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Dietro la festa, il coraggio e le capacità di una società

 

 

E’ grande la voglia di festeggiare del popolo rossoblù. Tra i più acclamati vi è il portiere Josep Martinez. Un giocatore messo in discussione, risultato poi fondamentale per quella saracinesca che è diventata il reparto arretrato del grifone.  Una saracinesca in cui sabato, contro il Bari, mancherà Bani, per una discutibile ammonizione, altro autentico pilastro della difesa.

Il Genoa di Gila, senza i lamentifici che abbondano nel calcio, ha esaltato le risorse dell’intero  collettivo. Autostima, compattezza e determinazione del gruppo sono fattori fondamentali che hanno consentito che il “one year only” diventasse realtà.  Un risultato certo non scontato, nonostante le premesse di squadra favorita, per la situazione critica di partenza legata a cambi di allenatore con inevitabili risvolti sui giocatori

Una cavalcata e una crescita sotto tutti gli aspetti che non è stata assolutamente facile visto la combattività e il tasso tecnico emerso da un campionato di B appassionante che ha visto sfidarsi fior di tecnici bravi nel valorizzare il gioco di quasi tutte le formazioni in gara. Un campionato che ha visto squadre blasonate sprofondare in fondo alla classifica e compagini che sembravano condannate reagire con forza con risultati sorprendenti. Infatti le sorprese sono state una costante di questo campionato dalle panchine bollenti, con le eccezioni di Frosinone e  Genoa che hanno saputo viaggiare su binari di continuità di risultati.

E’ evidente che rispetto al talento delle individualità sia prevalso il collettivo plasmato e motivato dagli allenatori, insieme ad altri fattori legati all’oculatezza delle gestioni, alle capacità manageriali e programmatorie delle società e al rapporto con la tifoseria e la realtà cittadina.

Un discorso che vale in pieno per lo splendido Genoa di Gilardino. Un allenatore arrivato ad interim che, senza proclami roboanti e evitando polemiche, è riuscito a valorizzare l’intero il potenziale umano a disposizione con pragmatismo e determinazione.  Un approccio che ha evidenti e importanti sviluppi sul piano economico.  Insomma un importante base di partenza per il futuro. Certo nessuno si nasconde che per le sfide della A saranno necessari degli innesti importanti che si inseriranno su un assetto che non deve essere stravolto. Le garanzie espresse su Gudmundsson e Strootman per fare i due nomi più appetibili sul mercato, vanno in tal senso insieme alla volontà e all’impegno della proprietà di investire in un progetto, sposato da sempre con entusiasmo da 777 Partners, che ha portato i frutti sperati.

I nuovi arrivi,  già girano i nomi di possibili candidati,  per quanto esperti e di richiamo,  dovranno inserirsi negli schemi e saper anche andare in panchina se necessario. La serenità, l’armonia e la duttilità  di un collettivo sono  sempre più fondamentale come dimostra lo scudetto vinto da Spalletti dopo che il Napoli aveva ceduto giocatori altisonanti scommettendo su emeriti sconosciuti di indubbio talento, con nazionali come Raspadoni e Simeoni,  a fare le riserve ma sempre pronti e motivati…  E’ così stato per un grifone in cui il collettivo ha sempre prevalso sui singoli.   Tutti importanti, tutti necessari ma nessuno indispensabile.  Un discorso che ha valorizzato e esaltato alcuni giocatori come il difensore , quanto mai duttile sul piano tattico, Alessandro Vogliacco,  segnalato da alcuni addetti ai lavori come possibile nazionale.

Di sicuro la società è già al lavoro per preparare le nuove sfide con l’impegno  e l’attenzione necessaria.  Alcuni nomi emersi potrebbero davvero dare un contributo legato alle aspettative, ma siamo ancora nelle ipotesi. Il primo acquisto è quello della conferma di un tecnico che, nel giro di poco tempo, è passato dalla primavera alla Serie A. Una società che con 777 Partners  ha raggiunto il suo obiettivo e ora intende portare il Genoa ai livelli che merita, ovvero molto in alto. Le ultime dichiarazioni dell’ad Andres Blazquez sulla volontà di creare “una seconda squadra” confermano, ce ne fosse bisogno, la volontà di investire e creare tutti i presupposti per avere un Genoa competitivo.

Ora è solo tempo per festeggiare per quel grandissimo popolo rossoblù, che è risultato  fondamentale come dodicesimo uomo in campo anche in trasferta. Non sono casuali le tante testimonianze di affetto e stima di diversi ex giocatori che ricordano il clima unico del Ferraris.

Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

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