Connect with us

Genoa

Genoa – Inter: 1 a 1. Il Grifone si conferma la bestia nera delle big

Sognavano il titolo di campioni di inverno, ma non avevano fatto i conti con la squadra che le big ormai temono. Perché anche l’Inter si è arreso al Genoa di Gilardino e nonostante un goal da annullare per palese (per tutti, ma non per l’arbitro) fallo su Strootman ed un arbitraggio decisamente favorevole, non è riuscita a portare a casa i 3 punti. E per chi lamentasse l’assenza del “toro” Lautaro, il suggerimento è mettere a confronto le due rose e notare i nomi anche di coloro che sono entrati in corsa… Come per la Juve, non ci possono essere lamentele o rimpianti: sulla carta la partita sarebbe dovuta essere segnata, ma nella pratica, ancora una volta, col Grifone non si scherza.

La novità della serata, poi, è che i padroni di casa hanno affrontato il match in modo nuovo: con Roma, Napoli, Milan, Juve, Gilardino ha impostato il gioco dal basso, concentrandosi sulla fase difensiva per poi sfruttare le invenzioni e la classe di Albert o contropiedi e rilanci. Oggi si è visto da subito un’impostazione di gioco votata all’attacco, tanto che dopo un minuto e 20 si è corso un rischio proprio perché un po’ troppo sbilanciati. Fortunatamente il tiro è andato largo e il Genoa non si è intimorito, solo riassestato. Ritmo alto e difficoltà di palleggio per l’Inter, il Genoa riempie bene la metà campo – si parla sempre troppo poco dell’importanza di Frendrup e va bene così, noi lo sappiamo, meglio non accendere fari – e Acerbi rischia un clamoroso autogol di testa con Bani in agguato per un eventuale tap-in. La palla esce di poco alla destra del portiere, proprio sotto la Nord ed il tifo sale alle stelle, la serata già positiva nella garra, promette bene. Al 42′ la beffa: Arnautovic insacca un pallone che si trova sui piedi dopo la respinta del palo. Già così sarebbe da classificare come vantaggio immeritato, se poi aggiungiamo il netto fallo di Bissek di cui abbiamo già detto, la rete suona come un sonoro schiaffo. Nonostante la beffa, il Genoa non si perde d’animo, continua a proporre gioco e nei 9 minuti di recupero dovuti al lancio di fumogeni, arriva il meritatissimo pareggio di Dragusin, ancora una volta tra i migliori in campo.

Nel secondo tempo la musica non cambia, Genoa caparbio che non commette l’errore di chiudersi, come accaduto in passato, ma anzi cerca la vittoria. Retegui entra in campo e occupa i pensieri della difesa neroazzurra che lo marca a uomo. Non è ancora il Mateo della prima parte, appare un po’ intimorito, forse anche per il campo pesante per la pioggia e nell’occasione del corner delle battute finale questa sensazione si palesa: trova un ottimo corner, ma se fosse stato tranquillo probabilmente sarebbe rientrato per provare il tiro, magari il rigore o il cross. L’idea della torsione probabilmente lo ha frenato, ma la sua presenza pesa sulla fase d’attacco anche quando “a mezzo servizio”.

Non basteranno Sanchez, il ritorno di Dumfries e Frattesi per cambiare la partita. Gila sostituisce un buon Martin che, palesemente liberato dalla fase difensiva se non in qualità di supporto, affonda bene sulla fascia e sfrutta il cross anche sui calci d’angolo, con Vasquez e gli “mette davanti” Messias entrato sull’applaudito Ekuban che, presa fiducia, ha confermato di poter essere di supporto a questa squadra.

Insomma, il Gila cresce. Da buon giovane allenatore al suo primo anno di serie A dimostra di saper cogliere indizi e imparare lezioni e anche gli ultimi 10 minuti paiono ormai un pericolo scongiurato. Certo, dovrà ancora migliorare, ma ha dimostrato di poterlo fare anche a fronte delle difficoltà dettate nel tempo dalle assenze: oggi per la prima volta ha avuto a disposizione l’intera rosa, seppur con alcuni elementi non al meglio.

I Rossoblu si confermano squadra ostica per chi voli ad alta quota, in attesa che questo avvenga anche con le piccole cui invece si tende a dare troppa libertà, aggredendo poco.

Prossima tappa, Bologna. Thiago ha una rosa decisamente non composta di grandi nomi, ma il suo gioco e un attaccante i peso hanno reso questa una partita da considerare difficile. Di sicuro, se il Genoa giocherà sempre come questa sera, ogni incontro potrà essere vissuto con la certezza di ogni possibilità e divertimento per tutti, giocatori e tifosi.

Genova, 26 Aprile 1977 “Io parlo di Comunicazione – ufficio stampa e media relation - Siti Web. Papà chiede quando smetterò di giocare e disegnare e mi troverò un lavoro vero. I genitori la sanno lunga...” Consulente per la comunicazione aziendale e politica da oltre 15 anni è socia della PVD Consulting insieme a Pietro Avogadro, sistemista ed esperto in privacy. Inizia il proprio percorso a Milano, in un’agenzia di comunicazione dopo uno stage legato al Master di specializzazione per tornare a Genova ed intraprendere il percorso lavorativo indipendente. Non è stato semplice, la sua città la accoglie con diffidenza: giovane donna, spesso si sentiva chiedere dove fosse il suo capo. Ma ha saputo destreggiarsi, crescere e creare un’impresa piccola, ma solida anche grazie alla continua voglia di evolvere, aggiornarsi e, soprattutto alla testardaggine: “E’ stato difficile affermarsi, ma l’entusiasmo che veniva percepito apriva lo spiraglio. Qualche volta non è bastato, altre è servito ad iniziare un percorso. Alla fine, posso dire essermi tolta molte soddisfazioni e qualche sassolino…” Consegue il titolo in diversi Master tra cui quello in “Ufficio stampa e media relation” del sole 24 Ore, “Digital marketing” con Studio Samo e “Consulente politico e marketing elettorale” con Eidos Communication. Tra Milano e Roma la voglia di migliorare si fa sempre sentire senza esaurirsi: “Forse è questo il mio jolly, non mi accontento mai”. Il ruolo che le piace più ricoprire è quello di addetto stampa, ma ama collaborazioni e consulenze che la portino a studiare nuove realtà e preparare i clienti ad affrontare il mondo della comunicazione sempre più visual ed incentrato sui social. I suoi clienti spaziano da realtà medio grandi di diversa natura, associazioni sportive, politici e liberi professionisti, a start up per cui studia piani di lancio. Sempre attiva, tanto da mettere il lavoro al primo posto, quando le si chieda come stia, risponde raccontando delle proprie giornate professionali. Per passione, entra in contatto con il mondo della televisione e della radio. In particolare, oggi, conduce insieme ad Angelo Arecco una trasmissione settimanale di informazione su Radio Skylab che vanta grandi ospiti e seguito. Ha scritto per alcune testate online, creato blog: “Non sono certa di dove mi condurrà la vita, amo cambiare e detesto i titoli sterili. Di certo scriverò. Questa è l’unica certezza: l’ho sempre fatto e so farlo bene!” Nell’ambito sociale, è responsabile regionale di Unavi (Unione Nazionale Vittime)

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *