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Genoa

Fieri del Genoa e non del sistema calcio.

Quello che è accaduto al Ferraris di Genova ieri è sotto gli occhi di tutti e lascia esterrefatti.

Il goal irregolare del Milan ha tolto punti al Genoa e non solo quello.

Nella corsa disperata della comunicazione mainstream, ad inneggiare a Giroud portiere, al goal di Pulisic irregolare, a Pioli stratega e a fare passare il presidente Zangrillo come un incompetente, non vi è nulla di quello che è realmente accaduto.

Per prima cosa complimenti al Presidente Zangrillo che ha manifestato il profondo dissenso per quanto accaduto nella maniera dovuta.

Il presidente ha reso fieri i tifosi di calcio e ha dato quel segnale di protezione e di senso d’appartenenza che in queste situazioni è fondamentale e non capita spesso.

Il Genoa ha fatto una partita ottima con almeno quattro assenze fondamentali ed ha mostrato uno spirito di gruppo encomiabile.

A mister Alberto Gilardino van fatti i complimenti.

La squadra ha ripetuto prestazioni di alto livello e ha giocato alla pari, se non meglio, contro squadre che hanno budget totalmente diversi.

Ieri il Genoa ha mostrato giocatori in crescita individuale continua come Morten Frendrup ma soprattutto il difensore messicano Johan Vasquez.

Il difensore rientrato dal prestito alla Cremonese sta facendo prestazioni notevoli e ieri è esploso definitivamente.

Si sente e legge poco nulla di tutto ciò ma questo è quello che è accaduto ieri sera al Ferraris.

Altra cosa che ferisce tutti è questa ricerca a far disamorare le persone dal gioco del calcio.

In questo, in Italia, ci sono maghi.

Il Genoa ha riportato entusiasmo passione nel suo pubblico con un lavoro di cesello della società Genoa e di tutto l’ambiente rossoblu.

Il Ferraris pieno in Italia forse da fastidio, forse si preferiscono gli stadi vuoti come ne vediamo troppi in serie A ,con i cameraman che devono fare i salti mortali per non fare vedere gli spazi sugli spalti.

Eppure in Italia tutti ammirano il calcio inglese soprattutto per gli stadi pieni, qui si usa dare la colpa alle strutture, ai costi esorbitanti.

Sono tutte cose vere ma non basta, ci sono realtà dove si è bravi come al Genoa a fare il tutto esaurito per tutte le partite interne con trentamila abbonati fissi.

Paradossalmente a chi fa questi miracoli non si concedono gli stessi trattamenti che invece vengono concessi alle cosiddette grandi.

Nessuno chiede nulla di più ma almeno un minimo di obiettività facendo le cose semplici come magari andare a vedere il var per annullare un goal irregolare come quello di ieri sera col tocco netto di braccio di Pulisic.

Ultima cosa la grave uscita del portiere del Milan.

S e’ rischiato la tragedia, è andata bene Maignan/Ekuban ci ha ricordato a tutti lo scontro tragico Martina/Antognoni in un Fiorentina-Genoa giocatosi nel Novembre 1981.

L’ arbitro incredibilmente non ha fermato il gioco dopo l’ impatto tremendo del ginocchio di Maignan sul corpo di Ekuban.

Bisogna fare cultura a partire dalle scuole calcio ma non esiste attualmente la volontà .

Le uniche cose che sono interessati ad alimentare pare siano le diversità tra chi ha “il brand che va salvaguardato” e le altre.

Dopo che abbiamo tutti ascoltato le comunicazioni al var del rigore ed espulsione ,non dato al Bologna ,durante la partita Juventus-Bologna, c è poco da dire.

Fare sentire che gli arbitri mentre guardano l’azione del rigore netto, per il Bologna, dicono cose che non sono quelle che si vedono palesemente, è la pietra tombale del sistema.

Il sistema calcio gestito così è moribondo e si trascina a stento.

Se non si provvede a cambiare passo, avremo altri mondiali ed europei dove la nazionale Italiana non parteciperà e ci saranno sempre più italiani che non saranno dispiaciuti,anzi…

Recentemente ho avuto l’occasione di parlare con un allenatore che si ispirava a Zdenek Zeman , il tecnico mi spiegava i motivi per i quali era perfettamente in linea con le linee guida del tecnico boemo.

In pratica sosteneva che bisogna fare giocare bene le proprie squadre perchè quelle che vincono, sono sempre le stesse, per cui ,far vedere uno spettacolo divertente al pubblico,per la maggiore parte degli allenatori delle altre società, è l’unico obiettivo in Italia che si possa centrare.

 

 

 

 

 

Vivo a Firenze. Sono appassionato di calcio e di tutto ciò che ruota intorno al pallone,ben oltre la mera cronaca sportiva . Sono papà di due bambini. Gioco da sempre a calcio e ho un innata ammirazione per chi non si arrende al conformismo.

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