Ho avuto la fortuna di conoscere Giorgio Perinetti ai tempi del suo impegno come DG del Genoa. Ancora oggi siamo in contatto e spesso interviene nelle mie trasmissioni su Radio Skylab. Ogni mattina mi saluta e ormai l’inizio della giornata è segnato dal nostro scambio di messaggi. Già questo basterebbe a dare un piccolo indizio sulla sua natura: nonostante gli impegni, il lavoro, la distanza, non manca di ricordarsi di chi, semplicemente, lo ha rispettato e ascoltato senza pregiudizi nel corso delle interviste. In fondo, dopo qualche anno, perfino mese, avrebbe potuto dimenticare, andare oltre. Ed invece… Un uomo gentile, insomma, d’altri tempi, che la vita aveva già messo alla prova troppo duramente. La perdita precoce dell’amata moglie Daniela nel 2015, che ricorda spesso con tenerezza e grande malinconia, il suo problema di salute proprio nel periodo genovese, e ieri il gravissimo lutto.
Emanuela era la sua seconda figlia, entrambe amatissime, orgoglio del padre che ne parlava con la consueta umiltà, ma gli occhi scintillanti. Lavorava anche lei nel mondo del calcio, nel marketing ed era brava, tra le 150 donne più influenti d’Italia, bella, sorridente. E giovane, tanto giovane. Qualche settimana fa ho saputo da lui del problema di salute. C’era speranza nelle sue parole ed io ho sperato si sarebbe risolto. Per lei, che a 33 anni aveva ancora una vita davanti certamente piena di soddisfazione, per lui che da padre non poteva (e non può) certo concepire una perdita “contro natura”. Non oso immaginare il dolore che lo sta avvolgendo come a soffocarlo. Non mi capacito di come una cosa del genere possa accadere. Di certo so che è ingiusto e che i successi e una vita fatta di calcio e soddisfazioni effimere, non potranno mai compensare dolori così intensi. Siamo tutti in balia del destino, alcuni però sono messi troppo duramente alla prova.
Molti genoani non lo hanno apprezzato, ma chiunque l’abbia conosciuto non può che parlarne bene, professionalmente certo, ma anche e soprattutto umanamente. Personalmente, posso serenamente dire di volergli molto bene, ma l’unica cosa che posso fare, purtroppo è sperare abbia la forza di riprendersi e che con Chiara, l’altra figlia, possano sostenersi e provare a ritrovare la serenità, per quanto possibile. Per entrambi sarà un percorso lungo e doloroso. Impossibile trovare le parole.
La redazione, il direttore e l’editore di Genoani Foresti si uniscono al cordoglio nel ricordare una figura luminosa del mondo del calcio ed alla famiglia in questo momento di dolore.