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Editoriale

Ciao Raffaella. Icona immortale di più generazioni.

 

di Moreno D’Angelo

Grande e sincera la commozione che ha accompagnato la notizia della scomparsa di Raffaella Carrà.

Aveva 78 anni e da tempo era provata dalla malattia che ha fatto crollare quel fisico minuto ma sempre carico di straordinaria energia.    

Una vera icona per intere generazioni, e molto amata da anche da tutti gli sportivi. Una regina della tv, (quando la tv era tutto per le sere degli italiani). Nel mondo dello spettacolo sono rare le persone che hanno mantenuto per tanti anni il loro ruolo   in modo così pulito, simpatico, genuino e senza mai andare oltre.  Facendosi apprezzare in tutto il mondo, specie quello latino, per le sue canzoni e per il suo modo di essere davvero popular.  Mai con boutade per finire sui giornali.  Un esempio di umanità  che è poi quello che conta.   Una sana ironia che ha sconfitto la tv bacchettona di un tempo, con il suo ombelico e il Tuca Tuca rimasto leggendario come la  naturalezza di ogni sua esibizione in cui è sempre stata se stessa.

 

 

Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

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