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Napoli

Napoli. Lobotka conta più di un Osimhen (in partenza?)

Nel calcio non conta l’exploit ma la continuità, l’armonia e l’efficacia del gioco di squadra espresso.

Quanto sta ora succedendo al Napoli è da manuale. Una squadra che si sta imponendo a livello

internazionale con un gioco brillante  come raramente le era accaduto nella sua storia. Prima in campionato e prima nel girone Champions.

La sorpresa è che questo stia avvenendo in assenza di Victor Osimhen. Un giocatore  determinante con i suoi gol. Ora è fermo da tempo e, secondo un’ultima news, non si è allenato per problemi familiari. A questo punto c’è da chiedersi, sulla base del gioco e dei risultati ottenuti, in questo avvio di stagione, quanto potranno resistere alle sirene del calciomercato internazionale per Mr over cento milioni?  Molte  voci danno per certo la sua cessione a gennaio, ma a livello ufficiale non è trapelato nulla.

Il Napoli sorprende doppiamente in quanto questi risultati si registrano  dopo la cessione di  monumenti e bandiere della squadra azzurra come Dries  Mertens detto Ciro, Koulibaly e Insigne. Scelte non facili se confrontate ai nomi dei giocatori acquistati che certo non rientravano nelle  aspettative dei tifosi.

Si tratta certamente di una svolta frutto di una campagna acquisti mirata e oculata operata dal ds  Cristiano Giuntoli che ha abbandonato  vecchi schemi in cui spesso si puntava all’acquisto ad effetto di  un giocatore noto, ma avanti negli anni, che poteva accendere  l’entusiasmo e gli abbonamenti.

Personaggi quasi sconosciuti come Anguissa, Lobotka e Ndombelé  e talentuosi giovani come Zerbin e Zanoli,  sotto la chioccia di Mario Rui, sono diventati la chiave di risultati prestigiosi che hanno portato alle roboanti vittorie contro Liverpool e Ajax.   Anche nella passata stagione l’inizio di Spalletti portò a dieci vittorie consecutive ma quest’anno il clima pare decisamente più compatto e vincente.

E’ evidente che dietro questo salto di qualità vi sia la mano di  un allenatore esperto  come Luciano Spalletti che si pare si trovi decisamente a suo agio nel gestire una squadra priva di prime donne,  in cui può operare e plasmare il gioco senza polemiche e personalismi.

Ha sorpreso diversi osservatori il modo, assolutamente inatteso, con cui il coreano Kim si sia imposto in difesa al posto di Koulibaly. Il coreano, oltre che per l’efficacia dei suoi tackle, si è mostrato anche pericoloso in attacco.

Un Napoli pungente grazie alle sue ali veloci,  ruolo in cui si alternano i vari Lozano, Politano ed Elmas , mentre al centro vi è il dinamismo e il cinismo di giocatori esperti e di livello come Raspadori e Simeone, ottime scelte di un mercato davvero da dieci. In questo quadro mancava una ciliegiona  rappresentata dal georgiano Khvicha Kwaratskelia. Dribbling e propensione decisa nell’andare al tiro  di un giovane che a qualcuno ha ricordato  l’indimenticabile Gigi Meroni.

Tutti corrono e sono pronti a ripartenze e rientri per alimentare un pressing a tutto campo.   Le tante opportunità di scelte consentono di poter far riposare dei giocatori in un campionato che non da tregua appesantito dalle Coppe.

Un ruolo chiave lo rivestono  due motori che, davanti alla difesa, impongono  ritmi, rompendo il gioco degli avversari: si tratta di Lobotka e Mario Rui. Un mediano e un terzino  veri protagonisti di questo brillante , nuovo e inatteso Napoli.  Un Napoli dal gioco veloce e preciso capace anche di soffrire come è successo contro un ottimo Milan al Meazza.  Sul quadro positivo pesa anche la risoluzione del problema portieri. L’alternanza in porta non paga, come si sta registrando in diverse altre società.  Meret, da quando non ha più la concorrenza di Ospina, è diventato decisamente più sicuro dopo essere stato oggetto di molte critiche.

In porta vi sarà  sicuramente spazio per l’ex genoano Salvatore Sirigu mentre  in difesa si è già distinto  Leo Ostigard uno dei migliori nello sfortunato  Genoa del passato campionato.

I risultati stanno rendendo evidente quanto sia pericolosa la macchina di Spalletti con diversi  finalizzatori da controllare. Un quadro che spesso consente agli uomini di centrocampo di inserirsi in modo devastante. Abbiamo poi dimenticato un motore rappresentato dal terzino della nazionale Di Lorenzo. Uno che non manca e non molla mai e che si mostra sempre decisivo e pulito  nei suoi interventi, pronto a spingere sulla fascia e al tiro.

Non avere prime donne intoccabili e polemiche ha certamente il suo peso.   Vedi il caso del nuovo arrivato  Ndombele, altro macigno del centrocampo capace di percussioni in area devastanti. Insomma tutto fa ritenere che non si tratti di un fuoco di paglia.  Sarà poi il campo e tante variabili a vedere dove potranno finire gli azzurri. Per ora non ci sono limiti , con  il vantaggio di non essere favoriti.

La vera sorpresa è che tali risultati siano raggiunti in assenza del nigeriano Victor  Osimhen. Quotato oltre cento milioni e da tempo nelle mire della Premier League.  Nella passata stagione l’assenza del centravanti è costata diversi punti agli azzurri. Con lui in campo il gioco e gli schemi cambiano con un gioco più accentrato e  prevedibile per  mettere in moto il finalizzatore nigeriano e la sua velocità.

Concludiamo  con il quesito iniziale. Questo Napoli può fare a meno di Mr over cento milioni? Parrebbe proprio di si.

Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

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