Diciamo la verità. Dopo la partita d’esordio con la Fiorentina pochi si sarebbero aspettati una simile reazione. Il Genoa vince meritatamente con Lazio. La vittoria di una squadra tenace, attenta, compatta, ben messa in campo da Gilardino che così esordisce nella sua prima trasferta da allenatore in Serie A.
A parte una traversa di Ciro Immobile e la pressione del finale , la Lazio non ha certo fatto fare gli straordinari a Martinez. La vittoria del grifone vale ancora di più perché ottenuta contro una squadra che era attesa ad una pronta reazione dopo l’imprevisto scivolone con il Lecce. Anche se è sembrato che l’approccio dei laziali fosse inizialmente quanto mai soft e non certo carico di furore agonistico, mentre l’avvio del grifone è stato decisamente gagliardo e aggressivo con Retegui e Vasquez. Premessa del gol realizzato al 16′ da Retegui, vero falco d’area sulla respinta del portiere laziale su tiro di Frendrup.
Gli schemi e la carica motivazionale data da Gilardino in settimana han funzionato per la grande combattività, il rispetto dei ruoli e la forte intesa registrata tra i rossoblù. Una vittoria che fa capire come le parole del suo tecnico fossero state realiste: “abbiamo pagato lo scotto dell’impatto in serie A ora dobbiamo reagire. E così è stato”, mentre Retegui ha confermato la sua doti di opportunista d’area, mandando un segnale a Spalletti.
In difesa Dragusin Bani e tutti gli altri si sono battuti con estremo ordine, curando bene le fasce con Sabelli e un gagliardo Vasquez. Questo senza mai andare in affanno, anche quando la pressione dei biancocelesti è aumentata. Anche se di aumentato i laziali hanno visto solo un spesso sterile possesso palla.
Bene l’ingresso del nuovo arrivato Martin, mentre Ekuban dimostra il suo valore con ripartenze che, oltre a dare respiro alla difesa, hanno messo ansia alla difesa laziale, come poco prima del recupero finale.
Ha sorpreso che un episodio contestato, verso la fine del primo tempo, per un contrasto tra Bani e Zaccagni in area, sia stato subito diffuso, anche al rallentatore, sui maxischermo dello stadio, cosa non regolamentare. L’arbitro Marinelli, dopo un lungo confronto con il Var Mazzoleni, non ha riscontrato irregolarità tali per la concessione del penalty.
Soddisfatto e fiero dei suoi ragazzi il tecnico Gilardino che ha espresso quanto trovi più impegnativo il ruolo di allenatore , rispetto a quello di giocatore: “Abbiamo fatto una partita gagliarda, con carattere. Servivano sacrificio e sofferenza e siamo stati bravi a segnare e difenderci. Hanno tutti dimostrato attaccamento alla maglia e grande disponibilità”. Con orgoglio ha aggiunto: “Non era facile risollevarsi dopo una sconfitta come quella con la Fiorentina ma ho cercato di motivare i giocatori in settimana”.
Tre punti d’oro che danno entusiasmo, fiducia e premiano il lavoro di un allenatore che ha saputo subito rispondere sul campo, esordendo in trasferta contro un maestro come Sarri. Domenica tre settembre il Genoa è atteso dalla trasferta a Torino. Servirà la stessa concentrazione per affrontare una squadra caparbia con il dente avvelenato per un avvio di campionato non certo positivo.