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Serie A

“Il Var è diabolico”. La rabbia salentina dopo Lecce-Milan arriva in Parlamento

Non si spengono le polemiche su Lecce-Milan. Su quel bellissimo gol annullato al Var alla fine del recupero. Un gol pesante ai fini del risultato e della classifica.  Questo in una giornata che ha visto anche l’interista Di Marco andare in gol con un tiro incredibile dalla distanza in stile Maradona. Ora molti auspicano un ritorno della centralità dell’arbitro con il Var sempre importante che dovrebbe intervenire per falli di mano, fuorigioco e azioni dubbie.

Tutte le squadre subiscono torti e presunte ingiustizie, con polemiche alimentate dal tifo, sale del calcio che può far perdere obiettività.  Certo con il Var (video assistant Referee) di mezzo ci si sarebbe aspettati un calo delle tensioni, che invece continuano puntualmente ad esplodere. E’ il caso delle accese polemiche per quanto   successo al Via del Mare nel finale di Lecce Milan.  Critiche che, indipendentemente dai sodalizi  coinvolti,  han rimesso sotto accusa la gestione della giustizia sportiva.  Ne sa qualcosa il Genoa per quanto subito nel turbolento finale della partita persa con i rossoneri poche settimane fa.

Le analisi e i commenti degli “esperti” hanno evidenziato forti perplessità sulla decisione dell’arbitro Rosario Abisso, dopo l’intervento del Var, di annullare il gol di Piccoli.  Lasciano perplessi anche certi opinionisti che trovano normale che per ogni contrasto in area si possa annullare una rete…

Nel finale di Lecce-Milan i due giocatore coinvolti (Thiaw e Piccoli) non emerge alcuna volontarietà nel presunto gesto falloso che, per altro, non è parso di grande entità (nessuna particolare protesta) rispetto a tanti contrasti spesso ignorati.  Sull’involontario e lieve pestone  l’arbitro non ha ravvisato alcuna irregolarità e solo l’ intervento del Var è stato determinante. Nel mirino il contrasto milanista Thiaw , rilevato dal Var, a inizio dell’azione conclusa dal gran tiro di Roberto Piccoli che ha sorpreso Maignan. I due giocatori erano vicini e si stavano contrastando, preoccupati di seguire il pallone in arrivo dall’alto, prima del gol che avrebbe regalato una storica vittoria s alla squadra pugliese, con  una rimonta  dallo 0 2  al 3-2. Ricordiamo che da regolamento l’intervento che ha annullato la rete formalmente sia nella norma. Tuttavia, come detto,  l’entità ridotta del contatto  tra due giocatori, per nulla animati dalla volontà di compiere un fallo sull’avversario,  lascia aperti forti dubbi sulla decisione dell’arbitro,

Qualche attimo prima del gol vi era stata l’ammonizione di Giroud che, probabilmente per aver detto qualche parola di troppo all’arbitro Rosario Abisso, si è trasformata in un rosso.

“Il Var è diabolico” è stato il commento del solitamente cauto presidente del Lecce Sticchi Damiani. Questo denunciando una vera esasperazione del ricorso Var che rischia di rovinare il bello di questo sport, in assenza di criteri uniformi  per uno strumento tecnico importante.  “D’ora in poi cercheremo di procurarci un pestone in ogni azione con una rete. Un pestone si trova sempre” ha concluso il presidente dei salentini, ribadendo il suo rispetto per la classe arbitrale.

La rabbia leccese è arrivata anche in Parlamento con l’intervento del Presidente della Commissione sport del Senato Roberto Marti, supportato da un coro di proteste di senatori e deputati di diversi schieramenti uniti dalla fede leccese. Parlamentari che intendono sollevare iniziative di protesta. In questi casi, non potendo dimostrare una possibile malafede degli operatori della giustizia sportiva, si tratta di  legittime proteste che portano consenso visibilità e qualche volta  possono determinare un approccio più tenero verso la squadra che si lamenta nella successiva partita.  La passione del tifoso colpito  si può accendere ad ogni livello ma forse il Parlamento  dovrebbe  avere altre priorità in questo momento e ricordiamoci come dietro il Var, strumento comunque importantissimo per limitare gli errori arbitrali, vi sia sempre l’interpretazione di uomini.

Errori e polemiche nel calcio non mancheranno mai ma, il ripetersi di simili vicende, oltre a rabbia e disaffezione tra i tifosi , alimenta i soliti sospetti verso un calcio già in difficoltà. Tanto più dopo il riaprirsi della triste querelle legata alle scommesse.

Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

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