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Sampdoria

Paolo Ziliani: Lo sapevate? La Samp deve necessariamente essere promossa e salvarsi in A l’anno prossimo: sennò salta tutto

In tanti ci chiediamo come sia possibile la Samp abbia avuto un destino “felice”. Al di là delle difficoltà riscontrate in campionato, tutti abbiamo osservato la fortuna con cui situazioni disperate volgevano inspiegabilmente al meglio… Ma come si dice, non è tutto oro quello che luccica. Ed anche se non ci piace parlare dell’altra squadra della città, non possiamo non condividere quanto faccia notare, tutto d’un fiato, riunendo varie situazione, Paolo Ziliani che rivolge alcune domande al presidente della FIGC

 

Dieci-domande-dieci al presidente FIGC Gravina travolto dall’ennesimo scandalo del calcio italiano col verme – Dovrebbe spiegarci, dopo non averlo fatto per la Juventus, il vergognoso salvataggio dei blucerchiati e la Reggina spedita in D per molto meno

Egr. Gabriele Gravina,

in qualità di presidente della FIGC sono qui a chiederle, a proposito dei fatti d’attualità che attengono all’U.C. Sampdoria recentemente acquistata dall’investitore Andrea Radrizzani, di rispondere con un sì o con un no alle 10 semplici domande che qui di seguito le formulo:

  1. Risponde al vero, oppure no, che la Sampdoria – club regolarmente iscritto dalla FIGC al campionato di Serie B – ha presentato al Tribunale di Genova un business plan che lega la transazione dei debiti tributari, il perfezionamento dell’acquisto del club da parte degli investitori e la rimodulazione dell’indebitamento verso i creditori a due requisiti: il ritorno immediato in Serie A al termine del campionato in corso e la permanenza certa in Serie A nella stagione successiva, senza di cui l’impatto negativo stimato sarebbe di 49 milioni e avrebbe effetti disastrosi?
  2. Risponde dunque al vero, oppure no, che al campionato di Serie B è stato ammesso un club che deve “necessariamente” vincere ed essere promosso in Serie A e che deve “necessariamente” essere salvato dalla retrocessione nel successivo campionato di A, pena il fallimento?
  3. Risponde al vero, oppure no, che negli accordi di ristrutturazione dei debiti del club – stimati in data 31 maggio scorso in 150 milioni e 904 mila euro -, c’è un debito verso la Agenzia delle Entrate che ammonta a 49 milioni e 100 mila euro: somma che in uno scenario di fallimento, come la mancata promozione del club in Serie A, provocherebbe un soddisfacimento pressoché nullo dei creditori privilegiati, come appunto l’Agenzia delle Entrate, SACE e MCC, come emerge dalla perizia firmata dal dottor Raffaele Marcello sul valore di liquidazione della società?
  4. Risponde al vero, oppure no, che in data 7 agosto l’Agenzia delle Entrate ha dato parere favorevole allo stralcio del 65% del debito della Sampdoria che pagherà solo 17,7 milioni a fronte di un debito di 49,1 con risparmio di 31,4 milioni? E se sì, la richiesta di rateizzazione fiscale presentata dal club a dicembre 2022 in situazione già pre-fallimentare (“Se non troviamo 40 milioni, falliamo”, aveva detto il membro del CdA Panconi il 17 ottobre 2022) può essere considerata regolare?
  5. Risponde al vero, oppure no, che in riferimento alla “Sport Spettacolo Holding Srl” di Massimo Ferrero erano iscritti crediti esigibili entro il 31 dicembre dell’anno successivo (2023) pari a 28 milioni e 199 mila euro? E se sì, dato che in data 15 giugno 2023 (vigilia del CdA per l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022), la “Sport Spettacolo Holding”, cioè Ferrero, ha perso la qualifica di società controllante con interruzione anticipata della tassazione di gruppo – ciò determina il fatto che le perdite rimangano in capo alla società consolidante – che ne è di questo “buco” da 28 milioni nel bilancio 2022 della Sampdoria? Non siamo di fronte a un vero e proprio falso in bilancio?
  6. Risponde al vero, oppure no, che se i bilanci della Sampdoria fossero stati stilati con una rappresentazione veritiera, ciò avrebbe reso impossibile l’accordo raggiunto dal club con l’Agenzia delle Entrate; e anche la COVISOC non avrebbe mai potuto concedere l’autorizzazione all’iscrizione del club al campionato di Serie B visto che 28 milioni di perdite in più avrebbero impedito alla Sampdoria qualsiasi operazione di mercato per svariate sessioni?
  7. Risponde al vero, oppure no, che le tre banche che avevano concesso al club i “finanziamenti Covid” hanno provveduto a escutere le garanzie: e che SACE (cioè lo Stato italiano) è creditore della Sampdoria per circa 48 milioni? E se sì: come mai il club potrà pagare il suo debito in un’unica soluzione fra 20 anni, il 31 dicembre 2043, con un tasso d’interesse di favore del 2,5% a decorrere solo dal 2026, interessi di cui la Sampdoria può pagare solo lo 0,25% annuo rimandando il resto al 2043? E addirittura, nel caso di vendita della Sampdoria entro il 2043 – evenienza praticamente certa -, il club sarà tenuto a pagare solo il 50% di questo suo debito?
  8. Perché, di grazia, alla Sampdoria sono stati riservati tutti questi favori ed è stata ammessa alla Serie B, mentre la Reggina, per una situazione debitoria assai meno pesante, è stata retrocessa in Serie D?
  9. Risponde al vero, oppure no, che la FIGC e la sua Procura hanno fatto finta di non vedere e non sentire che il salvataggio della Sampdoria avveniva per ragioni esclusivamente “politiche” che nulla dovrebbero avere a che fare con le regole dello sport? “Abbiamo ricevuto forti pressioni per dare questo supporto – dichiarava papale papale a tv e giornali il 5 luglio scorso Gianluca Garbi, Ad di Banca Sistema -, da moltissime altre società, alcune impensabili, da vari organi politici e amministrativi nazionali e locali”. Di chi erano queste forti pressioni?
  10. Perché, visto il clamore dell’ennesimo scandalo che deturpa l’immagine del calcio italiano, non indice una conferenza-stampa al fine di chiarire i diversi trattamenti usati dalla FIGC nei confronti di Juventus e Sampdoria da una parte e Reggina e Chievo dall’altra? Spiegando perché i ladri di polli sono stati mandati chi al patibolo (il Chievo) chi al confino (la Reggina) mentre ai club di brand superiore, o addirittura extra lusso come la Juventus, è stato riservato un trattamento in guanti bianchi a dispetto di malefatte enormemente più gravi e dimostrate commesse?

