Connect with us

Serie A

Spezia: epica vittoria contro l’Inter ancora nel segno di M’Bala N’Zola

Resistenza, fortuna e fame di vittoria. Con queste doti lo Spezia di mister Semplici ha strappato il primo – insperato – scalpo stagionale di una grande, rilanciandosi definitivamente in zona salvezza dopo lo 0-0 di domenica scorsa contro il Verona. A cadere al Picco l’Inter di Simone Inzaghi, all’ennesima scoppola esterna e incapace così di festeggiare il suo 115° compleanno, celebrato il giorno prima sulle rive del Golfo dei Poeti.

Le caratteristiche per una notte magica spezzina c’erano tutte. Per la prima volta gli aquilotti affrontavano una big tra le mura amiche in prime time: non era mai accaduto, se si fa eccezione del 2-0 inflitto al Milan nel febbraio 2021. Quella però fu una gara ancora funestata dall’emergenza Covid e nessun tifoso potè partecipare alla memorabile impresa dei ragazzi allora allenati da mister Italiano.

Stavolta lo stadio, illuminato nel pre-gara dai giochi di luce all’americana, era stracolmo per la serata di gala contro i nerazzurri. Il clima ostile del Picco delle grandi occasioni si percepiva nell’aria, nonostante le tifoserie si fossero accordate per un reciproco rispetto durante il match. Così tra le due curve non è volata una mosca, né un coro di insulti o di sfottò. Non si può dire lo stesso tra le tribune, dove qualche battibecco è scoppiato in occasione del gol dell’Inter, quando dei tifosi spezzin-interisti hanno esultato un po’ troppo rumorosamente, generando incomprensioni e qualche spintone tra i presenti.

Per lo Spezia era vietato sbagliare e la tensione era palpabile. Lo stesso non si poteva dire di un’Inter apparentemente satolla del suo secondo posto, lontanissima dalla capolista Napoli e con la testa già ad Oporto per la sfida di martedì sera di Champions contro Conceicao and company. Così si è rivista in campo gente come Handanovic e D’Ambrosio, coadiuvata da Darmian e Gosens e con un Dzeko tenuto a riposare in panchina insieme a Chalanoglu.

Semplici rispondeva con un compatto 3-5-2 con Shomurodov a fare coppia con N’Zola e con Agudelo e Zurkowski a sostenere a centrocampo il regista Bourabia. Ma la sofferenza per le aquile è iniziata subito, poichè l’Inter ha iniziato a schiacciare lo Spezia nella propria trequarti, producendo tre occasioni pericolose con Lautaro Martinez nel giro di pochi minuti, tutte sventate da Dragowski.

In una di queste percussioni offensive un intervento durissimo di Caldara su D’Ambrosio, apparentemente sul pallone, ha portato al primo rigore della serata, previa revisione Var. Dragowski è stato fenomenale nel respingere l’esecuzione di Lautaro, a dire il vero troppo debole e poco angolata. Passata la paura non è cambiato il copione, l’Inter ha continuato a dominare in lungo e in largo. Anche se l’unica volta che lo Spezia ha messo il naso in avanti è arrivata una fortunosa traversa con Agudelo, la cui serpentina metteva impietosamente in luce la fragilità difensiva dei milanesi, poco concentrati con i centrali Acerbi e Bastoni.

Tutto è cambiato nella ripresa, perché Semplici ha cercato gli accorgimenti necessari per provare ad osare di più e così è stato. Fuori l’evanescente Zurkowski e dentro l’esperto Ekdal in mezzo. E soprattutto ecco Daniel Maldini a prendersi la scena subentrando a Shomurodov e capitalizzando immediatamente una palla dorata di N’Zola, abilissimo a difenderla con il suo corpaccione e ad appoggiarla al talentino di proprietà Milan che l’ha spedita all’angolino basso alla destra di Handanovic.

Evidentemente il “ragazzo d’arte” si esalta quando sente odore di casa: fin qui non aveva mai segnato se si esclude il gol a novembre proprio contro i suoi ex compagni a San Siro. L’aria di derby gli ha fatto bene, mentre N’Zola è sembrato il vero Lukaku in campo: veloce, aggressivo, potente, pericoloso e pure migliorato tecnicamente, a dispetto del suo ectoplasmatico contraltare belga.

Malgrado il continuo predominio territoriale, l’Inter piano piano si è spenta e solo il subentrante Chalanoglu ha provato a risvegliarla con un siluro da fuori a fare la barba al palo sinistro di Dragowski. Anche gli ingressi di Dumfries, Dzeko e Dimarco non hanno prodotto nulla di significativo, prima di un finale di gara davvero da premio Oscar.

Al minuto 83 arrivava infatti un altro rigore per i nerazzurri, procurato da Dumfries e trasformato da Lukaku, nell’unica sua occasione degna di nota. L’1-1 poteva accontentare gli spezzini, ma un minuto dopo la scena si ripeteva incredibilmente a campi invertiti: ancora Dumfries, stavolta nelle vesti del colpevole, a travolgere il neoentrato Kovalenko a centro area. Il rigore per i bianchi è stato inevitabile e il gigante M’Bala, sempre più uomo squadra spezzino, è andato a realizzarlo con freddezza tra il boatesco pubblico della curva Ferrovia, incredulo a cotanta grazia ricevuta.

Finalmente una vittoria allo scadere, dopo tantissimi punti persi sul finale di partita. Finalmente una vittoria di prestigio contro una grande. E finalmente una vittoria in generale, visto che il successo a Spezia mancava da quasi due mesi. Merito certamente nel nuovo mister, dello spirito di gruppo e di un pizzico di fortuna, che mai non guasta.

I clacson delle auto e dei motorini spezzini pazzi di gioia si sono uditi per le vie del centro fino a tarda serata. L’impresa è stata davvero leggendaria e meritevole di celebrazioni.

Questa volta tutti a Spezia potranno dire: “Io c’ero”. Anzi: “Me gh’eo!”.

Paolo Magliani

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *