Connect with us

Genoa

Genoa: la grandezza non contempla mai la facilità

Fai le cose difficili quando sono facili e inizia le grandi cose quando sono piccole. Un viaggio di mille miglia deve iniziare con un singolo passo.

Leggendo questa perla di Lao Tzu, non posso che sorridere.

Partiamo dalla prima affermazione

Dopo un momento veramente critico, in cui il Genoa “scavava” il fondo della classifica, l’arrivo di Ballardini dà la scossa. Dentro i senatori, concretezza e utilizzo massimo delle risorse e qualità dei giocatori, in particolare di quelli di livello inequivocabilmente superiore. Si risale la china, con prestazioni a tratti belle e promettenti. Una cavalcata che ci ha visto paragonati alle prime in classifica. Dopodiché un lungo blackout, dettato dalla serie di incontri particolarmente difficili e da un’incapacità di vincere con chi sia decisamente inferiore “in nome della rosa” o della singola prestazione. Ecco, quindi, i risultati alla portata (facili) diventare chimere (difficili) nel pieno rispetto della linea ideale tracciata da Tzu:

13 febbraio pareggio con il Torino;

13 marzo pareggio con Udinese in casa;

3 aprile pareggio con Fiorentina in casa;

21 aprile, pareggio con il Benevento in casa.

Domani un nuovo scontro alla portata e casalingo, cui seguiranno Lazio (a Roma), Sassuolo, Bologna, Atalanta e l’ultima a Cagliari.

Fondamentale sarebbe vincere il derby ligure e soprattutto giocare per ottenere tale risultato, arrivando a quota 37, per poi affrontare un poco più serenamente le successive raggiungendo quota 40 velocemente e non riducendoci all’ultima con i sardi.

E’ dunque il momento di decidere: evitare errori, passaggi a vuoto, di giocare al massimo senza cominciare dopo un goal subito e, quindi, abbandonare il saggio, o mantenere tale linea filosofica. Nel tempo, non solo nell’ultima più proficua e appagante era Prez/serie A, abbiamo seguito la via Tzu, facendone anche un modo di vivere: “più mi tradisci, più ti amo”.

Ora, comprendo la saggezza orientale possa essere affascinante, ma cercare un saggio un po’ più concreto e positivo, magari anche un po’ facilone? Fai le cose semplici anche quando potrebbero divenire ardue; ovvero: anche se quando avessi la possibilità di fare punti, vincendo, lo facessi, nessuno se ne avrebbe a male!

Mi viene in mente, per esempio, Henry Ford: “Niente è davvero difficile se lo si divide in piccoli pezzettini”. Cominciare a vincere dove sembrerebbe più semplice, sarebbe un bel salto in avanti, seppur tardivo. E no, non c’è da temere lo Spezia che certamente ha gamba e velocità, ma soprattutto una buona organizzazione data da mister Italiano (quella che avremmo dovuto e potuto vedere noi se…il difficile fosse reso facile), ma in un mondo ideale, che non segua i dettami classici RossoBlu, risultano comunque essere un 3 punti da marcare in qualsiasi condizione, non solo in questo momento di necessità pro-classifica.

Ad ogni modo, visto il momento di pessimismo di molti tifosi che si vedono in B e non potendo capacitarmi di questa loro natura leopardiana intrinseca, aggiungerei: “Ricorda che l’aquilone si alza con il vento contrario, non con quello a favore”. Ed allora, VOLA GRIFONE!

Segue poi la seconda parte del buon intendimento del nostro saggio, che per comodità riporto: “Un viaggio di mille miglia deve iniziare con un singolo passo”. C’è speranza, una svolta rispetto alla frase da cui siamo partiti, perfino per Tzu!

E da questo, si potrebbe fare una breve analisi del momento ed una generale.

Quella del momento: iniziamo a vincere domani ché la salvezza sarà più vicina. “Cambiare è difficile. Non cambiare è fatale” Non un passetto, non una scesa sul campo timida, ma un passo deciso, lungo e immediato, sin dal fischio dell’arbitro. E qui, il primo movimento lo deve imporre l’allenatore, proponendo un certo atteggiamento, chiedendo di rispettare le direttive che debbono puntare non alla conservazione esclusiva, ma alla ricerca della vittoria proprio come ha saputo fare inizialmente. Anche in quelle occasioni, qualche sbaglio è stato fatto, qualche stop compiuto, ma sempre quando si regrediva sia a livello mentale, sia a livello pratico, non facendo più salire gli esterni, non spingendo, sacrificando giocatori anche quando stessero facendo bene, regredendo appunto sulla linea della trequarti avversaria, a fortino. “A tua difesa” deve rimanere un concreto atto della tifoseria, che spesso se ne dimentica, ed un “auspicio invertito” per la squadra: difendo il Genoa affinché non venga maltrattato, risucchiato, umiliato. Lotto!

Quella generale: l’allenatore giusto a giugno. Banale, tanto quanto punto di sofferenza fisso ogni anno. Troppi condizionamenti nella scelta che deve essere assunta con convinzione da chi poi ne abbia le sorti in mano, Preziosi.

Allora, se siamo stati salvati dal “consueto” Balla, ma si vuole De Zerbi ed in tal senso ci si è mossi, non si può cedere a suggerimenti seppur legittimi e posti in funzione di un ipotetico bene, perché se l’anno dopo sarà lui a rifiutare, non potremo che dargli ragione e prendercela con noi stessi. Soprattutto ricordando che, comunque, questo non ci aiuta con quella frangia di tifoseria rumorosa, poiché, a prescindere, ci darà sempre contro. Se si desidera tenere Gasperini nonostante gli insulti della tifoseria, lo si tiene (in realtà in quella particolare occasione, ci fu poi una degenerazione… ma la decisione fu presa all’epoca dei “dimenticati” striscioni e comunicati stampa contro il tanto compianto mister). Si è selezionati solo due episodi, perché tra i più sentiti, ma vale anche per la permanenza prolungata oltre ogni limite sopportabile di Maran… Presidente, riprendi le redini, imponiti e torneremo a divertirci! E su Balla, prego di non tirare fuori i punti fatti all’epoca dell’esonero. Ricordiamo tutti, il fatto è che, non volendolo all’inizio, la prima occasione sarebbe inevitabilmente risultata buona. Non vogliamo però qui prolungarci ulteriormente e cadere nel campo minato della controversa figura votata a santino natalizio.

Conclusione.

Ci sono due modi di affrontare le difficoltà. Modificare le difficoltà o modificare te stesso in modo da affrontarle.
(Phyllis Bottome)

È tempo di cambiare noi stessi:

  • i tifosi dovrebbero smettere di auto lesionarsi con pronostici di devastazione, tragedia e perdizione;
  • i giocatori non dovrebbero sentirsi tutelati a prescindere da prestazioni e atteggiamento
  • gli allenatori non dovrebbero arrendersi al timore della sconfitta
  • i giornalisti dovrebbero essere più obiettivi e meno alla ricerca di consenso, anche quando dichiaratamente schierati

Insieme si farà il Genoa ed il suo successo. Non sarà la lontananza dallo stadio a creare alibi: le dita sulle tastiere possono correre a sostegno, invece che a tormento. Siamo noi i primi a dover cambiare: Dove c’è una grande volontà non possono esserci grandi difficoltà (Niccolò Machiavelli)

 

Genova, 26 Aprile 1977 “Io parlo di Comunicazione – ufficio stampa e media relation - Siti Web. Papà chiede quando smetterò di giocare e disegnare e mi troverò un lavoro vero. I genitori la sanno lunga...” Consulente per la comunicazione aziendale e politica da oltre 15 anni è socia della PVD Consulting insieme a Pietro Avogadro, sistemista ed esperto in privacy. Inizia il proprio percorso a Milano, in un’agenzia di comunicazione dopo uno stage legato al Master di specializzazione per tornare a Genova ed intraprendere il percorso lavorativo indipendente. Non è stato semplice, la sua città la accoglie con diffidenza: giovane donna, spesso si sentiva chiedere dove fosse il suo capo. Ma ha saputo destreggiarsi, crescere e creare un’impresa piccola, ma solida anche grazie alla continua voglia di evolvere, aggiornarsi e, soprattutto alla testardaggine: “E’ stato difficile affermarsi, ma l’entusiasmo che veniva percepito apriva lo spiraglio. Qualche volta non è bastato, altre è servito ad iniziare un percorso. Alla fine, posso dire essermi tolta molte soddisfazioni e qualche sassolino…” Consegue il titolo in diversi Master tra cui quello in “Ufficio stampa e media relation” del sole 24 Ore, “Digital marketing” con Studio Samo e “Consulente politico e marketing elettorale” con Eidos Communication. Tra Milano e Roma la voglia di migliorare si fa sempre sentire senza esaurirsi: “Forse è questo il mio jolly, non mi accontento mai”. Il ruolo che le piace più ricoprire è quello di addetto stampa, ma ama collaborazioni e consulenze che la portino a studiare nuove realtà e preparare i clienti ad affrontare il mondo della comunicazione sempre più visual ed incentrato sui social. I suoi clienti spaziano da realtà medio grandi di diversa natura, associazioni sportive, politici e liberi professionisti, a start up per cui studia piani di lancio. Sempre attiva, tanto da mettere il lavoro al primo posto, quando le si chieda come stia, risponde raccontando delle proprie giornate professionali. Per passione, entra in contatto con il mondo della televisione e della radio. In particolare, oggi, conduce insieme ad Angelo Arecco una trasmissione settimanale di informazione su Radio Skylab che vanta grandi ospiti e seguito. Ha scritto per alcune testate online, creato blog: “Non sono certa di dove mi condurrà la vita, amo cambiare e detesto i titoli sterili. Di certo scriverò. Questa è l’unica certezza: l’ho sempre fatto e so farlo bene!” Nell’ambito sociale, è responsabile regionale di Unavi (Unione Nazionale Vittime)

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *