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Europa

Cosa ci ha insegnato la rinuncia alla SuperLega.

Un sogno di pochi, avere un campionato Europeo per club, super professionistico, caduto per le pressioni dei poteri forti e per la campagna mediatica contraria. Sicuri che tutto fosse da buttare?

Il primo insegnamento di questa vicenda; Noi Europei non siamo pronti ad avere campionati senza retrocessioni. Gli Americani lo fanno perché vengono accusati falsamente, di non aver abbastanza cultura sportiva. Dove da loro conta solo vincere, i perdenti non esistono, non contano, non vengono presi da esempio ma… gli imprenditori, investono soldi per far migliorare alle squadre col tempo i piazzamenti ottenuti, senza poter preoccuparsi di un ridimensionamento, economico e di merito. Chi gioca nella NFL ( Football Americano ), può arrivare ultimo, sa che già nella prossima stagione avrà la possibilità di migliorarsi. Anzi col la tecnica dei draft, potrà addirittura aver la prima scelta su i nuovi atleti esordienti. Indi un meccanismo teso ad equilibrare le squadre dal punto di vista tecnico, sempre con uno sguardo al futuro.

Ho letto alcune dichiarazioni aberranti del tipo,” Non vogliamo campionati sulla falsariga degli USA, dove il risultato non conta “. Il risultato negli Stati Uniti conta eccome, tanta è la passione per le statistiche, anzi la visione Americana è quella dove tutti gli incontri si giocano per vincere.

Quindi da un punto di vista teorico, non esiste nessun lato molle, nel sistema  oltreoceano.

Nei campionati Europei invece annotiamo soprattutto verso  il fine della stagione, squadre svogliate, senza obiettivi che regalano punti, ad altri che in quel momento ne hanno bisogno. Assistendo a spettacoli indegni! Indice che neppure Noi Europei siamo lindi.

La società cambia, come Noi, rispetto a 40 anni fa siamo cambiati, anche la struttura organizzativa della UEFA, dovrebbe aggiornarsi. Questo poi è il vero significato dell’urlo di allarme, lanciato dalle 12 squadre, 3 non si sono palesate tra le fondatrici e nessuno saprà mai !

In sostanza la UEFA, la FIFA, dovranno cercare di strutturarsi in modo più consono ai tempi, dove l’importanza di avere società di calcio con la possibilità di autofinanziarsi, senza creare debiti impossibili o quasi, da risanare, deve essere la priorità !

I proprietari delle società più in vista a livello Europeo, sono imprenditori di alto livello, la quale preoccupazione era solamente quella di risanare i bilanci. Il non esserci riusciti a causa dell’aver abortito il progetto, ha causato a pochissime ore di distanza dalla decisione, l’ impossibilità del proprietario del Manchester United a continuare ad investire sulla società.

Errore invece è stato, il voler creare qualcosa di nuovo in antagonismo con la Champions L. partendo non dalla base ma dalla posizione privilegiata di società dell’élite Europeo, senza preoccuparsi delle conseguenze che avrebbero causato anche e non solo ai vari Campionati Nazionali.

Il problema non si esaurisce con l’aver abortito un progetto forse troppo avveniristico, la questione passa nelle mani degli organi calcistici Europei, i quali non dovranno, da domani, sottovalutare quanto è accaduto !

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