Connect with us

Analisi e opinioni.

Gli azzurri di Mancini e Madame Tussauds

 

Non ci sono attenuanti per come l’Italia ha  perso la semifinale di Nations League contro la Spagna. La nazionale guidata da Luis de la Fuente vola in finale, dove affronterà la Croazia che ha eleminato gli olandesi padroni di casa. Gli orange del ct Ronald Koeman (ex Barcellona) se la vedranno con gli azzurri per il terzo posto nella cosiddetta “finalina”  in programma domenica 18 giugno, alle ore 15   allo stadio De Grolsch Veste di Enschede. Non sarà una sfida facile, visto lo spettacolo offerto nella semifinale, ma si spera in una possibile e doverosa reazione d’orgoglio.

Una Nations League tutt’altro che entusiasmante, e per gli azzurri, con giocatori che hanno sulle gambe cinquanta partite, (ma vale anche per gli iberici e per le altre formazioni), parlano chiaro le pagelle e gli immancabili commenti sarcastici sul web, dopo un incontro  in cui l’Italia ha davvero segnato il passo, (possesso palla 37%) , dopo un promettente avvio di partita,  sparendo del tutto nel secondo tempo, di fronte a spagnoli che, pur non sembrando il top delle storiche furie rosse, hanno meritato ampiamente il successo.

L’Italia ha deluso al di là del risultato. Una nazionale che, pur essendo campione europeo in carica, occorre ricordare come non si sia di nuovo qualificata per i mondiali.

Lo stesso Mancini ha ammesso: “credo ci sia stata una valutazione sbagliata da parte mia sul modulo. Si è fatto troppo poco e la Spagna ha meritato il successo”. Un Mancini sempre più in discussione, che ha dovuto constatare anche l’involuzione di un Chiesa sottotono. L’attaccante, entrato nel secondo tempo, non ha mai inciso e ha fornito davvero una mediocre prestazione, come del resto quasi tutti i compagni, a parte i dinamici Davide Frattesi (pare imminente il suo passaggio dal Sassuolo all’Inter) e Nicolò Zaniolo (Galatasaray), gli unici che si sono resi pericolosi per l’Italia oltre a  qualche lampo di Jorginho (Arsenal).

Molto critiche sono piovute su Marco Verratti (PSG), apparso davvero l’ombra del suo passato, e ovviamente su un Leonardo Bonucci che ormai sembra non poter più contare sulla sua grande esperienza per compensare un declino inevitabile dopo una prestigiosa carriera. Un commento impietoso lo ha definito pronto per Madame Tussauds (il famoso museo delle cere londinese datato 1884), per come si sia fatto statuariamente rubare non controllando quel  facile  pallone che ha regalato il vantaggio agli iberici, siglato da Pino in avvio di partita.

Nel secondo tempo gli spagnoli hanno sempre più assediato l’area italiana, con un centrocampo azzurro incapace di fare filtro e di rispondere con efficacia.  Da segnalare nella Spagna l’ingresso di una vecchia conoscenza del calcio italiano come l’elegante centrocampista Fabian Ruiz (PSG)

Insomma l’eterno cantiere che da tempo è diventata la nazionale italiana necessita di una svolta, con un nuovo assetto e, secondo diversi critici, una nuova guida tecnica. Questo nonostante i tanti nuovi talenti inseriti e cresciuti in questi anni. E’ comunque indubbio come strapagati campioni, seppur nel pieno della maturità anagrafico sportiva, sembrino “stanchi e senza verve”, mentre manca un’autentica e autorevole guida a centrocampo. Segnali positivi arrivano dai giovani nazionali dell’Under 20  che hanno sfiorato il mondiale perdendo la finale contro un ottimo Uruguay.

Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *