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Genoa

Genoa. La nave va. In B torna la pareggite. A Brescia salta la ventiduesima panchina.

“Ogni fegato di mosca è sostanza” diceva mio nonno e, anche a corto muso, la nave rossoblù procede nella sua rotta promozione.

Il punticino sofferto e poco spettacolare del Grifone a Modena  consolida il secondo posto (43 punti) dietro un Frosinone (55 punti) che si conferma ammiraglia del torneo. Questo mentre l’ambiziosa Reggina di Pippo Inzaghi incappa in un’ennesima inattesa sconfitta con il Cittadella (3-2) e resta ferma a 39 punti, scavalcata dal non più sorprendente Sudtirol. Da notare come dopo 25 giornate Genoa e Sudtirol abbiano segnato rispettivamente 28 e 27 gol, molto meno del Bari (41) e degli amaranto (36) che precedono in classifica. Per completare il quadro il Frosinone è a quota 40 gol.

Per il Genoa note positive arrivano dalla determinazione emersa nel finale partita e nelle conferme sul ritrovato Aramu. Un indubbio talento che può avere un ruolo chiave per dare brio ed efficacia l’efficacia ad un attacco che certo non fa faville.

Questo in una giornata in cui è tornata quella “pareggite” che da sempre caratterizza il campionato cadetto.

Un campionato che resta quanto mai vivace, combattuto ed interessante,  che vede metà delle squadre invischiate nella lotta per non retrocedere. Un rischio play out da evitare a tutti i costi. La necessità di risultati immediati per invertire la rotta è alla base di un vortice mai visto di tecnici, in un contesto caratterizzato da continue voci di mercato, sorprese e inevitabili polemiche.

Ora sono ben ventidue le panchine saltate in una stagione. L’ultima ha riguardato il Brescia, scivolato penultimo con 25 punti. L’ennesima sconfitta (di misura con il Benevento), ha portato il vulcanico presidente Cellino a sostituire Davide Possanzini (dopo solo due partite) con Daniele Gastaldello, ex giocatore bresciano, subito messo alla prova da una delicata sfida contro il Bari.

Il cambio tecnico (il quarto di stagione dopo Clotet, Aglietti e Possanzini) delle rondinelle, in piena crisi e con la contestazione dei tifosi, ha fatto seguito a quello della Spal (scivolata anch’essa in fondo alla classifica). Sulla panchina dei ferraresi Massimo Oddo ha sostituito Daniele De Rossi.  Questo con un contratto, valido a fine stagione, che prevede un rinnovo automatico fino al 30 giugno 2024 in caso di raggiungimento della salvezza.

Ma visto i tempi che corrono difficile fare previsioni in tema panchine.

Tra le nobili decadute, che non intendono arrendersi, c’è quel Venezia (28 punti) che, da quando si è messo a giocare pensando a salvarsi e non ritenendosi una vip, ha sviluppato in campo  grinta e un gioco efficace spesso piacevole che ha portato punti preziosi per una risalita che non ammette soste.

Il  discorso rilancio vede indubbiamente distinguersi il Perugia di Fabrizio Castori. L’ex fanalino di coda umbro, guidato dal sessantottenne indomito marchigiano, continua la sua corsa sbaragliando (3-0) anche una Ternana che continua a perdere colpi rispetto al suo brillante inizio. Questo In un campionato in cui nulla è scontato e dove è vietato distrarsi o sentirsi tranquilli.

Ma dopo 25 giornate ci saranno ancora altri cambi di allenatore?

Intanto la 26a vede spiccare Venezia-Cagliari, Frosinone-Parma, Sudtirol-Palermo mentre il Genoa attende una Spal al Ferraris (sabato 25 alle 16.15) che non farà certo regali.

Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

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