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calcio e libri

Stefano Turchi : 100 anni di Amaranto un Museo sacro e tanti incroci col Genoa.

Il 2023 è stato l’anniversario dei 100 anni della nascita dell’Arezzo calcio.

Ne abbiamo parlato con una memoria storica del calcio aretino: Stefano Turchi

Stefano è anche il fondatore del bellissimo Museo Amaranto di Arezzo ubicato presso lo stadio dove gioca la squadra amaranto.

Per l’anniversario della squadra del cavallino rampante, nato per la precisione il dieci settembre 1923, Stefano Turchi ha elaborato un libro di ricordi a tinte amaranto.

Un volume pieno di bellissime foto che raffigurano i momenti salienti del percorso centenario del calcio Arezzo maschile ma anche di quello femminile.

Stefano partiamo dalla copertina?

Se dici storia dell’ Arezzo dici Menchino Neri senza denigrare nessun pero’ lui incarna l’ aretinita’ vera e propria.

Il suo goal contro il Campobasso che ci diede la salvezza nel 1985 è ormai un simbolo della nostra bandiera.

Come nasce l’idea del libro e come è strutturato?

Il libro nasce dal fatto che erano stati già fatti dei volumi sulla storia e sui tabellini ma mancava quello con le collezioni di immagini.

Io da ragazzino ho collezionato tutto dell ‘Arezzo e sono arrivato ad avere circa trecento settantamila foto.

E’ dai primi anni settanta che metto da parte foto e tutto quello che parla di Arezzo.

Questo e’un libro di foto che trasmette qualcosa è una sorta di specchio per ogni tifoso.

Se questo libro esiste e’ perche’ tanti m’ hanno aiutato negli anni dai fotografi agli ex giocatori ai tifosi ai giornalisti come Fausto Sarrini e Stefano Brandini Dini.

Entrambi sono aretini dal midollo amaranto.

Stefano è stato un ex corrispondente de “la Gazzetta dello sport” mentre Fausto è stato un giornalista de”la Nazione”.

Sarrini, inoltre, è attualmente uno dei componenti del Museo amaranto.

Quali sono le tue tre foto preferite?

Sono tre ,la prima è la mia prima partita allo stadio : Arezzo-Jesi nel 1967 campionato di serie C.

La seconda  foto è quella relativa alla partita tra Arezzo e Palermo nel 1973.

Era il campionato di serie B e fu una bella vittoria.

Era il famoso giorno dell’austerity , vi era un silenzio incredibile per le strade ,le persone andavano tutti a piedi , la gente alle finestre ti salutava mentre andavi allo stadio era un camminare dolce sulla neve soffice.

La terza foto è quella del venti febbraio 1983 campionato di serie B tra Arezzo e Milan.

Fu la giornata del record di spettatori presenti allo stadio di Arezzo.

Ben sedicimila persone presenti allo stadio, ancora oggi questo record non è stato superato.

Ricordo che la mattina vi fu la riunione dei Milan club della toscana e Gianni Rivera  mi fece l ‘autografo.

Fu una gioia incredibile anche per la mia fede rossonera e mai dimenticherò quel giorno.

L’Arezzo che hai maggiormente nel cuore?

Sono due.

Uno è quello della stagione 1973/1974.

Fu un Arezzo da meta’ classifica, in casa eravamo devastanti e fuori casa invece faticavamo.

Offensivamente avevamo giocatori quali Marmo, Fara, Mujesan, Magherini  Musa che erano fortissimi.

Era una squadra divertentissima con il mitico Mario “Pinella” Rossi allenatore.

L’altro Arezzo che vorrei citare è quello della cavalcata di Antonio Valentin Angelillo.

Era la stagione 1981/1982 l ‘Arezzo parti’ primo e arrivo’ primo in serie C1.

In quella squadra per me son nati, come li chiamo affettuosamente io, gli immortali.

Gli immortali sono: Pino Pellicano’, Andrea Mangoni, Giuseppe Zandona’, Menchino Neri, Alessandro Zanin, Adriano Malisan e Stefano Butti .

Sono tutti giocatori di quella squadra del 1981 che ,in seguito ,son diventati miei amici veri e la cosa mi emoziona ancora oggi e mi rende fiero.

Stefano Butti vorrei ricordare che oggi è anche il presidente del museo amaranto.

Ci terrei a menzionare anche Nando Orsi ,Alberto Minoia e Giovanni Pozza che in seguito hanno vestito la casacca amaranto e per me si sono aggiunti alla lista degli immortali.

Son le persone che ogni giorno mi fan sentire la loro vicinanza e mi spronano a portare avanti i progetti del Museo amaranto.

Ci sono anche raffigurazioni storiche del calcio femminile aretino?

C’e’ un capitolo dedicato anche al calcio femminile ed al suo movimento nato nei primi anni ottanta.

La squadra femminile  è salita due anni fa dalla terza serie  e ora, da due stagioni,milita nel campionato di serie B.

Il calcio femminile è in forte espansione anche ad Arezzo e la trovo una cosa bellissima.

