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Genoa

Le due anime del Grifone…

O forse più le due anime dei tifosi. Perché un po’ bipolari lo siamo sempre stati. E così si passa dalle stelle alle stalle in un rimbalzare d’umore e opinioni che varia da un’ora all’altra, quando non da un minuto all’altro. Se poi il minuto è il 94’…

In quell’unico attimo, quando ormai i cuori segnavano 1 punto, con quel goal a bruciapelo, si riassumono calciomercato e sentimenti RossoBlu. La valutazione degli acquisti – perché ai tifosi delle cessioni importa poco se non si toccano le stelle come Gudmunson e si sacrificano giocatori che tutto hanno fatto fuorché appassionare (Lipani è discorso a sé) – passa dalla positività inneggiata con bisbigli su un paio di acquisti mancati, alla meno entusiastica visione dopo l’ingresso di Hefti, dal sostegno incondizionato a Gilardino ai dubbi sul panettone da regalargli. Ci sta, sia ben chiaro. Il Genoano ha un amore viscerale per la propria squadra, difficile da descrivere e come tutte le enormi passioni amorose, è un attimo passare dalla felicità estrema al buio più buio. Ad onor del vero, questanno non si scende mai nella depressione totale, ma quel maledetto tiro, ha di certo ridimensionato nuovamente (come dopo la Fiorentina, quando però il mercato era ancora attivo e regalava possibilità) l’opinione di molti.

Ora, cercando di mantenere un equilibrio, senza schieramenti sulla proprietà che tanto ha speso (ma conta anche il come), si può francamente dire che quella fascia non fosse il dubbio del 99,9% dei tifosi? Non è pur vero che anche chi abbia dato 8 al mercato estivo, un pensierino…? Perché Sabelli ce la mette tutta e lo avremmo visto bene come seconda scelta, meritata posizione con opzioni di gioco piuttosto “serene” nonostante evidenti limiti tecnici. Ma Hefti non è l’Hefti del primo anno, quello che dava certezze, roccioso e punto fermo. Ora di fermo ha la posizione di birillo da saltare con un oplà. Sembra il  gemello impacciato, timoroso: fisico più asciutto e meno “spesso”, più lento ed ingenuo, il dubbio quel biondo sia naturale e lui un fratello che prima si era tinto per prendere il posto di Silvan è lecito. A parte l’ironia, tutti speriamo torni il bel giocatore del primo anno, ma non si poteva e doveva certo pensare di rischiare visto l’intero anno di attesa del suo recupero. E dunque, da qui anche qualche critica al Mister, che comunque ha ricomposto la difesa già dopo la batosta Fiorentina, rendendola (quasi) perfetta. Una difesa sempre troppo sotto pressione, anche con la Lazio, seppur sicura. Una difesa che tiene anche quando il centrocampo cede. Sul vice Retegui si è detto, ma è pur vero che, venendo dal campionato argentino, potrebbe avere un calo. Che preoccupa di certo meno! Sì perché si potrebbe pensare di utilizzare un buon “vecchio” falso nueve e sopperire qualche volta. Nel frattempo però, sarebbe il caso di evitare di farlo correre tanto e spesso a vuoto con lanci lunghi e monoschematici.

Malinovskji ha grandi qualità, le si vedono però per una mezzora, la condizione fisica per ora non lo aiuta. Probabilmente, recuperati i polmoni, saprà anche dare un bel supporto in fase di filtro, ma sulla destra bisogna trovare una soluzione “tampone” e mettersi in condizione di non trovarsi a dover rinviare senza che davanti ci sia una torre. Possesso palla docet.

Detto questo, certo il mercato resta positivo e l’obiettivo, a parte l’idea di gennaio, ampliamente alla portata. Ma il muovere queste piccole critiche non deve mai essere motivo di attrito tra supporters che, si è visto pure ieri, danno tanto a questa squadra. A gennaio vedremo dove saremo e cosa fare, di certo si è imparato che le lunghe attese di giocatori indecisi, portano a “guai” evitabili.

Ora il Gila deve assestare il centrocampo, evitare magari i rinvii siano tutti per Thorsby, e creare gioco e possesso palla. Certo il Napoli non è prova facile, ma in questo caso non ci si lamenterebbe di sicuro della chiusura e della prudenza che invece a Torino hanno penalizzato il Grifone in una partita decisamente alla portata.

 

Copertina dedicata ad uno dei migliori in campo… l’anima dei tifosi che dopo la partita con la Viola lo aveva bacchettato, si riprende subito con elogi e vanto.

Genova, 26 Aprile 1977 “Io parlo di Comunicazione – ufficio stampa e media relation - Siti Web. Papà chiede quando smetterò di giocare e disegnare e mi troverò un lavoro vero. I genitori la sanno lunga...” Consulente per la comunicazione aziendale e politica da oltre 15 anni è socia della PVD Consulting insieme a Pietro Avogadro, sistemista ed esperto in privacy. Inizia il proprio percorso a Milano, in un’agenzia di comunicazione dopo uno stage legato al Master di specializzazione per tornare a Genova ed intraprendere il percorso lavorativo indipendente. Non è stato semplice, la sua città la accoglie con diffidenza: giovane donna, spesso si sentiva chiedere dove fosse il suo capo. Ma ha saputo destreggiarsi, crescere e creare un’impresa piccola, ma solida anche grazie alla continua voglia di evolvere, aggiornarsi e, soprattutto alla testardaggine: “E’ stato difficile affermarsi, ma l’entusiasmo che veniva percepito apriva lo spiraglio. Qualche volta non è bastato, altre è servito ad iniziare un percorso. Alla fine, posso dire essermi tolta molte soddisfazioni e qualche sassolino…” Consegue il titolo in diversi Master tra cui quello in “Ufficio stampa e media relation” del sole 24 Ore, “Digital marketing” con Studio Samo e “Consulente politico e marketing elettorale” con Eidos Communication. Tra Milano e Roma la voglia di migliorare si fa sempre sentire senza esaurirsi: “Forse è questo il mio jolly, non mi accontento mai”. Il ruolo che le piace più ricoprire è quello di addetto stampa, ma ama collaborazioni e consulenze che la portino a studiare nuove realtà e preparare i clienti ad affrontare il mondo della comunicazione sempre più visual ed incentrato sui social. I suoi clienti spaziano da realtà medio grandi di diversa natura, associazioni sportive, politici e liberi professionisti, a start up per cui studia piani di lancio. Sempre attiva, tanto da mettere il lavoro al primo posto, quando le si chieda come stia, risponde raccontando delle proprie giornate professionali. Per passione, entra in contatto con il mondo della televisione e della radio. In particolare, oggi, conduce insieme ad Angelo Arecco una trasmissione settimanale di informazione su Radio Skylab che vanta grandi ospiti e seguito. Ha scritto per alcune testate online, creato blog: “Non sono certa di dove mi condurrà la vita, amo cambiare e detesto i titoli sterili. Di certo scriverò. Questa è l’unica certezza: l’ho sempre fatto e so farlo bene!” Nell’ambito sociale, è responsabile regionale di Unavi (Unione Nazionale Vittime)

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