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intervista a...

Giampiero Marini: “Roma Fiorentina ed Inter sfortunate. Bearzot e Bersellini due grandi uomini e bentornato Genoa in serie A”.

Gianpiero Marini è stato Campione del mondo nel 1982 con la nazionale italiana, Campione d’ Italia nel 1980 e vincitore di due coppe italia nel 1978 e nel 1982 con la maglia dell’ Internazionale.

Nato a Lodi il 25 febbraio del 1951 Gianpiero ha militato dal 1975 al 1986 all’ Inter proveniente dal Varese.

Marini e’ stato un centrocampista infaticabile tanto cuore e polmoni e dotato di un potente piede destro.

Oltre al percorso da giocatore va ricordato anche quello da allenatore coronato dalla vittoria, nella Coppa Uefa, sempre con l’ Inter, nel 1994 subentrando ad Osvaldo Bagnoli.

Il soprannome del centrocampista lodigiano è “Malik” il pirata, in riferimento alle sue indiscutibili caratteristiche da incursore e combattente.

 

Partiamo dall’attualità , ieri è scomparso Silvio Berlusconi, un ricordo?

Berlusconi è stato un grandissimo personaggio, un rivoluzionario nel mondo del calcio.

Col Milan ci ha fatto vedere giocatori molto forti sia stranieri che italiani ed ha vinto tutto per anni.

Mi spiace tantissimo.

Ricordo benissimo il Mundialito per club del 1981 vinto da noi dell Inter.

Era un avvenimento nuovo organizzato proprio da Silvio Berlusconi con le prime dirette televisive in alcune regioni d’Italia.

E’ stato un momento di cambiamento epocale nel calcio ma non solo.

L’ ex presidente del Milan è stato l’artefice della spettacolarizzazione televisiva del calcio.

 

Le tre italiane finaliste nelle tre coppe europee tutte sconfitte, cosa è mancato secondo te?

Le finali sono delle partite a se’.

E’ fondamentale, al di la’ di come finiscano, ricordarsi il percorso fatto per arrivarci.

Alle tre squadre italiane vanno solo fatti i complimenti , il calcio italiano non è così messo male come si vuol far credere.

La Roma ha giocato alla pari e ha perso solo ai rigori che sono un terno al lotto.

la Fiorentina ha perso per una ingenuità all’ultimo minuto della partita.

La squadra viola a me piace tantissimo, l’allenatore è molto bravo, la squadra è giovane ma, son sicuro, farà molto bene in futuro.

l’ Inter ha perso ma per poco non pareggiava contro una squadra fortissima come il Manchester City.

Tutti dicevano che avrebbe perso cinque a zero invece, se avesse segnato il pareggio, si sarebbe andati ai tempi supplementari.

La squadra atleticamente messa meglio era l’ Inter per cui…peccato.

 

Nelle tue stagioni nerazzurre da giocatore chi ti ha maggiormente impressionato?

Riccardo Ferri, Eugenio Bersellini ed Armando Onesti.

Ferri è sempre stato un professionista modello.

E’ un uomo bandiera uno di quelli che da sempre vive per il bene del club.

Riccardo sin da giovane si è sempre dimostrato un grandissimo professionista.

Vanno fatti i complimenti a Beppe Marotta per averlo portato all’ Inter e messo in quel ruolo specifico di club manager.

Riccardo è stato il migliore acquisto dell’ Inter negli ultimi anni.

E’ una certezza, un valore assoluto per la rosa di mister Simone Inzaghi.

Eugenio Bersellini ed Armando Onesti invece son le persone che all’Inter han cambiato la mentalità.

Per entrambi la squadra veniva prima della famiglia, ci volevano bene da morire, erano esigenti ma avevano una sensibilità ed un’umanità fuori dal comune.

Grazie a Bersellini ed ad Onesti ben cinque giocatori di quell’ Inter, da loro allenata, diventarono campioni del mondo nel 1982.

 

A proposito di campioni del mondo un ricordo di mister Enzo Bearzot?

Enzo Bearzot era una persona molto rispettosa.

Era un uomo di spessore e, con me, si è sempre comportato benissimo.

Non posso che parlarne bene.

A ventinove anni mi convocò in nazionale.

Erano anni nei quali Inter e Juve spadroneggiavano in Italia ed io presi la convocazione ,come un premio al club, più che a me.

Dopo alcune amichevoli mister Bearzot mi chiese come mi trovassi nel club Italia ed io gli risposi:” benissimo”.

Il mister friulano mi disse che m avrebbe convocato per molto tempo e fu di parola.

Per quattro anni ho fatto parte della nazionale italiana vincendo la coppa del mondo nel 1982 a Madrid.

La sua dote maggiore però era quella di assumersi le responsabilità.

Diceva sempre a tutti noi che il responsabile di cosa accadeva alla nazionale era solo sua.

Nel mondo del calcio non ne ho trovati molti cosi’…

 

Il Marini allenatore invece ha vinto una coppa uefa nel 1994 pero’ in campionato le cose non andavan bene..

Fu una stagione strana vivevamo due situazioni diverse in campionato e Coppa Uefa.

La cosa che ci ha fatto faticare tanto sono stati gli infortuni dei giocatori.

 

Diversi calciatori non stavano bene ma in particolare accusammo l’ assenza di due dei migliori della rosa.

ll fuoriclasse uruguagio Ruben Sosa aveva problemi al ginocchio mentre Nicola Berti stava rientrando lentamente da un intervento al legamento crociato del ginocchio.

Rientrati loro due ed entrati in condizione fisica sufficiente vincemmo la coppa Uefa.

 

Ricordo bene che, dopo aver espugnato Dortmund, nei quarti di finale, eravamo convinti di vincere la Coppa e cosi’ fu.

In campionato eravamo troppo attardati ed i giocatori erano poco stimolati.

 

 

La stagione del Genoa  è stata altalenante ma alla fine ha meritatamente conquistato la serie A.

Anche in questo caso il Genoa ha avuto momenti complessi ad inizio stagione ma poi l ha superati.

Il percorso e’ stato importante per capire dove intervenire.

In questo van fatti i complimenti alla società ed anche al mister Alberto Gilardino.

Non si vince mai coi singoli, malgrado il Genoa avesse in rosa giocatori molto forti.

Aver passato un momento buio durante la stagione ,se interpretato bene, può rafforzare il gruppo.

Alberto Gilardino ha lavorato benissimo e compattato il gruppo.

Tutto l’ ambiente rossoblu l’ ha seguito e questo è stato fondamentale.

Il grifone è una società storica, ha una bellissima tifoseria e son felicissimo siano tornati immediatamente nella massima serie.

 

 

 

 

Vivo a Firenze. Sono appassionato di calcio e di tutto ciò che ruota intorno al pallone,ben oltre la mera cronaca sportiva . Sono papà di due bambini. Gioco da sempre a calcio e ho un innata ammirazione per chi non si arrende al conformismo.

1 Comment

1 Comment

  1. Sol

    Giugno 14, 2023 at 5:15 am

    👏👏👏

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