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Genoa

Lucas Pratto. L’orso argentino che giocò anche nel Genoa.

Vi è un giocatore argentino per il quale ho sempre simpatizzato: Lucas Pratto detto “Oso”. Attaccante di razza di quel  River Plate  campione della Copa Libertadores 2018.

Il soprannome “L’ Oso “, (l’orso), gli venne attribuito  per il suo modo di correre e caracollare con la testa in avanti, proprio come fanno gli orsi quando corrono.

Lucas Pratto ebbe un breve trascorso con il Genoa nel 2011 senza però lasciare ricordi indelebili, con poche presenze e pochi gol.

Qualcuno ricorderà la sua prima rete contro la Nocerina in Coppa Italia e un gol determinante contro il Bari, ai tempi supplementari, che consentì il passaggio del turno. In campionato l’unico suo acuto in rossoblù fu segnando il secondo gol di Genoa-Bologna 2-1 nel dicembre 2011.

Quel passaggio tra i rossoblù rappresentò un’esperienza però fondamentale per la sua crescita professionale potendo giocare con talenti del calibro di Rodrigo Palacio  e Seba Frey, i quali hanno sicuramente contribuito a migliorare il suo livello tecnico.

Tuttavia Pratto, giunto in  Italia dal Cile e per la precisione dall’ Universidad Catolica, non ebbe la stessa fortuna di altri talenti: parlo di fenomeni come il ‘Pocho’ Lavezzi, Thiago Motta o Diego Milito.

Lucas Pratto è un giocatore non bello da vedere, con una corsa dinoccolata.  A Genova per questa sua particolare movenza ricevette  un altro soprannome, quello del cammello (“El camelo”).

L’attaccante esteticamente non è il tipico puntero argentino agile, fantasioso e armonioso. Non è elegante,decisamente brusco,ma molto produttivo,non tanto per le reti segnate quanto nella corsa e nel supporto alla squadra.

Dopo l’esperienza al Genoa l’Oso è tornato in Argentina nel Velez Sarsfield, affermandosi come ottimo giocatore per diverse stagioni.

E’ lui uno dei primi ad esultare per un gol incrociando le braccia e fermandosi statuario come solo gli orsi sanno fare.

Seguiranno altre positive esperienze in Brasile dal 2015 al 2017.  Prima all’Atletico Mineiro e poi al Sao Paulo ma il top arriverà la stagione seguente.

Nel 2018 il “Muneco” Marcelo Gallardo lo fa acquistare per il suo River Plate per andare alla caccia dell’ambita quarta Copa Libertadores e cosi’ sara’…

Lucas Pratto diventerà uno dei giocatori decisivi della coppa ed insieme all’altra punta argentina Pity Martinez, formerà un tandem meraviglioso.

Nelle finali della Libertadores 2018 l’Orso segnò sia all’andata che al ritorno a Madrid contro i rivali del Boca Juniors. Anche in quell’occasione si fermò di colpo a braccia conserte e cosi’ entrò, per sempre, nel cuore dei tifosi del River Plate.

Ora un risvolto personale.  Ho guardato la finale di Libertadores 2018 con un amico argentino e con i miei due bambini tutti e quattro tifosissimi del River Plate.

Il mio bimbo più piccolo (che all’epoca aveva 4 anni) al goal di Lucas Pratto stava mangiando crackers e latte (‘crackers y leche’).

Abbiamo mangiato crackers y leche tutta la partita.

Il River ha trionfato e in casa mia la figura dell Orso sarà sempre legata ai crackers ed al latte.

Vamos Oso .

 

 

Vivo a Firenze. Sono appassionato di calcio e di tutto ciò che ruota intorno al pallone,ben oltre la mera cronaca sportiva . Sono papà di due bambini. Gioco da sempre a calcio e ho un innata ammirazione per chi non si arrende al conformismo.

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