di iniziative dai risvolti importanti anche per l’economia e l’immagine di Varazze.

Quando parla dei successi della radio il fondatore Skylab (lui puntualizzerebbe subito “uno dei fondatori”, staccando la Marlboro dalla bocca), non dimentica l’importanza dei componenti dello staff, ognuno con le proprie specificità e carica umana.

La crisi degli anni 90

Il boom della prima fase di Skylab fu incredibile, considerando che in quegli anni le radio private erano agli inizi e spesso improvvisate. Le cose andarono alla grande fino agli anni 90 in cui si risentì di un certo declino. “Alcuni soci si allontanarono per questioni familiari o altre scelte di vita, così rimasi in radio con un solo compagno. In quel periodo anche Lenny, un nostro speaker davvero bravo, passò a Radio Babboleo che in ogni caso nacque sette anni dopo di noi e con altri supporti”.

Intanto i tempi cambiavano in fretta e con la legge Mammì (agosto 1990) vi fu l’obbligo di mettere in onda dei giornali radio. “La cosa non fu semplice. Abbiamo dovuto assumere un severo direttore responsabile mentre vi era un gran bisogno di persone che fossero in grado di contribuire al nostro giornale radio in quanto sentinelle della cronaca locale. Questo per la scelta di diffondere un’informazione legata al territorio ma anche di respiro nazionale e non solo”.

In quel periodo critico anche Angelo intraprese altre strade senza però mai mollare la radio: “Avevo una discoteca e un bar e ovviamente non avevo più molto tempo. Tuttavia con la radio ha continuato a restare in onda anche se ovviamente si andava avanti con la musica e di tanto in tanto andavo a trasmettere”. Il titolare ammette “in quel periodo mancava la verve di un tempo mentre restavano le bollette che pagavo di tasca mia”.

Insomma solo la tenacia di Angelo tenne quelle frequenze da Varazze vive nell’etere. Ma poi successe qualcosa.

 

Anni 2000: “Si ricomincia su basi nuove”

All’inizio del 2000 i soci del bar di Angelo fecero quello che lui definisce uno scherzo: comprare i nuovi programmi per fare radio.

“Ti volevano proprio bene queste persone?” gli chiedo.

“No. mi volevano male”- è la sua ironica risposta e, riaccendendosi un’altra Malboro, aggiunge: “Questo mi ha portato a rituffarmi in modo pieno nella radio. Abbiamo investito di nuovo in pc e nuove apparecchiature essenziali. Ho ricominciato. Anche se non l’avevo mai mollata mi riprese la voglia e quella botta di entusiasmo che significa tutto”.

Ma c è un’ulteriore aspetto che rappresenta il più grande successo per la vita di Angelo. L’orgoglio per la figlia Giuditta che, dopo diversi anni ai microfoni di Skylab, è diventata un’affermata conduttrice a Rds. Ha vinto un talent e vive a Roma ormai da cinque anni.

Su questo Angelo commenta: “Penso che la soddisfazione che mi ha dato mia figlia sia unica perché ha realizzato quel mio sogno di diventare uno speaker a livello nazionale. Mia figlia ha realizzato quello che io sognavo. Il dono più grande”.

Ora la radio è anche social e video ma l’imporsi delle nuove trasmissioni, di taglio fortemente informativo culturale, vedono il merito della giornalista Valentina Jannacone. Una conduttrice con un’innata predisposizione a districarsi in ogni situazione radiofonica mettendo a proprio agio gli ospiti con gentilezza, ironia e criticità, in compagnia del suo inseparabile cagnetto. Arecco insieme a Valentina hanno costituito un affiatato binomio, con appuntamenti di approfondimento come Ladies and Gentlemen. Un programma condotto con professionalità e simpatia per un ascolto di qualità rivolto a tutti.

Trasmissioni che hanno portato ai microfoni di Skylab prestigiosi nomi del giornalismo, della cultura, dello sport in grado di interagire sui temi più caldi del momento, non dimenticando le espressioni della realtà locale.

Gli spazi informativi e di approfondimento occupano quasi un quarto della programmazione in palinsesto ma il loro peso specifico è molto alto e seguito. Anche i programmi di calcio hanno molto ascolto e in questo la Jannacone è una preparata e appassionata mattatrice (eloquente in tal senso come sul suo profilo fb campeggi la scritta “Preziosi resta” su un inequivocabile sfondo rossoblù). Ovviamente data la fede bianconera del fondatore sono inevitabili le polemiche con il mondo genoano e le altre squadre, sempre in un contesto di ironia e rispetto. Vi sono poi diversi programmi musicali mirati in cui vengono seguiti dai sentieri dalla new wave anni 80 alle novità dell’elettronica e della dance.

Facciamo infine un cenno a Morning show. L’appuntamento mattutino in cui Angelo Arecco può scatenare la sua simpatia ed esperienza nel svegliare la città con le sue raffinate e mai mielose selezioni musicali, condite da notizie e aneddoti spesso molto divertenti.

In conclusione abbiamo chiesto ad Angelo Arecco:

– “Hai ancora entusiasmo nel fare radio?-

“Guarda stasera abbiamo l’intervento Francesco Repice. Una vera star un vero professionista del giornalismo sportivo finanziario anche radiofonico. Si. La passione mi è tornata e devo ringraziare Valentina che, con le sue proposte culturali di qualità e il suo brio, ha rappresentato davvero una svolta”. Un’ennesima prova di umiltà per una persona, che ha fatto e continua a credere nella radio da oltre quarant’anni, trovando motivazioni nelle proposte innovative dei più giovani.

 

Il Covid. Una mazzata anche per le radio

Infine un cenno a questi tempi di Covid.

“Per noi è una mazzata pazzesca. Abbiamo registrato sensibili cali sia di ascolto che della pubblicità. Locali chiusi e limitazioni, come quella per cui alle 22 bisogna essere a casa, hanno ridimensionato notevolmente quell’ascolto radio di chi è in auto per noi molto rilevante. Tuttavia per mesi abbiamo continuato a fare pubblicità a negozi e attività chiuse e non abbiamo chiesto nulla per quel rapporto familiare che manteniamo con questi commercianti”.

“Come radio di provincia – conclude il fondatore di radio Skylab – resistiamo per le spese limitate mentre per le radio più grandi è molto più dura fronteggiare i loro budget abituali. Il mio sogno sarebbe quello di acquisire nuove frequenze per ampliare ulteriormente il bacino di utenza ma i costi in tal senso sono davvero proibitivi.

In ogni caso sono fiducioso e credo che Radio Skylab sarà capace ad affermarsi con ancora più clienti e ascolto per investire e portare il nome di Varazze ancora più lontano nell’etere”.

L’approccio e lo spirito positivo del fondatore di Radio Skylab, scevro di lamentele in questo perdurante periodo critico, rappresenta un ottima medicina in attesa del ritorno alla sospirata normalità anche per chi ha un bellissimo mare e un microfono davanti agli occhi tutti i giorni.

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Nota di presentazione

di Moreno D’Angelo.

Parliamo di una radio che da 45 anni è espressione di una realtà ligure come Varazze. Una radio che ha saputo unire tradizione e innovazione. Per tradizione si intende un certo modo di vivere la radio FM, legata alla voce del classico speaker, cui si affianca un modus operandi che la vede pioniera nel web e nelle novità a tutto campo in cui emerge il fattore umano. Fu tra le prime emittenti a trasmettere 24 ore su 24 già negli anni 70, diventando una sorprendente organizzatrice di feste e prestigiosi concerti come quello dei Platters quando nessuno ancora operava in tal senso.

Il tutto supportato dall’informazione con trasmissioni d’avanguardia grazie al coinvolgimento di protagonisti di primo piano della cultura e del giornalismo, sia di giovani “sentinelle” attente a quanto accade sul territorio. Il segreto di questa emittente è di non essersi mai fermata ai fasti del passato e di aver attraversato e superato fasi non facili non mollando mai e guardando avanti innovandosi e valorizzando tanti giovani. Questo è Radio Skylab. Data di nascita: 1976.

La storia di radio Skylab è legata all’indomita volontà di Angelo Arecco. Storico fondatore dell’emittente che continua a credere e divertirsi nel fare radio con professionalità e umiltà. Una caratteristica che gli ha consentito di superare periodi difficili come l’attuale grazie all’apertura verso giovani e professionisti con il loro bagaglio di esperienze di novità e soprattutto di entusiasmo. E’ il caso della giornalista Valentina Jannacone, vera mattatrice dei nuovi spazi culturali, affrontati sempre con professionalità e con una buona dose di ironia. Sul profilo fb della giornalista campeggia un enorme “Preziosi resta” su uno sfondo ovviament rossoblù, mentre Arecco è bianconero. Un fatto che rende immediatamente piccanti e divertenti le inevitabili polemiche dei programmi sul calcio.

“Se non ci si diverte e senza entusiasmo non si va da nessuna parte e io mi diverto ancora” – è il motto di Angelo. – La chiave di questo entusiasmo dopo tanti anni è avere ancora curiosità e capacità di dare fiducia e motivazioni a collaboratori e compagni in questo viaggio leggendo il presente e guardando al futuro”.

11 marzo 2021

Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

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