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Editoriale

Si è spento Luisito Suarez. Un vero signore protagonista del calcio anni ‘60 e opinionista carico di verve.

Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin Guarneri, Picchi, Jair, Suarez, Mazzola, Peiró, Corso.

Chi ha una certa età non può dimenticare quella storica e vincente Inter, allenata dal mago Helenio Herrera e guidata da Angelo Moratti.
Squadra che negli anni 60 che s’impose a livello nazionale e internazionale.

Protagonista assoluto di quei successi fu Luisito Suarez che oggi si è spento all’età di 88 anni. Un talento con il numero dieci in una formazione di fenomeni.

Luis Suárez Miramontes era nato in Spagna a La Coruna (in Galizia)  nel 1935. con la Grande Inter ha vinto tutto, ottenendo anche un pallone d’oro nel 1960 con il Barcellona, proprio prima di passare all’Inter. Negli anni ’60 contribuì alla conquista di tre scudetti e due coppe Intercontinentali. Fu anche Campione d’Europa con le furie rosse nel 1964. Concluse la carriera da giocatore nella Samp, per poi diventare anche allenatore dell’Inter e della Nazionale spagnola.

Fu per certi versi un innovatore nel calcio come centrocampista d’attacco, per la sua capacità di mettere in moto le punte, gestendo il centrocampo con intelligenza, visione di gioco, astuzia, tenacia, classe, precisione  e grinta da vendere (non solo nei piedi).

Quello che colpisce è come negli anni, questo autentico signore, sia riuscito a mantenere una verve incredibile che ha sempre caratterizzato i suoi polemici, vivaci e sarcastici commenti  come opinionista delle reti Mediaset. Interventi accompagnati da grande espressività e un eloquente mimica, oltre a quel fortissimo accento spagnolo che è rimasto identico anche dopo tanti anni passati in Italia. Tutti fattori che non potevano non bucare lo schermo, anche per la schiettezza e la passionalità, accompagnata sempre da buon gusto e eleganza. Un’ immagine che è rimasta ben presente, ben oltre quelle sbiadite immagini in bianco e nero che riportavano a un epoca e a un mondo del calcio che non c`è più.

Molti tifosi ricordano come da bambini siano rimasti affascinati da simili protagonisti, abbracciando una fede che, come quasi sempre accade, non si molla più per tutta la vita.
Una scomparsa che ha toccato molti appassionati del calcio e non solo, ben oltre il tifo per i colori neroazzurri.

 

Laurea in Economia Internazionale e lunga esperienza avviata nel giornalismo economico. Giornalista dal 1991. Ha collaborato con L’Unità, Mondo Economico, Il Biellese, La Nuova Metropoli, La Nuova di Settimo e diversi periodici. Nel 2014 ha diretto La Nuova Notizia di Chivasso. Dal 2010 nella redazione di Nuova Società. Interessi estesi dal sociale, alla divulgazione scientifica, con attenzione alla futurologia e al mondo del mistero con grande criticità.

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