Genova, 26 Aprile 1977 “Io parlo di Comunicazione – ufficio stampa e media relation - Siti Web. Papà chiede quando smetterò di giocare e disegnare e mi troverò un lavoro vero. I genitori la sanno lunga...” Consulente per la comunicazione aziendale e politica da oltre 15 anni è socia della PVD Consulting insieme a Pietro Avogadro, sistemista ed esperto in privacy. Inizia il proprio percorso a Milano, in un’agenzia di comunicazione dopo uno stage legato al Master di specializzazione per tornare a Genova ed intraprendere il percorso lavorativo indipendente. Non è stato semplice, la sua città la accoglie con diffidenza: giovane donna, spesso si sentiva chiedere dove fosse il suo capo. Ma ha saputo destreggiarsi, crescere e creare un’impresa piccola, ma solida anche grazie alla continua voglia di evolvere, aggiornarsi e, soprattutto alla testardaggine: “E’ stato difficile affermarsi, ma l’entusiasmo che veniva percepito apriva lo spiraglio. Qualche volta non è bastato, altre è servito ad iniziare un percorso. Alla fine, posso dire essermi tolta molte soddisfazioni e qualche sassolino…” Consegue il titolo in diversi Master tra cui quello in “Ufficio stampa e media relation” del sole 24 Ore, “Digital marketing” con Studio Samo e “Consulente politico e marketing elettorale” con Eidos Communication. Tra Milano e Roma la voglia di migliorare si fa sempre sentire senza esaurirsi: “Forse è questo il mio jolly, non mi accontento mai”. Il ruolo che le piace più ricoprire è quello di addetto stampa, ma ama collaborazioni e consulenze che la portino a studiare nuove realtà e preparare i clienti ad affrontare il mondo della comunicazione sempre più visual ed incentrato sui social. I suoi clienti spaziano da realtà medio grandi di diversa natura, associazioni sportive, politici e liberi professionisti, a start up per cui studia piani di lancio. Sempre attiva, tanto da mettere il lavoro al primo posto, quando le si chieda come stia, risponde raccontando delle proprie giornate professionali. Per passione, entra in contatto con il mondo della televisione e della radio. In particolare, oggi, conduce insieme ad Angelo Arecco una trasmissione settimanale di informazione su Radio Skylab che vanta grandi ospiti e seguito. Ha scritto per alcune testate online, creato blog: “Non sono certa di dove mi condurrà la vita, amo cambiare e detesto i titoli sterili. Di certo scriverò. Questa è l’unica certezza: l’ho sempre fatto e so farlo bene!” Nell’ambito sociale, è responsabile regionale di Unavi (Unione Nazionale Vittime)

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