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Spezia

Lotta salvezza: gli ultimi (?) 90 minuti per Spezia e Verona prima della verità

Domenica 4 giugno, ore 23. Tra poche ore sapremo la verità sull’eterna lotta tra le due contendenti alla salvezza per la stagione 2022/23. Due perché la terza incomoda, il Lecce, ha staccato il pass domenica scorsa con il rigore di Colombo trasformato oltre il centesimo minuto della gara con il Monza. 1-0 e tanti saluti al triello.

Così sono rimaste in lizza le più brutte del reame, Hellas Verona e Spezia, accartocciate nelle loro sequenze infinite di risultati negativi. Due squadre che si sono fatte compagnia a vicenda per tutto l’anno in un’annata tribolatissima e sofferta, fatta di ben poche soddisfazioni e piena di rovesci pesanti. Come lo scorso sabato, quando le aquile si sono fatte infilzare indecorosamente per 4-0 in casa dal Toro di Juric, mentre gli scaligeri non sono riusciti ad approfittarne il giorno seguente venendo rimontati al 96’ in casa contro l’Empoli, per giunta con una clamorosa autorete di Magnani.

Insomma un continuo gioco al ribasso che però ha consegnato quei 31 punti a testa necessari per sperare ancora. Davvero pochi, a onor del vero, ma dietro sono andate tutte al rallentatore ed è stata una fortuna per chiunque. Almeno questo.

Lo Spezia ha male gestito il vantaggio cospicuo tenuto fino a metà inverno, mentre il Verona ha più volte sciupato la chance di allungare il passo dopo una rimonta poderosa proprio ai danni degli spezzini. Nessuno ha avuto la forza di dare il colpo di grazia all’altro. Lo Spezia è in vantaggio negli scontri diretti, il Verona nella differenza reti. Entrambe si giocheranno il tutto per tutto in due trasferte “impossibili”, finalmente sfruttando la contemporaneità alle ore 21 (Deus vult!) prima di un possibile spareggio che si affaccia già all’orizzonte (domenica 11 giugno?).

Le due terzultime affronteranno nelle rispettive tane il Milan e la Roma, le grandi deluse di questa parte di stagione. I rossoneri hanno appena acciuffato la qualificazione Champions, ma brucia ancora molto l’eliminazione dallo stesso torneo subita in semifinale contro l’Inter.

Gli uomini di Pioli troveranno in casa i veneti senza avere più nulla da chiedere al torneo se non quello di evitare ulteriori figuracce nella serata dell’addio definitivo a Milano di Zlatan Ibrahimovic. Il Diavolo non potrà regalare nulla agli ospiti, pena la credibilità del torneo. Ma anche la Roma, che si lecca le ferite dopo la sconfitta ai rigori col Siviglia nella finale di Europa League, dovrà cercare di fare bottino pieno, visto che ancora si gioca un posto nella medesima competizione.

Forse sarà l’ultima gara con i giallorossi per il condottiero Mourinho (squalificato) che di fronte troverà uno Spezia malconcio, il quale ha dovuto patire un infortunio al portiere Dragowski nell’ultimo allenamento tenuto nel quartier generale di Follo lo scorso venerdì davanti al pieno sostegno dei suoi supporters, pronti a calare in buon numero all’Olimpico. La mente corre al dicembre 2015 quando in Coppa Italia il piccolo Spezia di Mimmo Di Carlo, allora in serie B, riuscì a sconfiggere ai rigori la corazzata giallorossa guidata da Luciano Spalletti dopo 120′ di assedio. Un’impresa leggendaria, che andrebbe oggi replicata.

Per l’attuale mister Semplici l’obiettivo è fare almeno lo stesso risultato dei rivali a Milano per giocarsi il tutto per tutto nella eventuale “bella”. Sarà dunque un doppio test al cardiopalma con le orecchie rivolte alla radiolina, dove c’è da giurarci che lo spettacolo rimarrà l’ultimo dei requisiti richiesti, a San Siro come nella capitale.

Perché nessuno ha intenzione di accompagnare Cremonese e Samp nell’inferno della B. Conta solo la pelle. E in casa aquilotta retrocedere nell’anno della promozione dei rivali del Genoa sarebbe ancora più amaro. In questo momento le chances sono – quasi – alla pari: il morale è basso per tutte e due ma la Roma ha un filo di motivazione in più per fare risultato, visto che si gioca ancora qualcosa.

Riassumendo: con risultati identici sarà spareggio, diversamente una delle due soccomberà.

Ancora 90′ minuti (forse) e sapremo la verità. Vinca il migliore o, forse, il meno peggio.

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