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Fulvio Collovati:” Gilardino in empatia con la piazza rossoblu come fu con Scoglio e Bagnoli”

Fulvio Collovati è stato campione del Mondo in Spagna con la nazionale italiana, allenata da Enzo Bearzot, nel 1982.

Lo stopper friulano,nato a Teor il 9 maggio 1957, ha militato nella sua carriera in diversi importanti club italiani.

Difensore di classe, fortissimo nel gioco aereo, Fulvio è cresciuto nel Milan per poi passare ad altri importanti club italiani quali: l’Internazionale, l’ Udinese, la Roma ed, infine, il Genoa.

Nel grifone Collovati, richiesto da Franco Scoglio, chiuse la carriera.

Giocò nel Genoa per quattro campionati, dal 1989 al 1993, tutti disputati in Serie A.

Con la formazione rossoblu, in seguito passata nelle mani di Osvaldo Bagnoli, raggiunse il quarto posto nel campionato di 1990/1991 e le semifinali della Coppa Uefa 1991/1992 con la storica vittoria di Anfield contro il Liverpool.

Ciao Fulvio, un commento sulla stagione del Genoa da poco terminata con la promozione in serie A?

Van fatti i complimenti al Genoa e a Gilardino in particolare.

Genova è una piazza calda, è fondamentale trovare l’ empatia con l’ambiente ed, in questo,l’allenatore ha fatto davvero un ottimo lavoro.

Ha dato mentalità vincente e tranquillità.

Il problema della B è che si pensa di vincere le partite con la sola tecnica invece bisogna correre ed avere la giusta rabbia.

Un giocatore che ti è piaciuto particolarmente quest’ anno?

Ci sono dei giovani molto interessanti come Vogliacco, Frendrup e Albert.

L’ alchimia tra i giovani ed i giocatori più esperti come Badelj e Strootman hanno fatto il resto.

Un ricordo del periodo da calciatore del Genoa?

Son stato benissimo a Genova e al Genoa .

Ho una casa in liguria che frequento, quando riesco, con molto piacere.

I tifosi del Genoa sono unici per passione.

Son stato in diverse grandi piazze ma rimane per me indimenticabile il calore rossoblu.

Non è tutto rose e fiori, c è anche una critica sempre accesa e costruttiva nei confronti della squadra.

Io dico sempre che, come ambiente caloroso, Genova rossoblu e Napoli son molto simili.

Quali furono le dinamiche che portarono Collovati a Genova?

Io avevo trentadue anni ed ero alla Roma.

Mi arrivò una telefonata del Capitano e amico Gianluca Signorini.

Signorini mi passò il professor Scoglio.

Il professore mi disse:” Fulvio devi venire al Genoa a tutti i costi”.

E così andai al Genoa.

Quattro anni da giocatore ed uno da dirigente.

L’anno da dirigente lo feci al fianco di Spartaco Landini.

Me lo chiese il presidente Aldo Spinelli per occuparmi dell’organizzazione del centenario che andò molto bene.

Fu un momento storico che mi ha legato ancora di più al club.

Hai nominato due persone magiche per i tifosi del Genoa ,ti chiedo un ricordo di entrambi: partiamo da Capitan Signorini?

Gianluca era un caro amico ed è stato un giocatore sottovalutato.

Ricordo che Sacchi lo voleva al Milan ma non arrivò perchè nel suo ruolo c ‘era un certo Franco Baresi e la trattativa non andò in porto.

Gianluca era una persona unica mi manca tanto.

E Scoglio?

Scoglio era particolare, io non posso che parlarne bene.

Il professore mi fece tornare la voglia di giocare ad alti livelli.

Gli sarò sempre grato.

Il Genoa cosa deve fare sul mercato per la serie A 2023/2024?

Per essere competitivi bisogna innanzi tutto ascoltare le richieste del mister.

Il Genoa deve assolutamente rinforzarsi, in serie A si alza notevolmente il livello tecnico e questa tecnica va acquisita sul mercato.

La società, son certo, farà le valutazioni del caso.

A proposito proprio in questi giorni si parla di un ritorno del bomber Krzysztof Piątek

Io sarei favorevole ad un  suo ritorno in maglia rossoblu.

La punta polacca ha girato diverse società  ma non ha mai più segnato e giocato come ha fatto al Genoa per cui…

Una domanda d ‘attualità: ieri la nostra nazionale Under 21 e’ stata eliminata agli europei di categoria.

Cosa ne pensi?

Una delusione cocente,sono parecchio critico coi giovani nostrani.

A volte ci chiediamo come mai le società vanno all’estero a cercare giovani talenti.

I giovani calciatori italiani hanno la pancia piena e non hanno fame.

Bisognerebbe essere meno influencer e più dedicati alla voglia di crescere, imparare e migliorare come calciatori sul campo.

Chiudiamo con un ricordo al campione del mondo Paolo Rossi.

Paolo era un vero amico.

Era una persona umilissima ,aveva vinto il pallone d’oro ma non faceva pesare assolutamente la cosa.

La sua caratteristica principe era che si rapportava con tutti allo stesso modo.

Il giardiniere, il meccanico, il barista,  per Paolo le persone erano tutte uguali.

Anche in questo è stato un grande insegnamento per tutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vivo a Firenze. Sono appassionato di calcio e di tutto ciò che ruota intorno al pallone,ben oltre la mera cronaca sportiva . Sono papà di due bambini. Gioco da sempre a calcio e ho un innata ammirazione per chi non si arrende al conformismo.

1 Comment

1 Comment

  1. Sol

    Giugno 30, 2023 at 12:43 am

    👏👏

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