Connect with us

Il fatto del mese, a cura del direttore

Il nuovo Genoa di Sheva

Andriy Shevchenko “Sposo un progetto di lungo termine e la mia casa sarà il centro sportivo fino a quando le cose non miglioreranno”.

“Siamo ad una svolta decisiva.  Il fatto che vi siano 40 giornalisti di tutte le principali testate, anche dall’estero, qui in sala stampa è una cosa che non si vedeva da tempo. Un segnale importante” è il commento di uno dei veterani del giornalismo di fede rossoblù Pinuccio Brenzini, prima dell’inizio della conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico del grifone Andriy Shevchenko. Per l’occasione il Luigi Ferraris è illuminato con scritte di benvenuto per l’ex pallone d’oro, ex commissario tecnico per 5 anni della nazionale ucraina.
“L’obiettivo è quello di restare in Serie A anche il prossimo anno e farò di tutto, dando il massimo, per raggiungere questo risultato” è la promessa  di Sheva ai tifosi, fatta con toni sempre pacati ed evitando ogni riferimento a possibili acquisti  (sono trapelate voci su due giocatori ucraini) , ma ammettendo: “certo  la squadra ha bisogno di rinforzi e occorrerà lavorare bene sul mercato da gennaio”.
Quello che ha convinto l’ex campione del Milan a scegliere la piazza di Genova, oltre a un legame di affetto e vicinanza con il nostro Paese e verso la storia del Genoa, i suoi tifosi e la città, è la parola progetto. Un progetto importante di lungo termine in cui si sente coinvolto e che lo ha portato a sottoscrivere un accordo fino al 2024.
Un concetto e una filosofia ribadita anche in questa occasione dal fondatore di 777 Partners Jos Wander, che parla di un impegno a lungo termine che abbraccia non solo la squadra di calcio ma l’intera città: “Non l’abbiamo scelto  per il suo nome ma per il suo cervello, a cominciare dal modo con cui pensa e analizza tutti gli aspetti”. Wander ha rimarcato come “in un mondo come quello del calcio italiano, attraversato dall’emotività, non abbiamo mai trovato una persona che ci ha detto qualcosa di negativo su di lui”.
Ha un po’ sorpreso, in un periodo certo di vacche magre per le finanze del calcio nazionale, ascoltare l’auspicabile mantra ottimistico del fondatore di 777 Partners che vede “una serie A  destinata a diventare di nuovo campionato ai vertici del mondo e quando accadrà ci sarà prosperità per il Genoa e per tutte le altre squadre”.

Certo il momento per il grifone è quanto mai delicato e l’arrivo di Sheva coincide con una serie di gare molto impegnative, a partire da quella con la Roma guidata da quel Special One che fu anche suo allenatore quando giocò nel Chelsea. Shevchenko ha continue parole di stima e rispetto per José Mourinho, e per i diversi autorevoli ex colleghi diventati allenatori, oltre al maestro Carlo Ancellotti. Questo anche se all’epoca (2006), pur evitando polemiche in un periodo non facile, i suoi rapporti, furono tutt’altro che buoni con l’attuale allenatore della Roma.  Una squadra che giocherà con il dente avvelenato visto i suoi altalenanti risultati.
“Questo non mi spaventa e queste sfide mi danno carica per lavorare di più e meglio e cercare nuove soluzioni solo per il bene del Genoa” è la replica di Sheva, che così risponde al quesito posto del giornalista Franco Ordine, su come si possa superare quella paura  che può toccare una squadra con una classifica infelice: “Bisogna avere la mentalità giusta e, parlando con i giocatori, ho visto che c’è una grande volontà di migliorare, e su queste basi possiamo migliorare di molto”.
Ma su cosa interverrà  da subito il mister ucraino?  “Lavorerò sul fisico ma soprattutto sulla mente, perché senza tranquillità non si va da nessuna parte”.
Sheva parla di equilibrio e di saper soffrire, doti che sono state alla base degli ottimi riscontri ottenuti dalla sua nazionale ucraina in questi Europei: “noi non molliamo mai”.

 

Per quanto riguarda schemi e approcci tecnici del   Genoa di Andriy Shevchenko ci vorrà un po’ di pazienza, tuttavia dalle sue battute si è percepito che, pur mantenendo la tradizionale grinta e aggressività del suo attacco, dote storica dei grifoni specie in casa, dovrebbe prevalere un contesto più equilibrato, in grado di tenere meglio il gioco e fare filtro a centrocampo. Un discorso che potrebbe prevedere l’innesto di elementi e in particolare di “un uomo squadra” di alta qualità.
“Occorrerà lavorare molto”, ha sottolineato il nuovo allenatore rossoblù, significativamente indicando che, per il suo ambientamento
“spenderò tanto tempo al centro sportivo fino a quando le cose non miglioreranno”.
Entrando nel dettaglio tecnico ecco quanto ha affermato mister Sheva: “Cercherò di bilanciare la squadra al valore della rosa. Dobbiamo avere un perfetto equilibrio e capire le nostre esigenze, quello di cui la squadra ha bisogno. Adesso avremo un periodo di allenamenti, poi entreremo in una fase di partite molto difficili e importanti”.
C è un ulteriore elemento più volte ribadito come fondamentale da Sheva e dalla nuova proprietà: il sostegno caloroso e la vicinanza della tifoseria rossoblù che può davvero rappresentare il dodicesimo giocatore in un campo. Un fattore essenziale per dare fiducia, armonia ed equilibrio alr rilancio del Genoa targato Andriy Shevchenko.

Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *