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Amichevole

Le scommesse nel calcio. Un giro che potrebbe allargarsi tra ludopatia e patteggiamenti

 

Non si ferma lo scandalo delle sommesse nel calcio, con riflessi (casi Zaniolo e Tonali che hanno abbandonato il ritiro degli azzurri) su una nazionale che, nonostante il positivo arrivo di Spalletti, non riesce ancora a brillare, anche se per la qualificazione agli Europei 2024 nulla è compromesso.

Sul vortice scommesse continuano le indagini della Procura di Torino e della Federazione Gioco Calcio. Un ampio fascicolo ha portato famosi calciatori ad autodenunciarsi e patteggiare per non vedere rovinata a vent’anni una brillante carriera. Questo mentre resta aperto il discorso su possibili illeciti sportivi. Un’accusa grave che toccherebbe l’ipotesi di partite addomesticate anche alla luce delle nuove scommesse  su ammonizioni ed espulsioni (farsi ammonire non è poi così difficile).   La querelle scommesse ha inoltre riaperto i mai sopiti sospetti sull’andamento di alcune partite.

Intanto si parla di “poveri” ragazzi vittime di ludopatia. Giovani talenti del calcio che puntano milioni su piattaforme parallele e illegali. Chi scommette cifre rilevanti su canali “paralleli” in genere è ben sicuro del risultato, non proprio una vittima.    Ma è anche vero che entrando in questi giri, specie attraverso piattaforme non legali di gioco, spesso, oltre ai rischi legati a scommesse fuorilegge, si ritrova ad aver a che fare con ambienti non proprio puliti, con possibili contorni di minacce, estorsioni e ritorsioni da parte di esponenti della malavita.  E’ il caso di Nicolò Fagioli. Il talentuoso centrocampista piacentino della Juventus, ha patteggiato con la Procura Federale accordandosi per sette mesi di sospensione con una multa di 12.500 euro. Questo dopo l’autodenuncia per esser coinvolto nel giro delle scommesse su piattaforme illegali dal 2021, ammettendo   come, nel suo delirio compulsivo, di aver dovuto anche ricorrere al prestito da parte di ex compagni di squadra (gli ex Juve Federico Gatti e Radu Dragusin, entrambi inconsapevoli delle reali motivazioni), per far fronte ai debiti legati al flusso di scommesse di ogni genere. Scommesse anche sulle ammonizioni.   Per lo juventino, oggetto di minacce, (“ti spezziamo le gambe”), si è così in tempi rapidi chiusa una vicenda che avrebbe potuto mettere fine alla sua brillante carriera sportiva. Di fatto tra pochi mesi (da 12 ridotti a 7) potrebbe tornare a giocare, salvaguardando anche un importante investimento della società torinese a cui il giocatore è legato fino al 2026.  Una pena lieve che tiene conto della collaborazione degli inquisiti e dell’assenza di partite e puntate truccate.

La ludopatia è una dipendenza che interessa, e spesso rovina, circa un milione e mezza di italiani. Da quelli schiavi dalla macchinetta mangiasoldi nel bar sottocasa, agli habitué di poker, blackjack e gioco d’azzardo nei casinò. Un dramma che incredibilmente tocca anche persone straricche come noti calciatori della nazionale. E’ “Tutta questione di soldi e del volerne sempre di più” afferma  lo psichiatra sociologo Paolo Crepet che rilancia l’allarme sulla pericolosità del fenomeno scommesse on line, oggetto di grande interessi e ampiamente pubblicizzato.

Un dramma che non pare venga affrontato a livello istituzionale così di petto come meriterebbe. E’ noto come il gioco sia fonte di preziosi introiti per l’erario.

Quello che sorprende, in questa nuova querelle che ha investito il calcio, è il ruolo di rilievo acquisito da un personaggio a dir poco discutibile come Fabrizio Corona, tornato agli altari della cronaca e ospite di significativi programmi tv come accusatore. Questo ricordando come nel passato Corona sia stato attivo su questioni analoghe per ricatti su personaggi attenzionati, sulla base di foto e filmati frutto dell’azione dei suoi paparazzi e intrallazzatori, con oggetto i  vizi di calciatori e protagonisti dello spettacolo.

Per ora nella rete sono finiti, oltre al bianconero Nicolò Fagioli, Sandro Tonali, ora in forza al Newcastle in Premier League, e l’ex fantasista di Roma e Inter Nicolò Zaniolo (ora Aston Villa in prestito dal Galatasaray). Zaniolo, centrocampista toscano (nato a Massa), ventiquattrenne, nazionale, ha fino ad ora smentito ogni addebito in tema di scommesse, ammettendo solo di aver giocato a poker e blackjack su piattaforme illegali.

Da rilevare come sia bastata una parola di Corona per far finire nel giro dei sospetti il ventottenne iraniano, attaccante della Roma, Sardar Azmoun, (ex Zenit San Pietroburgo, arrivato in prestito dal Bayer Leverkusen). Il giocatore possiede ben 52 cavalli, molti di più dei minuti in cui è stato impiegato in questo campionato con i giallorossi. La sua colpa sarebbe quella, secondo le affermazioni di Corona, di prestare più attenzione dagli spalti dell’Olimpico non alle gesta della “magica” ma alle gare dei cavalli con il suo telefonino. Per ora non sussiste alcun fascicolo su questo giocatore. Certo le battute del novello “Corona inquisitore” hanno offuscato l’immagine del calciatore. Un approccio, basato sul discredito mediatico, che non escluderebbe possibili pregressi ricattatori, dato l’evidente immediato  danno d’immagine e di serenità per personaggi pubblici milionari e per le loro  società. Nel suo cassetto ormai semi aperto il Corona avrebbe in serbo diversi  altri nomi per alimentare fino all’impossibile la querelle scommesse calciatori e la sua ritrovata presenza mediatica. Per lui buona parte dei calciatori sarebbero malati da scommesse e altri vizietti.  Quel mondo privilegiato di soggetti famosi e con soldi quindi potenzialmente ricattabili

Per Sandro Sandro Tonali il quadro sarebbe alquanto pesante perché il giocatore avrebbe scommesso anche sulla squadra in cui militava: Quel Milan di Pioli in cui si distinse come indiscusso protagonista dello scudetto 2022.  Da quanto emerso sarebbe stato proprio Fagioli ad indicare l’ex Milan come colui che l’avrebbe coinvolto in questo giro scommesse. Un discorso che andrebbe ben oltre quella ludopatia che ora viene da tutti indicata come causa dei guai. In ogni caso l’ex rossonero, che ha avviato un percorso terapeutico contro la ludopatia, ha mantenuto il pieno appoggio della società in cui ora gioca in Premier League: il Newcastle, anche se la Federcalcio inglese sta monitorando la situazione.

La sensazione è che la giustizia non abbia avuto mano pesante con questi giovani talenti del calcio. Nel caso Tonali, che si è presentato spontaneamente in Procura a Torino ammettendo la pratica delle scommesse e fornendo la sua collaborazione, l’aver puntato sulla propria squadra (Milan) potrebbe anche comportare una sospensione dai campi alquanto prolungata, (si è fatto cenno a oltre tre anni, che potrebbero ridursi a solo uno e mezzo con un periodo di rieducazione). Tuttavia le indagini in corso di Procura e Federazione Gioco Calcio stanno valutando il ruolo di Tonali anche come possibile soggetto attivo nel coinvolgimento di ingenui calciatori e come interfaccia con il  mondo delle scommesse clandestine su diversi siti. Un quadro che per la giustizia ordinaria avrebbe un peso alquanto ridimensionato (una multa di importo contenuto) per puntate su siti non autorizzati, mentre potrebbe determinare più rilevanti conseguenze a seguito degli approfondimenti in corso da parte della giustizia sportiva, per rischio di illecito sportivo, ovvero per atti che potrebbero condizionare  l’esito e lo svolgimento di una gara. In ogni caso non pare emergano coinvolgimenti per la società Milan che nel 2022 vinse lo scudetto.

In tal senso è da ricordare come l’art 24 del Codice di giustizia sportiva della FIGC vieti espressamente a calciatori, tesserati e membri dell’ordinamento federale di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, in ambito calcistico. L’articolo inoltre, disciplina anche quei casi di coinvolgimento diretto delle società di calcio, ponendo l’obbligo di informare la Procura Federale per chi fosse informato dei fatti, punendo pesantemente le omesse denunce in Procura federale in tema di scommesse.

La questione resta in ogni caso aperta a nuovi sviluppi e coinvolgimenti e già spuntano nuovi possibili nomi di calciatori coinvolti nel giro  scommesse illegali on line sul calcio. Un fenomeno estremamente pericoloso e molto più coinvolgente e rischioso della vecchia schedina… Un fenomeno oggetto di sistematiche pubblicità e grandi interessi.

E’ significativo un approccio adottato dalla Giustizia che, oltre a premiare la volontà di collaborare dei rei confessi, impone per  figure simbolo di tanti tifosi, l’impegno nella prevenzione della ludopatia.Non a caso si è parlato di patteggiamento riabilitativo.  Insomma la giustizia ha colto la buona fede di chi ha sbagliato e vuole uscire da questo girone infermale.  Certo i guai spesso iniziano quando si comincia a perdere e si prende coscienza degli errori legati ai soldi facili…

20 marzo 1980. Quando le auto della polizia entrarono all’Olimpico ed esplose il calcio scommesse

Ora tutti ancora a chiedersi come sia possibile che giocatori milionari si facciano abbagliare dal luccichio delle scommesse o siano vittima di ludopatia (un vero dramma nel paese che si tratti di macchinette mangiasoldi o di tavoli verde). I più avanti negli anni ricorderanno  proprio quarant’anni fa la generale sorpresa per quelle riprese che, in diretta, durante 90° minuto, inquadrarono le auto della Polizia entrare all’Olimpico con l’arresto di dodici  giocatori e l’esplosione del calcio scommesse. A seguito di quell’inchiesta Lazio e Milan finirono in B.

Chi poteva mai immaginare che giocatori totem come Albertosi, Giordano, Manfredonia fossero coinvolti in simili raggiri.  Tutto girava intorno ad un ristorante “la lampara” frequentato da molti calciatori dove si addomesticarono alcune partite funzionali per aggiustare i risultati che potevano evitare una retrocessione. Un gioco rischioso perché in caso di risultato non raggiunto vedeva quasi sempre i protagonisti del raggiro esposti in modo insostenibile per milioni di lire…  Fu proprio per una situazione simile che Trinca e Cruciani , i due faccendieri al centro di quella  vicenda calcio scommessa, furono costretti a recarsi in Procura..

Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

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