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Qatar 2022

Ronaldo corporation. Tanto business, poco cuore

Una sorta di karma ineluttabile sta colpendo Cristiano Ronaldo. Un karma che ha due nomi: il tecnico Fernando Santos e giovane Gonçalo Ramos, centravanti del Benfica.

CR7, oltre ad essere uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, è di fatto una multinazionale. Un robocop strabiliante nato il 5 febbraio 1985.

Una sorta di macchina umana programmata e organizzata in grado di cancellare l’età  tra gol e fiumi di dollari. Miglior realizzatore delle nazionali di calcio e della Champions, con una carriera che conta oltre 1000 presenze e una sfilza di trofei con Sporting Lisbona, Manchester Utd, Real Madrid e Juventus.

Un invidiabile palmares, cinque volte pallone d’oro, campione d’Europa nel 2016, vincitore della UEFA Nations League 2018-2019 e di cinque Uefa Champions League. Ma il dato impressionante è che sia protagonista di ben cinque mondiali andando sempre in rete.

Una macchina perfetta che sarebbe però ben poca cosa senza l’ingenua passione che incanta milioni di persone davanti ai colori, ai successi e agli insuccessi di una squadra di calcio.

Tanti gol e successi assicurati, ma anche protagonismo assoluto che spesso non lega con le esigenze di squadra, da qui i suoi continui dissidi con i vari allenatori e presidenti di prestigiosi club.

Le ultime bizze di CR7 in mondovisione hanno visto emergere una sorta di karma che ha messo anche la stella portoghese di fronte l’ineluttabile realtà.  Un primo avviso si è registrato nell’incontro finale della fase a gironi, vinto dalla sorprendente Corea del Sud del napoletano Kim che ha eliminato l’Uruguay di Suarez e Cavani.

In questa partita, non rilevante per il Portogallo già qualificato, si è visto un Ronaldo davvero contrariato reagire con il gesto del silenzio alla sua sostituzione e un labiale a dir poco polemico verso l’allenatore. Una decisione presa nel finale dal tecnico Fernando Santos, che ha poi manifestato pubblicamente ed eloquentemente il suo disappunto per il comportamento del suo fuoriclasse.

Questo è stato l’incipit di quanto si è poi registrato nell’incontro vinto dai lusitani con una pioggia di gol su una Svizzera che, con il passaggio agli ottavi, sembrava avesse finito la benzina. Una partita che, più che i demeriti dei rossocrociati, ha confermato il grande momento della squadra portoghese caratterizzata da un gioco efficace e armonioso.Un collettivo grande tecnica e una tranquillità, che legittima ogni ambizione, alla vigiglia della sfida ai quarti con il sorprendente Marocco.

Il secondo karma ha il nome del giovane Goncalo Ramos. Il centravanti del Benfica messo in campo proprio al posto di CR7,  e autore di una tripletta nel 6-1 contro la Svizzera.

In questa partita CR7 , invocato dal pubblico, è stato fatto entrare solo nel finale a risultato già ampiamente acquisito.

Certo il Portogallo per le sfide finali non potrà fare a meno della stella, ma chissà…

Insomma il cinque volte pallone d’oro pare proprio non sia più insostituibile, e per lui, dopo lo svincolo dal Manchester United, si aprono ulteriori ricchi scenari (arabi, americani o Barcellona) che certo gli consentiranno la tenuta del suo reddito da nababbo, anche in quella che si presenta un`ineluttabile parabola discendente per quello che è  probabilmente il più ricco giocatore del mondo. Ronaldo vanta un patrimonio quotato intorno ai 250 milioni, con una miriade di ville da sogno e beni di ogni tipo in tutto il mondo tra New York, Marbella, Madrid e anche Torino (nel verde dietro la Gran Madre).

Nonostante sia il personaggio che vanta 509 milioni di follower su Instagram non è certo il tipo che alimenti grandi simpatie.

Una star scomoda e invidiata, con un ego smisurato, difficile da gestire per presidenti e allenatori ad ogni latitudine. Tutto deve sempre ruotare intorno a lui e a suo esclusivo favore.

La pioggia di gol che fino ad ora ha ovunque assicurato, non pare aver compensato quelle destabilizzazioni che spesso ha comportato a squadre e società con le sue repentine partenze.   La Juventus alle prese con beghe giudiziario finanziarie ne sa qualcosa.  Ha fatto quindi bene il Napoli a non dar corso alle voci che vedevano in estate il possibile arrivo di una figura così prestigiosa che avrebbe certamente fatto esplodere entusiasmi e soprattutto abbonamenti e contratti. Partenopei che hanno  invece  privilegiato finalmente una logica non di breve termine, che spesso si sviluppava puntando su nomi altisonanti sul viale del tramonto,  dando invece fiducia a talentuosi giovani semisconosciuti che hanno fatto gruppo e che, oltre ai successi del momento, potrebbero essere la base di un nuovo corso.

Il calcio ha bisogno di estro e individualità ma resta un gioco di squadra in cui il collettivo resta fondamentale, anche con CR7.


Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

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