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Ricordi

E’ morto Juliano. Indimenticabile bandiera del Napoli degli anni ‘60 ‘70

Ci fu un tempo in cui le squadre avevano degli uomini simbolo. Simboli  legati al territorio come Gigi Riva, Sandro Mazzola, Gianni Rivera, Giacomo Bulgarelli, Giorgio Ferrini e Picchio De Sisti. Uomini squadra di una volta,  quasi sempre re del centrocampo. Tra queste icone vi è certamente Antonio Juliano, bandiera e simbolo del Napoli degli anni 60 e 70, dove iniziò dalle giovanili,  che oggi si è spento all’età di 80 anni.

Totonno ha passato quasi tutta la sua carriera in maglia azzurra. Nato nel 1942 durante la guerra, fin da bambino non poteva fare a meno di un pallone. Fu il numero 8 del Napoli per diciassette stagioni  dal 1961 al 1978 chiudendo con il Bologna. Ha disputato 394 partite  con 26 gol. Fu protagonista di due Coppe Italia. Quella vinta nel 1962,  la prima aggiudicata da  una squadra di serie B,  lo vide protagonista   giovanissimo, nemmeno ventenne. L’altra la ottenne quasi a fine carriera nel 1976. Fu uno dei pochi uomini di squadre del sud a essere convocato in quella nazionale Campione d’Europa nel 1968 e in quella che ai Mondiali di Messico ‘70  che si arrese solo nella finale persa con il Brasile di Pelè, Tostao, Gerson , Rivelino.

Juliano  è stato il giocatore  in cui un’intera città si è identificata, rimasto nella memoria collettiva non solo dei tifosi azzurri. Schivo alle polemiche, pragmatico,  equilibrato, onesto ed elegante nei modi, sia in campo che fuori,  fu un vero  regista e un carismatico capitano,  forte  nei contrasti,  con un’ottima visione di gioco e un buon  tiro dalla distanza.

Il suo legame con la città non si spense con la fine della carriera calcistica e con lo stesso spirito equilibrato operò come dirigente  in quel Napoli di Corrado Ferlaino in cui arrivarono Maradona e Krol in situazioni societarie alquanto turbolente.

Ho avuto modo di vederlo da ragazzo in un Torino Napoli 1 -1  del campionato 1974 75  in cui, a seguito di un suo lancio, Braglia pareggiò il gol granata di Paolino Pulici. Erano i tempi delle avvincenti telecronache di Ciotti e Ameri. Altri tempi.

Per ricordare Antonio Juliano sarà osservato un minuto di silenzio su tutti i campi di calcio.


Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

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