Da sempre alcuni portieri sono rimasti nell’immaginario di intere generazioni. Lev Yashin , Fabio Cudicini detto “il ragno”, Dino Zoff, Albertosi il francese Fabien Barthez e il colombiano René Higuita. Eroi ricordati per parate strepitose, per incredibili papere o per comportamenti originali. Oggi il mondo dei portieri vive una dimensione molto diversa da quel glorioso passato.
I clamorosi errori dei portieri Ionut Radu e del nazionale Alex Meret hanno riaperto l’attenzione sul loro ruolo nel calcio di oggi e su quanto questo si sia evoluto.
Si è trattato di errori incredibili, entrambi effettuati per maldestri interventi con i piedi, che potrebbero condizionare non poco la corsa scudetto dell’Inter e che hanno messo la parola fine sulle speranze del Napoli.
I portieri oggi hanno un ruolo notevolmente più attivo rispetto al passato.
Sono loro che avviano il gioco, potendo anche indirizzare direttamente le punte, ricevendo molti passaggi arretrati, e risultano molto più convolti nel gioco di squadra.
Oggi il portiere deve anche essere un giocatore di movimento, sempre più chiamato in causa dai compagni. Un ruolo in cui oltre a parare, dev’essere in grado di colpire e indirizzare il pallone con un’adeguata visione di gioco. Deve essere abile anche con i piedi, sia per i compagni che per affrontare gli attaccanti avversari.
Insomma si è andato molto oltre quei casi in cui i portieri, a pochi secondi dal termine, abbandonavano la porta per dare il loro contributo all’ultima azione d’attacco.
C’è da aggiungere come dietro questi errori vi sia anche una responsabilità degli allenatori, in quanto sono proprio loro ad insistere perché i numeri uno intervengano con i piedi, partecipando attivamente al gioco, certo non solo per buttare via la palla. E’ stato lo stesso Spalletti ad esprimersi in tal senso interpellato sulle condizioni morali di Meret.
Anche se la questione riguarda dei professionisti sono errori pesanti che possono davvero distruggere il morale e la credibilità in se stessi e solo riprendendo a giocare si possono lenire questi sbagli che fanno sentire il peso di tutte le critiche dell’ambiente amplificate da media e social.
Si tratta di casi che fanno e faranno sempre parte di quello che resta un gioco. Un gioco in cui, a dispetto di tanti calcoli e tattiche, vi è sempre la possibilità di un errore banale, incredibile, assurdo.
Tornando ai due sfortunati protagonisti, Radu e Meret, c’è da evidenziare un ulteriore aspetto: entrambi sportivamente non stanno vivendo un momento idilliaco perché di fatto non giocano quasi mai in quanto. Anche se talentuosi, sono diventati una sorta di seconda scelta rispetto a allo sloveno Samir Handanovic e al colombiano David Ospina.
Entrambi i due portieri, duramente provati, hanno avuto la piena solidarietà dei compagni. E’ ora ovvio che solo giocando potranno riprendere fiducia e forza in se stessi. Fattori fondamentali in quanto prima che con le mani si para con la testa.