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Roberto Pruzzo:”il Genoa deve puntare alla salvezza. Retegui non ha paura, piacerà al pubblico rossoblu’ e con Vierchowood quante botte…”

Dal 1973 al 1978  con la maglia del Genoa ha collezionato 143 presenze e 57 reti.

Dal 1978 al 1988 nella Roma ha fatto 240 presenze e 106 reti.

Alla Fiorentina ha chiuso la carriera con una stagione nella quale ha segnato il goal decisivo nello spareggio che qualificò la squadra viola in Coppa Uefa a scapito della “sua”Roma.

Roberto Pruzzo è nato a Crocefieschi il 1 Aprile del 1955.

A Genova fu soprannominato ‘O Rei di Crocefieschi’.

A Roma  per i tifosi giallorossi è : “il bomber”.

Con la carenza di giocatori di qualità che oggi abbiamo in quel ruolo, avere un numero nove come Roberto Pruzzo, per la nazionale italiana, sarebbe un sogno.

 

Ciao Roberto il tuo primo goal in serie A col Genoa è stato segnato alla Roma, l’ ultimo contro la Roma.

Lo scudetto del 1983 lo hai vinto con la Roma al Ferraris segnando contro il Genoa il goal dell uno ad uno.

Le due squadre dove hai lasciato il segno come le vedi per il prossimo campionato?

Partiamo dal Genoa?

Genoa e Roma son le due squadre ovviamente a cui son maggiormente legato.

Per il campionato il Genoa deve puntare alla salvezza.

In seguito bisognerà progredire ed assestarsi in zone sempre più tranquille.

Bisogna vedere i programmi societari, il mercato è ancora in corso.

La Roma ?

Per la Roma è presto dire dove finirà ma, migliorare in campionato e fare bene in europa sarà l’obiettivo della squadra allenata da Josè Mourinho.

Ritengo comunque non facile migliorare il settimo posto per raggiungere il quarto che da l’ accesso alla Coppa dei Campioni.

Anche per la Roma comunque è presto per dare giudizi  bisogna aspettare la fine del mercato.

L’ allenatore che ti ha insegnato di più?

Nils Liedholm.

Ho avuto la fortuna di averlo alla Roma.

L’allenatore svedese l ho sempre considerato un maestro vero e proprio.

Luigi Simoni è stato un altro grandissimo tecnico.

Con Gigi ho anche giocato io ero ad inizio carriera.

Una persona, Luigi Simoni, che porterò sempre nel mio cuore.

Alcuni difensori mi hanno detto che eri una punta molto corretta, prendevi botte ma quasi mai reagivi.

Gli anni in cui giocavi i difensori picchiavano e non c’era il Var ….

Non sempre, chiedete per esempio a Pietro Vierchowod .

Pietro vi dirà il contrario…erano scintille i nostri duelli.

 

Che ne pensi del puntero argentino Mateo Retegui, tu che di bomber te ne intendi?

L’ ho visto con la nazionale italiana.

E’ un buon giocatore, mi piace, ha una grande volontà e non ha paura.

A Genoa verrà apprezzato per queste caratteristiche e poi speriamo faccia goal che per la punta è sempre fondamentale.

Il pubblico genoano è già arrivato a 22 mila abbonamenti…

Solito gran pubblico quello del grifone.

Il tifoso genoano è passionale e mette pressione nel bene e nel male.

La maglia del Genoa pesa sempre, bisogna esser pronti, non solo tecnicamente, per giocare al Ferraris in maglia rossoblù.

Recentemente sono scomparsi due fuoriclasse di Lazio e Sampdoria: Vincenzo D’amico e Gianluca Vialli, un ricordo?

Due grandissimi giocatori innanzi tutto.

Contro Gianluca Vialli non ho mai giocato.

Chi l’ ha conosciuto me ne ha parlato benissimo non solo come giocatore.

 

Vincenzo D’amico invece lo conoscevo bene.

Vincenzo era una cara persona, avevamo un rapporto amichevole, era un uomo divertente posso solo parlare bene di Vincenzo.

Abbiamo giocato tanti derby da avversari, era un piacere giocare contro un campione simile.

Mancheranno tantissimo entrambi al mondo del calcio.

 

 

 

 

 

 

Vivo a Firenze. Sono appassionato di calcio e di tutto ciò che ruota intorno al pallone,ben oltre la mera cronaca sportiva . Sono papà di due bambini. Gioco da sempre a calcio e ho un innata ammirazione per chi non si arrende al conformismo.

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