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Editoriale

Spezia: panettone per Motta già a rischio.

di Paolo Magliani

Il tecnico spezzino già in bilico dopo una partenza sofferta. Si comincia a fare il nome di Davide Nicola come possibile sostituto in panchina.

Il bilancio delle prime sette giornate del nuovo Spezia di mister Thiago Motta non è di certo soddisfacente. Non tanto per i quattro punti fin qui ottenuti, che lo collocano al terzultimo posto in graduatoria al fianco della neopromossa Salernitana (da affrontare sabato prossimo al Picco). La situazione è grave per una serie di fattori assai poco edificanti, primo fra tutti la difesa, la peggiore dell’intero campionato con ben 19 reti al passivo. Decisamente troppe per chiunque, figuriamoci per una squadra che deve salvarsi a tutti i costi. E’ infatti statisticamente provato che una porta troppo sforacchiata sia foriera di probabile retrocessione: oltre a toccare ferro, bisogna invertire subito la rotta.

In questi giorni di pausa per le nazionali, mente lo Spezia festeggia il suo 115° compleanno, si riflette a bocce ferme su ogni aspetto, a cominciare dallo schieramento tenuto in campo, fin troppo ardito e poco equilibrato. Si è visto spesso un 3-4-3 sul modello di Italiano, mutato a volte in 4-3-3 o in un più coperto 3-4-1-2, ma senza una fase difensiva degna di questo nome.
Un altro dato negativo da analizzare è lo scarso carattere mostrato per larghi tratti degli incontri, a dispetto della grandissima grinta che contraddistingueva il Thiago Motta calciatore di pochi anni orsono. Se si escludono le sfide impari contro Juventus e Milan, dove gli aquilotti hanno fatto sputare sangue agli avversari, uscendo sconfitti di misura e immeritatamente (2-3 e 1-2) lo Spezia ha spesso mollato gli ormeggi senza combattere, vedasi i pesantissimi rovesci contro Lazio (6-1) e Verona (4-0). Risultati che hanno lasciato il segno, specie l’ultimo maturato al “Bentegodi” contro una diretta concorrente.

Andando indietro c’è da recriminare per il 2-2 nell’esordio agostano di Cagliari: una doppia rimonta subita in pochi minuti, complice anche una direzione arbitrale a dir poco discutibile. Anche qui la scarsa tenuta psicologica ha fatto la differenza, vanificando una prestazione più che buona tenuta per larghi tratti di gara.

Sono episodi che incidono sull’autostima della truppa, capace di altre sfortunate esibizioni come quella interna contro l’Udinese, perduta all’ultimo tuffo (0-1) per una prodezza del neo entrato carneade Samardzic, mentre il migliore in campo è risultato il portiere friulano Silvestri.

Ecco un altro dato da aggiungere al “cahier de doleances”: un “Picco” molto amaro che ha riservato tre sconfitte su tre ai tifosi della Curva Ferrovia, finalmente pronti a gremire gli spalti del proprio stadio dopo un anno di serie A intravista dagli schermi di Dazn e Sky.

L’unico raggio di sole è arrivato in trasferta alla quarta giornata con il 2-1 al “Penzo” di Venezia, ottenuto grazie a due splendidi razzi dalla distanza lanciati da Bastoni e Bourabia. Un successo a cui, però, non è stata data continuità.

Il gruppo è ancora da amalgamare a causa dei tantissimi nuovi arrivi estivi, di svariate nazionalità, piovuti alla spicciolata dopo il bulimico mercato operato dal Ds Pecini, sul quale ha pesato la spada di Damocle della squalifica che bloccherà per due anni i trasferimenti della società.

Tutte giustificazioni più che valide per spiegare lo stato dell’arte attuale. Ma il piatto piange, il tempo stringe e le chiacchiere stanno a zero.

Giocatori giovani e senz’altro promettenti, ma ancora troppo leggeri per la categoria (come Colley e soprattutto Antiste, che contro la Juventus ha fatto vedere lampi di classe notevole) si sono alternati vorticosamente ad altri più esperti come Maggiore, Bastoni, Ferrer, Gyasi, N’Zola, Verde e addirittura Jacopo Sala, che Motta ha riesumato dal dimenticatoio in cui l’aveva lasciato il suo predecessore.

Elementi come Nikolau, Hristov, Podgoreanu, Amian, Kovalenko, Manaj e Salcedo restano ancora tutti da valutare: la sensazione è quella di un cantiere ancora aperto.

Da sottolineare come anche gli infortuni hanno avuto la loro buona parte di incidenza sulla classifica, bloccando gente come Leo Sena, Agudelo, Erlic, Reca e lo stesso Bourabia, che resterà out almeno fino a dicembre.

Dulcis in fundo rimane la questione-portiere, con uno Zoet che non ha mai dato quella sicurezza richiesta tra i pali e che anzi è stato protagonista di errori marchiani e decisivi (mentre Provedel è stato accantonato, nonostante il buon campionato della scorsa annata).

Per questo si fa largo in queste ore l’ipotesi-Mirante, ex Juve, Parma e Roma, da pescare nel mare magno degli svincolati. Pecini ci sta facendo un pensierino e il suo approdo sul Golfo non è improbabile.

Insomma, una rosa piena di spine quella del trentanovenne allenatore italo-brasiliano, la cui panchina scotterà di brutto se non troverà la vittoria contro Ribery e compagni nel prossimo importantissimo turno. Per questo cominciano a circolare i nomi di eventuali sostituti, primo fra tutti quel Davide Nicola già valutato in primavera come papabile tecnico delle aquile.


E sarebbe davvero un’autentica beffa se proprio Motta non arrivasse al panettone….

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