La maglia amaranto è stata indossata da tanti giocatori che poi han fatto la storia del calcio.

A quale giocatore sei maggiormente legato e perchè?

A Menchino Neri.

Per l’Arezzo ha rifiutato serie maggiori ,era un giocatore che firmava in bianco i contratti pur di rimanere in maglia amaranto.

Menchino non e’ solo la rovesciata contro il Campobasso che ci diede la salvezza in serie B nel 1985.

Neri è un totem vero e proprio per noi tifosi.

Quale è stato il giocatore piu’ forte?

Mario Fara.

Mario era considerato il Gianni Rivera dei poveri.

Arrivava da Alessandria come Rivera ed aveva un piede fatato come il numero dieci del Milan ,peccato che non sia stato accompagnato dal fisico ma aveva doti naturali di tecnica e dribbling notevoli.

Nell’Arezzo ci son tanti uomini ex Genoa da Serse Cosmi a Gennaro Ruotolo da Angelo Castronaro ad Andrea Ranocchia  e tanti altri.

A chi sei rimasto maggiormente legato degli ex grifoni ?

Ne cito tre.

Uno è certamente Angelillo che ad Arezzo è amatissimo ancora oggi per il suo ottimo passato da allenatore oltre che giocatore sublime.

Il secondo è Giovan Battista Benvenuto detto Mauro.

Un uomo tutto d’ un pezzo, genovese e genoano.

In questa foto di squadra del 1969 è in piedi il terzo da sinistra accanto a Ramon Turone.

Qui sotto in questa foto da sinistra vi è lui con Pelè e Rivara durante un ‘amichevole tra Santos e Genoa.

Benvenuto era cresciuto nella Fiorentina poi era stato ceduto all ‘Arezzo ed in seguito al Genoa.

Era una persona molto intelligente e buona.

Con la maglia dell’Arezzo aveva vinto il premio Chevron come miglior cannoniere della serie B nell’ anno 1971.

Dal Genoa Benvenuto era tornato ad Arezzo grazie ai buoni rapporti tra il presidente Fossati del grifone ed il presidente Montaini dell’ Arezzo.

Benvenuto ha fatto anche l’allenatore della squadra amaranto nei primi anni novanta ed è sempre stato una uomo molto generoso e vicino al museo amaranto.

Il terzo personaggio che voglio ricordare come ex Genoa è : Serse Cosmi.

Serse è una persona unica sono molto affezionato a lui.

Lui adora l’Arezzo e questa foto scattata il giorno del suo ritorno ad Arezzo come allenatore del Genoa nel 2004 la dice lunga.

Sullo sfondo si legge lo striscione della curva aretina “Serse uno di noi” .

Per la cronaca la partita finì due a due con un goal di un certo Diego Alberto Milito che in quella stagione militava nelle file del grifone.

Come memoria storica del club ricordi un Arezzo-Genoa in particolare?

Ne ricordo bene due.

Il primo è del sedici febbraio 1975 quando una stupenda rete di Fara diede la vittoria alla squadra amaranto.

 

Il secondo Arezzo-Genoa è del 1971 finito con il risultato di uno ad uno.

In quell’occasione mi innamorai della maglia del Genoa.

Da quel giorno ho sempre avuto un occhio di riguardo per il grifone e per i suoi tifosi .

I tifosi del Genoa sono da sempre al seguito della squadra nel bene e nel male e questo mi piace tantissimo.

Chiudiamo con due parole sul Museo Amaranto che ho visitato personalmente e ritengo sia una perla non solo per il calcio aretino.

il Museo amaranto è sacro.

E’ la storia del nostro amatissimo club ed è nato come servizio per la citta’.

E’ un posto pieno di passione, cuore amaranto e non solo.

Nel corso degli anni organizziamo presentazioni di libri ed eventi spesso a scopo di solidarietà.

In particolare organizziamo eventi benefici a favore del Calcit,  comitato lotta tumori Arezzo, che è un cuore pulsante della nostra città.

Con enorme soddisfazione abbiamo destato interesse e di conseguenza ospitato la Gazzetta dello sport, Sky e tante altre testate nazionali.

Infine mi piace sempre ricordare un momento clou per il nostro museo.

Parlo della festa del trenta Maggio 2022 quando, in Piazza Grande, nel cuore della città ,a ricordo della promozione in serie B del 1982, il Museo ha fatto letteralmente da traino per la riuscita dell’evento.

Un ultimo pensiero per i miei cavalieri: Giorgio Peruggia, Miro Scatizzi , Raul Tassinari ,Ercole Talusi che sono persone che mi han spronato sempre nei momenti difficili.

Loro, insieme agli immortali ,sono una famiglia e come tale bisogna essere solo fieri di farne parte.

Vivo a Firenze. Sono appassionato di calcio e di tutto ciò che ruota intorno al pallone,ben oltre la mera cronaca sportiva . Sono papà di due bambini. Gioco da sempre a calcio e ho un innata ammirazione per chi non si arrende al conformismo.

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