Connect with us

Rubrica -Three Lions

Conte ha la “garra”, ma Kane ha bisogno della pastasciutta “Bonucci”

da Londra – Simone Filippetti*

Tottenham- Liverpool 2-2 ; 13°Kane (T) – 35°Diego Jota (L) – 69° Robertson (L) – 74° Son (T)

Lasciando il campo di White Hart Lane, sotto gli applausi del pubblico di casa, Antonio Conte avrà pensato che il suo Tottenham ne deve ancora mangiare di pastasciutta. Harry Kane uscì con l’amaro in bocca la notte magica di Wembley. Sei mesi dopo, di fronte non ci sono gli Azzurri, ma il Liverpool di Klopp. L’anatema di Bonucci, pero’, è ancora valido. Un Tottenham sprecone manca l’impresa e rimane relegato nella zona “sfigata” della Premier League.

Per l’allenatore italiano era il primo vero test da quando si è seduto sulla panchina del club inglese ai primi di novembre, dopo la cacciata di Nuno Espirito Santo. Test vinto a prima vista, ma con così tanto rammarico da essere quasi una bocciatura. Troppi errori che hanno fatto buttare alle ortiche una storica vittoria: dopo appena 45 minuti gli Spurs potrebbero tranquillamente andare a riposo sul 4-0, a pieno merito. E invece fanno fatica a difendere un pareggio dopo essere passato in vantaggio dopo meno di 15 minuti proprio grazie a Kane. Nel secondo tempo, il Tottenham finisce sotto e poi riacciuffa sul finale un pareggio che serve a poco, anzi addirittura a niente. Gli Spurs rimangono inchiodati al settimo posto. Fuori dall’Europa.

La partita era da dentro kfuroi: i Reds avevano bisogno di vincere per stare in scia della capolista Manchester City di Guardiola che avevano già giocato poco prima e vinto, issandosi a 44 punti in cima alla classifica. Il Tottenham aveva bisogno di acciuffare il 6 posto, la soglia della Conference League, ultimo treno per l’Europa. Per la prima volta da almeno dieci anni, Mister Conte non è in corsa per alcun trofeo: unico obiettivo stagionale è sperare di riportare gli Spurs almeno in Europa League. In uno stadio tutto esaurito, alla faccia del Covid, l’atmosfera però è da finale di Champions e i fan hanno attese spasmodica per l’allenatore tricolore: fuori dal fantascientifico stadio, inaugurato nel 2019, i baracchini vendono sciarpe con la faccia di Mister Antonio e la scritta “The Italian Job”, riferimento a film inglese “cult” ambientato in Italia.

La notoria Garra di Conte si vede in campo, ma le due punte Kane e Son si mangiano troppi gol, alcuni anche facilissimi. Troppi errori sottoporta: il club londinese ha avuto anno 10 occasioni, tutte sprecate. Il Mister nato a Lecce rimane fedele alla sua ortodossia del 5-3-2, immutabile negli anni: difesa e contropiede veloce. Funziona con squadre come il Liverpool che attaccano e impostano il loro gioco. O meglio funzionerebbe se i suoi attaccanti avessero la decenza di buttare in rete anche solo un’occasione su tre. E invece, sottoposta, canna Kane; canna in due imperdonabile occasioni Son (una solo davanti al portiere dove invece di un cucchiaio alla Totti tenta un improbabile dribbling), e canna pure Dele, il giocatore con più garra degli undici di Mister Andonio e il migliore in campo. In effetti la strategia dell’ex coach di Juve, Chelsea e Inter, dove ha vinto sempre lo scudetto, era vincente: approfittare delle fiammate esplosive del reparto avanzato per chiudere subito la partita. Cosa che sarebbe riuscita, se non fosse per i pacchiani errori di cui sopra.Oltre a 4 occasioni clamorose sprecate dagli Spurs, si sono contate altrettante parate clamorose di Alisson, che un tempo era della As Roma e che Mourinho oggi magari vorrebbe avere in rosa, ma fu venduto per fare cassa.

Conte, che a bordo campo dava in escandescenze di fronte alla Sagra dei Gol sbagliati, ha sfiorato una vittoria epica contro la corazzata Liverpool che avrebbe rilanciato il club in zona Europa League. Sarà invece costretto a un Natale di pastasciutta. Ma non per colpa sua.

*Simone Filippetti è giornalista del Sole 24 Ore

“Simone Filippetti, giornalista del Sole 24 Ore basato a Londra, è autore e commentatore tv. Ha vissuto a Milano e New York. E’ autore di numerosi libri: Serenissimi Affari (Marsilio, 2014); I Signori del Lusso (Sperling&Kupfer 2019); e il recentissimo Un Pianeta Piccolo Piccolo (Il Sole 24 Ore 2021)”

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *