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Genoa

Cresce l’attesa per Genoa Napoli. Sfida difficile alla ricerca di conferme e punti. Zangrillo: “per tornare ad essere amici io ci sono”

Saranno oltre trentamila domani al Ferraris per la sfida tra Genoa e Napoli. Un appuntamento importante per entrambe le squadre per saggiare ruoli, schemi e mentalità con cui si affronterà un campionato che si annuncia quanto mai combattuto.  Il pronostico dice Napoli ma affrontare la grinta e la spinta del Ferraris del neopromosso Genoa di Gilardino non certo sarà facile per i Campioni d’Italia.

Per il Napoli, che arriva dall’inaspettata sconfitta interna con la Lazio, all’indubbia forza dell’attacco di Osimhen e Kvaratskelia, si affiancano le incertezze emerse nella difesa orfana di un vero fenomeno come il coreano Kim, passato al Bayern, che si intende sostituire con il giovane brasiliano Natan, arrivato dal Red Bull Bragantino, che,al momento  non si sa se sarà impiegato da Garcia.    Anche i nuovi schemi imposti dal tecnico francese hanno in qual che modo sbilanciato un centrocampo in cui l’anno passato si era distinto un giocatore quasi sconosciuto come Lobokta.

Insomma un contesto in cui non sembra ancora definito il quadro tecnico tattico, e dove non pare ancora sia emersa quella mentalità fondamentale per la cavalcata che ha portato al terzo scudetto. Un ulteriore passo falso dei partenopei potrebbe determinare tensioni che certo, aldilà dei punti persi, potrebbe compromettere le ambizioni della squadra di Garcia.  Restano dubbi su chi scenderà in campo nell’infuocato Ferraris.  Pressoché certa l’assenza dell’infortunato Politano, mentre sono diverse le opportunità nell’impiego tra i ben 15 nazionali, con il ritorno del portoghese Mario Rui e il probabile  impiego di Giacomo Raspadori.

Certo le ambizioni del Napoli non consentono altri passi falsi quindi ci si attende una squadra molto determinata che il Genoa dovrà affrontare con grande attenzione senza permettersi il minimo calo di tensione, come avvenuto con la Lazio.

Per il Genoa vi è l’assoluta necessità di una partita gagliarda, intensa in cui dovranno emergere i valori dei nuovi talenti con cinismo e determinazione.   Anche il grifone arriva da una sconfitta, quella di Torino, in una partita che sembrava ormai destinata alle reti bianche se non ci fosse stata la beffa in pieno recupero.

Alla sfida contro gli azzurri i rossoblù si presenteranno senza Messias e Vogliacco e con qualche dubbio sull’impiego del nazionale messicano Johan Vasquez, che potrebbe essere sostituito da Aaron Martin, in quanto appena rientrato da un lungo volo intercontinentale dopo gli impegni con la nazionale messicana.

La difesa con Bani e Dragusin dovrà fare quadrato con le linee mediane in cui sarà fondamentale la grinta di Badely (domani saranno cento le sue presenze con il grifone) e Strootman, mentre il folletto Gudmundsson e il potente Ruslan Malinovskyi cercheranno di sorprendere la difesa napoletana con azioni veloci per innestare Mateo Retegui o con tiri dalla distanza. Un attacco che ha tutte le carte per mettere allarme  alla difesa partenopea. In ogni caso è importante rilevare come la squadra abbia assunto una sua dimensione e compattezza reagendo subito alla partenza shock con una Fiorentina, una squadra quella viola che non pare al momento potersi collocare ad alti livelli.

Gilardino ha dimostrato di saper intraprendere tutte le contromosse necessarie, non solo sul piano tecnico, dimostrando duttilità e sano pragmatismo per affrontare quella bagarre che porta alla salvezza con una squadra che, nonostante gli importanti innesti, deve fare quadrato ed essere molto unita per ottenere punti contro formazioni sicuramente più attrezzate.

Il mercato aperto perdurante ha stretto i tempi per esperimenti tecnici e inserimenti dei nuovi importanti arrivi in rossoblù, per far esprimere il potenziale  e l’esperienza di  indubbi talenti come Messias e Malinovskyi.

Per la sfida con il Napoli ci vorrà umiltà, grinta, sudore, determinazione e pragmatismo, doti che Mr. Gilardino sa trasmettere.

Ricordiamo infine come tra le tifoserie delle due squadre permanga un legame speciale che, nonostante la rivalità sul campo, è stato alla base di un lunghissimo gemellaggio poi interrotto. Un discorso positivo di amicizia ripreso da alcuni siti di due realtà così diverse e allo stesso tempo simili in quanto aperte, marinare,  fortemente identitarie e “malate” di calcio.  Significative in tal senso le parole del presidente Alberto Zangrillo: “penso sia un peccato non tornare a essere amici. Se c’è bisogno di me per far tornare le cose come prima io ci sono. Il calcio deve essere una festa”.

Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

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